SABATO 07 GENNAIO – TEMPO DOPO NATALE
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Ecco Chi è la luce che viene dalla Galilea per rischiare il popolo che giace nella terra e nell’ombra della morte: “Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti”.
La luce che illumina le nostre tenebre è la Luce eterna fatta luce nella carne. Questa Luce eterna è Dio potente. È il Figlio di Dio. È il Principe della pace. È il Consigliere mirabile. Ecco cosa rivela la profezia di Isaia: “Rinchiudi questa testimonianza, e sigilla questo insegnamento nel cuore dei miei discepoli. Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il suo volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
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Quando vi diranno: «Interrogate i negromanti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dèi? Per i vivi consultare i morti?», attenetevi all’insegnamento, alla testimonianza. Se non faranno un discorso come questo, non ci sarà aurora per loro. Egli si aggirerà oppresso e affamato, e, quando sarà affamato e preso dall’ira, maledirà il suo re e il suo dio. Guarderà in alto e rivolgerà lo sguardo sulla terra ed ecco angustia e tenebre e oscurità desolante.
Ma la caligine sarà dissipata, poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia. In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti (Is 8,16-9,6). La salvezza del
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Popolo di Dio non viene da Gerusalemme. Viene invece dalla Galilea. Questa verità mai dovrà essere dimenticata. Essa ci rivela che il Signore agisce nella storia per la salvezza dell’uomo quasi mai attraverso le vie istituzionali. Spesso queste vie si lasciano contaminare da ogni falsità e da ogni menzogna, fino a immergersi nella grande idolatria e nella dilagante immoralità. Agisce invece attraverso vie che lui stesso si sceglie e che nessuno potrà mai immaginare prima della loro scelta. Mosè era nel cuore del grande Egitto. Dio non lo sceglie quando è alla corte del faraone. Prima lo toglie da quella corte. Lo conduce nel deserto. Dopo quarant’anni di dura solitudine lo manda a liberare il suo popolo.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 4,12-17.23-25
Anche la salvezza del mondo viene a noi dalla Galilea. Dio si serve di persone non “istituzionali”, ma di gente semplice, che Lui prima colma con il suo Santo Spirito e poi manda per il mondo per edificare il suo regno di luce e di pace eterna: “Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono.
Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»” (Mt 28,16-20). Quando le istituzioni si corrompono e non danno salvezza, il Signore va in uno dei deserti di questo mondo e chiama chi dovrà lui inviare per la salvezza della sua creatura fatta da Lui a sua immagine e somiglianza. Madre di Dio, aiutaci a comprendere il mistero.