Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Conosciamo quanto è avvenuto sul monte Oreb, nei giorni in cui il Signore ha stipulato la sua Alleanza con i figli d’Israele, eleggendoli come suo popolo: “Il Signore disse a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e settanta anziani d’Israele; voi vi prostrerete da lontano, solo Mosè si avvicinerà al Signore: gli altri non si avvicinino e il popolo non salga con lui». Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!» (Cfr. Es 20,1-24,18).
Questa Alleanza era fondata su una legge scritta su tavole di pietra. Tra l’uomo e la Legge vi era la distanza del cuore. Il cuore non era nella Legge. La Legge non era nel cuore. Il Signore decide con il profeta Geremia di stipulare una Nuova Alleanza. Questa volta la Legge l’avrebbe scritta nel cuore dei figli del suo popolo: “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato» (Ger 31,31-34),
Salendo sul monte, Gesù inizia il percorso perché la Nuova Alleanza, promessa dal Padre suo, possa essere stipulata, questa volta non solo con i figli d’Israele, ma anche i figli di Adamo. Qual è la prima verità che va messa nel cuore di quanti vogliono stipulare in Cristo la Nuova Alleanza? La verità è una sola: Dio crea per tutti coloro che accolgono di stipulare la sua Nuova Alleanza una natura nuova. Ecco la vecchia natura secondo quanto lo Spirito Santo rivela per bocca dell’Apostolo Paolo. Essa è natura che genera figli: “iniqui e ribelli, empi e peccatori, sacrìleghi e profanatori, parricidi e matricidi, assassini, fornicatori, sodomiti, mercanti di uomini, bugiardi, spergiuri” (1Tm 1,9-10). Ecco invece di cosa è pieno il cuore della vecchia natura secondo quanto lo Spirito Santo rivela per la Parola di Cristo Gesù: “impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza” (Mc 7,21-22).
Ecco ora come saranno quanti si lasceranno creare la natura nuova dallo Spirito Santo, per la fede in Cristo Gesù: “Poveri in spirito, afflitti, miti, avranno fame e sete della giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia, insultati, perseguitati, calunniati per causa di Cristo Gesù”. Questa nuova natura produrrà un frutto nuovo. Natura e frutto sono una sola cosa, allo stesso modo che albero e frutto sono una cosa sola. Se l’albero è natura di cuore puro, esso sempre vedrà Dio. La visione di Dio è il suo frutto. Se l’albero è natura di misericordia, sempre sarà nutrito dalla misericordia del Signore. Nuova Alleanza, nuovo essere, nuova vita, nuovi frutti. Questo nuovo albero dovrà perennemente essere vivificato dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo lo crea nel sangue e nella grazia di Cristo, lo Spirito Santo sempre lo vivifica e lo rinnova. Chi si separa dallo Spirito del Signore, ritorna ad assumere la sua vecchia natura, il suo vecchio uomo e consumerà la sua vita nel vizio, nella trasgressione, nel peccato. Sarà un albero che produce morte. Mai potrà produrre vita. La vita la produce il nuovo albero.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 1,1-12
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Se la Nuova Alleanza consiste nella creazione della nuova natura, del nuovo uomo, del nuovo otre, della nuova essenza, a che serve la Legge scritta anche fuori del cuore dell’uomo, legge consegnata alla carta dallo Spirito Santo? La Legge serve come verifica. Potremmo sempre ingannarci di essere alberi nuovi, natura nuova, mentre in realtà siamo alberi vecchi, natura vecchia. La Legge esterna, quella scritta sulla carta, sempre deve verificare la natura dei nostri frutti. Se essi non sono conformi a quanto è scritto sulla carta, dobbiamo porre molta attenzione: stiamo o siamo già ritornati ad essere natura vecchia.
Un esempio ci aiuterà a comprendere: se un calunniato, un perseguitato, un maltrattato per il nome di Cristo Gesù, anziché gioire ed esultare perché grande è la sua ricompensa nei cieli, vive da rancoroso, con il cuore pieno di invidia, astio, cattiveria, volontà di male e addirittura di distruzione dell’altro, è segno che da natura nuova è ritornato ad essere natura vecchia. Urge correre ai ripari. Non siamo natura secondo Cristo.
Ecco come questa verità viene annunciata dall’Apostolo Pietro: “Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo ingiustamente a causa della conoscenza di Dio; che gloria sarebbe, infatti, sopportare di essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime (1Pt 2,19-25).
La Legge esterna però non va soggetta a privata interpretazione. Questa regola vale anche per il corpo di Cristo, essenza nuova, natura nuova data a noi dal Padre nello Spirito Santo. Oggi molti membri del corpo di Cristo sono bramosi di autonomia, indipendenza, libertà. Quando questa brama o desiderio è vero? Quando corrisponde alla Legge esterna, data dallo Spirito Santo come verifica. Se la Legge esterna non è rispettata, la Legge che il singolo si dona è legge falsa. È legge della carne e non dello Spirito. È legge dei peccato e non della grazia. legge di stoltezza non di sapienza.
La Madre della Sapienza, ci insegni a verificarci dalla Legge dello Spirito. Ci aiuti a non sciupare i nostri giorni in desideri vani e peccaminosi. Sarebbe la dichiarazione di morte della nostra natura nuova in Cristo.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.