GIOVEDÌ 06 GENNAIO – EPIFANIA DEL SIGNORE [B]
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Gesù nasce a Betlemme di Giudea ed alcuni Magi venuti dall’oriente a Gerusalemme, rivolgono alla gente una particolare domanda: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. Quanto questi Magi hanno visto è sicuramente non un evento naturale. È un segno offerto loro dal Signore, secondo l’antica profezia che troviamo nel Libro dei Numeri: “Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell’uomo dall’occhio penetrante, oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell’Altissimo, di chi vede la visione dell’Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi. Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele” (Num 24,15-17). Che sia un segno è attestato dal fatto che la stella sparisce in Gerusalemme e poi, subito dopo, appare e si posa sulla casa dove era il Bambino con Maria e Giuseppe.
Erode, uomo dal cuore di pietra e per di più assai malvagio, anzi crudele, si mette in agitazione. Vede un pericolo per il suo regno. Convoca gli scribi del popolo e si informa da loro sul luogo dove il Re dei Giudei sarebbe dovuto nascere. La risposta essi la traggono dalla profezia di Michea: “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace! (Mi 5,1-4).
- Pubblicità -
I Magi vengono inviati a Betlemme, ma con un ordine ben preciso. Essi devono andare, trovare il Bambino e poi tornare dal re e informarlo dell’esito della loro ricerca. Il motivo annunciato è di grande pietà: ”Perché anch’io vada ad adorarlo”. Il motivo nascosto nel cuore è differente: “Perché possa eliminarlo, uccidendolo”. Così il suo regno non avrebbe subito alcun disturbo. Per Erode il re che è nato è un usurpatore e va eliminato fin da subito. Quando il cuore è di pietra e in più si aggiunge la cattiveria e la malvagità, diviene impossibile comprendere le opere di Dio che sono di salvezza, di redenzione, di liberazione da ogni male, di vera pace. Erode per natura è vano. Per natura non può comprendere. Ma di questa natura vana e stolta lui è responsabile. La natura è posta da Dio nelle nostre mani per portarla alla più alta santità, nella grande luce della sua verità, della giustizia, della pace. Della propria natura corrotta e schiava della concupiscenza e della superbia ognuno è responsabile dinanzi a Dio e agli uomini. Oggi invece tutto si giustifica in nome della natura corrotta, devastata dal male, prigioniera e schiava dei suoi istinti di peccato e di vizio. Cristo Gesù proprio per questo nasce: non per togliere il regno ad Erode, ma per togliere Erode dal suo carcere di schiavitù spirituale e morale e dal carcere dei suoi istinti malvagi e crudeli. Cristo Gesù nasce per dare ad ogni uomo la verità della sua natura, anzi per dargli una natura che è partecipazione della natura di Dio.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 2,1-12
Chi è Gesù per i Magi? Lui è Dio e a Dio si offre l’incenso. Lui è re e al re si offre l’oro. Lui non solo è Dio e Re, Lui è anche l’uomo dall’indicibile sofferenza. All’uomo dalla grande sofferenza offrono la mirra. Tutto il mistero di Gesù Signore è racchiuso in questi tre doni. Chi è oggi per noi Cristo Gesù? Un uomo come tutti gli altri uomini. Noi in questo siamo più crudeli e più malvagi dello stesso Erode. Noi oggi abbiamo ucciso Cristo Gesù nella sua Divinità, nella sua Eternità, nella sua Figliolanza eterna. Lo abbiamo ucciso nel suo mistero di redenzione e di salvezza. Perché lo abbiamo ucciso? Perchè abbiamo elevato ogni altro uomo alla sua stessa dignità. Abbiamo privato Lui della sua gloria e gliela abbiamo data ad un uomo che simile ad un vitello che mangia fieno. È questo oggi il nostro Dio. La Madre di Gesù ci aiuti a dare a Cristo la sua verità eterna.