Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 7 Maggio 2022

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SABATO 07 MAGGIO – TERZA SETTIMANA DI PASQUA [C]

Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Ogni professione di fede non si fa sulla comprensione del mistero, ma sulla Parola che il mistero annuncia. Purissima professione di fede è quella di Noè. Lui costruisce l’arca sulla Parola del Signore: “ Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece” (Gen 6,12-16.22). Dio e Parola di Dio sono una cosa sola.

Purissima professione di fede è anche quella di Abramo: “Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia (Gen 15,1-6).

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La fede non è nella comprensione perché il mistero è infinitamente oltre la nostra mente. La fede è nella Persona che la Parola annuncia. Persona e Parola sono una cosa sola. Mai va separata la Persona che parla dalla Parola che dice. Se Persona e Parola vengono separate mai potrà nascere la fede in un cuore. Questa unità non deve essere solo in Dio, deve essere in ogni inviato da parte del Signore. Poiché però la Parola annunciata è garantita nella sua verità dal Signore Onnipotente, chi annuncia la Parola non solo deve essere una cosa sola con essa, deve anche essere una cosa sola con l’Autore della Parola che ne è anche il suo garante. Se vi è separazione dall’Autore della Parola che è il Padre, nello Spirito Santo, che è Cristo Gesù nello Spirito Santo, sempre vi sarà separazione dalla Parola e quanto si dice viene dal nostro cuore. Poiché manchiamo del Padre e di Cristo Gesù nessuno potrà garantire la nostra parola ed essa manca di ogni forza ed efficacia. Non produrrà nessun frutto di vita eterna.

Dopo che Gesù ha manifestato che il pane della vita è la sua carne da mangiare e il suo sangue da bere, realmente, veramente, sostanzialmente, non figurativamente o in una maniera spirituale, non solo i Giudei, ma anche molti dei discepoli abbandonano Gesù. Gesù non può trattenerli, dichiarando nulle le sue parole o rinunciando al grande mistero del Pane della vita. Chi vuole camminare dietro di Lui deve camminare nella pienezza e purezza della sua Parola. Come Lui cammina nella pienezza e purezza della Parola del Padre suo. Questo il Padre gli ha comandato di dire e di fare e questo Lui dovrà dire e fare. Chiede ai Dodici se anche loro vogliono andarsene. In nome di tutti, risponde Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Ecco la verità della confessione di Pietro: le tue non sono parole di terra.

Le tue sono parole di Cielo ed essendo parole di Cielo sono parole di vita eterna. Perché le tue, Gesù, sono parole di vita eterna? Sono Parole di vita eterna perché noi sappiamo chi tu sei. Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio. Cristo e il Padre una cosa sola. Cristo Gesù e la Parola una cosa sola. Le parole di Gesù sono parole di Dio perché Gesù è uomo di Dio. Unità perfetta. Dio e Cristo una cosa sola. Parola e Cristo una cosa sola. Missionario di Cristo e Cristo una cosa sola. Missionario di Cristo e Parola una cosa sola. Cristo Gesù, Missionario, Parola: una cosa sola.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 6,60-69

Quando si distacca e si separa Dio, Cristo Gesù, Missionario dalla Parola, è allora che sempre la Parola viene ridotta a menzogna, a favola, a genere letterario o a qualcos’altro di simile. Oggi avendo noi separato la Parola da Dio e da Cristo Gesù e dallo Spirito Santo le facciamo dire ciò che vogliamo. La Madre nostra celeste ci faccia una cosa sola con la Parola.