Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 7 Gennaio 2022

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VENERDÌ 07 GENNAIO – DOPO L’EPIFANIA [B]

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Gesù oggi inizia la sua missione sulla nostra terra, donando compimento alla profezia di Isaia. Per il profeta, la luce di Dio che illumina le nazioni viene dalla Galilea. Gesù è annunciato come vera luce che deve illuminare la verità di Dio ad ogni uomo. Ecco cosa dice la profezia di Isaia ed anche la profezia del Vecchio Simeone: “Ma la caligine sarà dissipata, poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia. In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti. Il popolo che camminava nelle tenebre  ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia,  hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine  sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti (Is 8,21-9,6). «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,29-32).  Questa è la verità eterna, divina, umana di Gesù Signore: Lui è la Luce del mondo. Lui è il Sole della verità e della giustizia, della misericordia e del perdono, della riconciliazione e della vita. Solo Lui è il Sole. Tutti gli altri giacciono nella terra della caligine e dell’oscurità.

Che Gesù sia l’unico Sole datoci dal Padre per la nostra salvezza, redenzione, liberazione dalla schiavitù e dal potere di Satana non basta per essere salvati. Gesù non si presenta come il Sole, non si mostra come il Sole. Si presenta come la Parola. Si mostra come la Parola. Qual è la prima Parola che Gesù proferisce agli uomini: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. A chi o a cosa si devono convertire tutti gli uomini? Essi si devono convertire alla sua luce e alla sua Parola. Si devono convertire a Lui che è la Luce che Dio ha manato per illuminare ogni uomo. A Lui che è la Parola nella quale è racchiusa la vita eterna per tutti coloro che obbediscono ad essa. La conversione è duplice: a Cristo Gesù e alla Parola. Non a Cristo senza la Parola. Non alla Parola senza la conversione a Cristo. A Cristo e alla sua Parola, alla sua Luce e alla sua Verità sono una sola conversione. Mai Cristo va separato dalla Parola e mai la Parola va separata da Cristo. Un solo Cristo, una sola Luce, una sola verità, una sola vita eterna, una sola pace, una sola conversione.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 4,12-17.23-25

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Quanto la profezia e la storia riferiscono su Cristo Gesù, vale anche per ogni suo discepolo. Ogni sacramento conferisce al discepolo una particolare, speciale conformazione a Gesù Signore. La conformazione a Lui ci riveste della sua stessa missione. In Cristo Signore il discepolo diviene luce che deve risplendere sull’ombra e sulla tenebra che avvolge la terra. Ma questo ancora non basta. Diviene anche Parola che invita alla conversione e alla fede nella Parola che il discepolo annuncia, Parola che deve essere di Cristo Gesù e non parola di uomini. Questa duplice missione ognuno dovrà viverla nella misura della sua conformazione a Gesù Signore. Se questa duplice missione non è vissuta, il nostro essere discepoli di Gesù non è solamente vano, inutile, sterile, si trasforma in scandalo e in contro-testimonianza. A causa della nostra omissione e in più con l’aggiunta dello scandalo e della contro-testimonianza, il mondo precipita in una oscurità ancora più grande e in una tenebra ancora più fitta. Il cristiano gli fa credere che a nulla serve credere in Cristo e a nulla serve obbedire convertirsi alla sua Parola. Oggi questo scandalo e questa contro-testimonianza sta divenendo regola universale di vita. Non solo non si vive più di Cristo, in Cristo e per Cristo. Si dichiara non necessario Cristo per la salvezza del mondo. Ognuno può seguire le sue regole di salvezza, anche quando queste sono di fitta tenebra e di universale oscurità morale. La Madre di Gesù venga presto in nostro aiuto. Liberi il cristiano da ogni tenebra che ha conquistato il suo cuore.