Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 7 Aprile 2021

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Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero

MERCOLEDÌ 7 APRILE (Lc 24,13-35)

L’annuncio della Scrittura, anche se operato secondo purezza di verità, nello Spirito Santo, da solo non è sufficiente per creare la vera fede in Gesù Signore. Al sentire occorre il vedere. Si annuncia Cristo, si mostra Cristo, si crede in Cristo. Con i discepoli di Emmaus è Cristo che parla di Cristo partendo dalle Scritture, ma è anche Cristo che mostra Cristo nella sua verità storica. Si mostra, facendosi riconosce dai segni che sono solo suoi: Lui prendeva il pane, lo benediceva, lo distribuiva ai suoi discepoli. Oggi è il discepolo che deve parlare della verità del discepolo parlando della verità di Cristo Gesù ed è anche il discepolo che deve mostrare Cristo, mostrando la verità del discepolo. La predicazione senza la visione è nulla. Produrrà sempre pochi frutti. La testimonianza deve essere reale, attuale, di oggi. Oggi Cristo parla e oggi si fa vedere, riconoscere, contemplare nel discepolo che crede in Lui, ama Lui, vive per Lui, in Lui. Questo può avvenire solo se il discepolo si lascia governare dallo Spirito Santo e da Lui muovere per avanzare di fede in fede e di verità in verità senza alcuna interruzione.

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».

Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Lungo la via i due discepoli ascoltano Cristo che parla di Cristo, ma non riconoscono Cristo. Mancava loro la visione. In casa vedono Cristo che compie i gesti di Cristo. Quel viandante è il Signore. Subito però scompare. Li lascia. Ora è loro missione portare ogni altro uomo a credere in Cristo. Da chi iniziano questi due discepoli? Dagli altri discepoli che sono in Gerusalemme. Prima va creata la fede in Cristo Risorto in quanti già hanno creduto in Cristo e lo hanno seguito. Poi si potrà andare ad annunziare Cristo ad ogni altro uomo. Questa verità la Chiesa mai dovrà dimenticarla. La Chiesa deve sempre evangelizzare la Chiesa, se vuole evangelizzare il mondo.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri evangelizzatori della Chiesa oggi.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.