MERCOLEDÌ 07 DICEMBRE – SECONDA SETTIMANA DI AVVENTO [A]
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Tutto ciò che il Signore nostro Dio opera nella storia, lo opera per la nostra più grande conversione. Dio tutto opera per la nostra conversione, ma noi siamo duri a convertirci. Non ritorniamo a Lui. Questa verità è così rivelata sia dal profeta Amos e sia da Aggeo: “Ascoltate questa parola, o vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: «Porta qua, beviamo!».
Il Signore Dio ha giurato per la sua santità: «Ecco, verranno per voi giorni in cui sarete portate via con uncini e le rimanenti di voi con arpioni da pesca. Uscirete per le brecce, una dopo l’altra, e sarete cacciate oltre l’Ermon». Oracolo del Signore. «Andate pure a Betel e peccate, a Gàlgala e peccate ancora di più! Offrite ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime. Offrite anche sacrifici di lode con pane lievitato e proclamate ad alta voce le offerte spontanee, perché così vi piace fare, o figli d’Israele». Oracolo del Signore Dio. «Eppure, vi ho lasciato a denti asciutti in tutte le vostre città, e con mancanza di pane in tutti i vostri villaggi; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore.
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«Vi ho pure rifiutato la pioggia tre mesi prima della mietitura, facevo piovere sopra una città e non sopra l’altra; un campo era bagnato di pioggia, mentre l’altro, su cui non pioveva, seccava. Due, tre città andavano barcollanti verso un’altra città per bervi acqua, senza potersi dissetare; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. «Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio, vi ho inaridito i giardini e le vigne; i fichi e gli olivi li ha divorati la cavalletta; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. «Ho mandato contro di voi la peste, come un tempo contro l’Egitto, ho ucciso di spada i vostri giovani, mentre i vostri cavalli diventavano preda; ho fatto salire il fetore dai vostri campi fino alle vostre narici; ma non siete ritornati a me».
Oracolo del Signore. «Vi ho travolti come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra, eravate come un tizzone strappato da un incendio; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. Perciò ti tratterò così, Israele! Poiché questo devo fare di te: prepàrati all’incontro con il tuo Dio, o Israele! Ecco colui che forma i monti e crea i venti, che manifesta all’uomo qual è il suo pensiero, che muta l’aurora in tenebre e cammina sulle alture della terra, Signore, Dio degli eserciti è il suo nome” (Am 4,1-13).
“Ora pensate, da oggi e per l’avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n’erano dieci; si andava ad attingere a un tino da cinquanta misure e ce n’erano venti. Vi ho colpiti con la ruggine, il carbonchio e la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me.
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Oracolo del Signore. Considerate bene da oggi in poi, dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore: ebbene, manca ancora grano nei granai? La vite, il fico, il melograno, l’olivo non hanno dato i loro frutti? Da oggi in poi vi benedirò!» (Ag 2,15-19). Come si viene a Cristo Gesù? In un solo modo: “Prendendo su di noi il suo giogo e imparando da Lui che è mite e umile di cuore”.
Solo se prendiamo il suo giogo e impariamo da lui, troveremo ristoro per la nostra vita. Qualcuno potrebbe pensare che il suo giogo è pesante. Gesù ci rassicura: “Il suo giogo è dolce e il suo carico leggere”. Se il suo giogo è dolce possiamo piegare il nostro collo. Se il suo peso leggero, possiamo portarlo. Non però per nostra forza, ma per sua grazia. Cadono così tutti i moderni falsi pensieri che il Vangelo non debba essere annunciato. L’annuncio del Vangelo è un comando di Cristo Gesù.
Al comando si obbedisce. Tra il Vangelo e il comando c’è l’obbedienza, non c’è il nostro pensiero. Oggi invece il nostro pensiero ha sostituito sia il Vangelo che l’obbedienza. Ormai è il nostro pensiero che tutto deve filtrare, tutto esaminare, tutto discernere, tutto decidere.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 11,28-30
A chi spetta l’obbligo di difendere, diffondere, annunziare, predicare la verità di Cristo Gesù, nella quale è la verità di ogni altra realtà esistente nella creazione di Dio? Questo obbligo è del cristiano. Ma quale cristiano potrà essere annunziatore del mistero di Cristo? Solo quel cristiano che ogni giorno diviene verità di Cristo in Cristo, verità dello Spirito Santo nello Spirito Santo, verità del Padre nel seno del Padre, nel seno di Cristo, nel seno dello Spirito Santo.
La verità di Cristo il cristiano sempre dovrà attingerla nel cuore di Cristo e la potrà attingere solo chi abita nel cuore di Cristo. Chi è fuori del cuore di Cristo, non è verità di Cristo, non potrà attingere la Parola di Cristo, mai potrà testimoniare Cristo. Anche se fosse capace per scienza umana di dire la verità di Cristo, mai potrebbe testimoniarla perché lui non è verità di Cristo in Cristo, nello Spirito Santo, nel seno del Padre.
La sua sarebbe solo una parola di dottrina che lascia i cuori freddi. In essa manca il fuoco dello Spirito Santo, il Solo che può incendiare ogni cuore di amore per Gesù Signore. La povertà cristiana oggi è proprio questa: incapacità di parlare secondo verità di Gesù. Essendo incapaci di parlare secondo verità, necessariamente sempre parliamo dalla nostra falsità. Non si dona Cristo Gesù secondo verità. Lo si darà sempre secondo falsità.
Si darà un Cristo della terra per la terra, non si darà il Cristo del Cielo per il Cielo, il Cristo che converte un cuore e lo salva. La Madre di Dio ci aiuti a dare il vero Cristo.