Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2021

Egli parlava del tempio del suo corpo

III DOMENICA DI QUARESIMA 7 MARZO (Gv 2,13-25)

L’Apostolo Paolo con sublime sapienza ispirata così parla del corpo di Cristo, vero tempio del Dio vivente: “Come dunque avete accolto Cristo Gesù, il Signore, in lui camminate, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, sovrabbondando nel rendimento di grazie. Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. “È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo” (Col 2,9-15). Questo tempio è stato distrutto con la morte in croce. Gesù lo ha ricostruito dopo tre giorni con la sua gloriosa risurrezione. Ora e per l’eternità chi vuole trovare il vero Dio, il vero Padre, lo potrà trovare e adorare solo in questo tempio. Non vi sono altri templi né sulla terra e né nei cieli. Chi disprezza questo tempio, disprezza Dio che lo ha innalzato come suo vero ed unico tempio. Cristo Gesù e il Padre sono indivisibili in eterno e sono questo tempio.

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

È da questo tempio trafitto sulla croce che sgorga per tutto il genere umano l’acqua della vita e il sangue della grazia e della santificazione: “Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv 19,32-37). Oggi con sottile scaltrezza diabolica, molti stanno rinnegando questo tempio come unico e solo tempio nel quale si può incontrare e adorare il vero Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Si sta separando Cristo dal Padre e il Padre da Cristo. Questa separazione è la morte della vera fede. Se Cristo Gesù non interviene e non ricompone questa unità, per la vera fede vi saranno giorni assai difficili. Per questo quanti ancora credono in Cristo e nel Padre devono elevare incessante la loro preghiera chiedendo un forte intervento.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che il cristiano creda nel Padre e nel Figlio.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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