Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2022

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LUNEDÌ 07 MARZO – PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA [C]

“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Se non rimettiamo nel cuore il timore del Signore, le opere di misericordia mai potranno essere vissute da noi secondo purezza di verità e di dottrina. Ecco come il Siracide rivela la grandezza del timore del Signore: “Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza, e l’intelligenza prudente è da sempre. Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chi la comprende? Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano. L’amore del Signore è sapienza che dà gloria, a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino.

Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona d’esultanza. Il timore del Signore allieta il cuore, dà gioia, diletto e lunga vita. Il timore del Signore è dono del Signore, esso conduce sui sentieri dell’amore. Chi teme il Signore avrà un esito felice, nel giorno della sua morte sarà benedetto. Principio di sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne, abiterà fedelmente con i loro discendenti. Pienezza di sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri fedeli. Riempirà loro la casa di beni desiderabili e le dispense dei suoi prodotti.

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Corona di sapienza è il timore del Signore; essa fa fiorire pace e buona salute. L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace e si estende il vanto per coloro che lo amano. Egli ha visto e misurato la sapienza, ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente, ha esaltato la gloria di quanti la possiedono. Radice di sapienza è temere il Signore, i suoi rami sono abbondanza di giorni. Il timore del Signore tiene lontani i peccati, chi vi persevera respinge ogni moto di collera” (Sir 1,1-21). Il timore è adorazione della Parola del Signore. È perenne confessione della sua eterna verità. È professione di purissima fede nel suo compimento nel tempo e nell’eternità. Se questa fede non diviene natura della nostra natura e vita della nostra vita, sempre saremo tentati a pensare che poi alla fine nulla farà il Signore di tutto ciò che ha detto. Invece ogni Parola di Dio è provata con il fuoco. Se il fuoco non l’ha distrutta nessuno potrà dichiararla non vera. Tutti la possono però trasformare in menzogna. Ma è l’uomo che la trasforma, non il Signore. La Parola del Signore è stabile come i cieli.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 25,31-46

Oggi c’è un solo cristiano che crede realmente nella perdizione eterna cui va incontro la sua vita se non vive per tutti i suoi giorni della Parola del Vangelo? Non diciamo tutti che alla fine saremo tutti avvolti dalla misericordia di Dio? Non credendo noi nella verità della Parola, è nella verità di Dio che non crediamo ed è la verità di Cristo Gesù e dell’uomo che abbiamo ridotto in menzogna e in falsità, assieme alla verità del tempo e dell’eternità. O ritorniamo a confessare la purissima verità della Parola o ci condanneremo ad una falsità e ad una menzogna universale ed eterna. La Madre di Dio ci aiuti. Vogliamo ritornare nella purissima fede.