Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 6 Dicembre 2021

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LUNEDÌ 06 DICEMBRE – II SETTIMANA DI AVVENTO [C]

Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.

La fede è vera, quando mai si arrende, mai si dona per vinta, mai si lascia sconfiggere dalle circostanze storiche ad essa contrarie. L’ammalato deve essere portato dinanzi a Gesù. Deve essere portato e lo si porta. Ora viene detto che Gesù vede la loro fede. Ecco la verità che deve animare ogni discepolo di Gesù. Si crede per visione della fede. Fede vista, fede creduta. Ecco la verità che deve animare ogni discepolo di Gesù.  La sua fede deve essere vista. Deve essere vista nelle parole e nelle opere. Deve essere vista nelle decisioni e nelle operazioni. Si crede per visione della fede. Se la fede non si vede, è segno che essa non esiste. Ogni realtà spirituale esistente in noi, sempre si rende visibile attraverso parole, opere, decisioni, operazioni. Se la realtà spirituale è assente, anche la sua assenza è visibile. È visibile la fede. È visibile la non fede.

Per conoscere la fede della Chiesa universale, della Chiesa particolare, di una comunità parrocchiale, anche dei fedeli associati o non associati, basta aprire un social e subito si vede se la fede è vera, falsa, morta.  Si vede se la fede è solo recitazione, spettacolo, teatro. Si vede se la fede è artefatta, debole, fragile, manierata, di facciata, solamente scritta. Si vede se è fede ipocrita, falsa, bugiarda. Si vede se essa è solo a livello di sentimento.  Si vede se è costretta, obbligata, imposta da altri. Si vede se essa è solo ostentata. Si vede anche se essa è solo mostrata perché si vuole convincere gli altri della bontà del proprio cammino, che si è persone di fede. Si vede se è solo fede pubblicata che non tocca né cuore né anima. Si può ingannare l’uomo, ma non lo Spirito di Dio che è nell’uomo.  Lo Spirito del Signore sempre rivela al cuore la verità che c’è dentro e allontana. La fede è vera, se le opere sono vere. Se la vita è obbedienza alla Parola. Se l’obbedienza alla Parola è obbedienza alla grazia. Non solo, ma anche se è obbedienza ai carismi, ai ministeri ad ogni nuova creazione operata in noi dai sacramenti.

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Scribi e farisei accusano Gesù di bestemmia: “Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?”. La loro stoltezza li ha accecati. La loro cattiveria li ha fatti stolti e insipienti.  Essi la verità non l’attingono nella Scrittura Santa, ma nel loro cuore che è malvagio, cattivo, di pietra. Prima verità. Sempre i profeti hanno annunziato la conversione e il perdono. Sulla Parola dei profeti si può edificare la fede. Inoltre non solo Dio “deve” perdonare i peccati, ma anche ogni uomo deve perdonare il peccato del proprio fratello. Questa verità non è per Legge di Cristo o Legge evangelica, ma è per Legge della Scrittura, per Legge di Dio. È sempre così quando si è malvagi nel cuore. La mente è incapace di pensare secondo verità e giustizia. Quando Dio non è nel cuore, sempre si pensa dalla carne. Dalla carne si pensa dalla falsità, mai dalla verità, mai dai Dio.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,17-26

Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Gesù deve smentire questa pesantissima accusa di bestemmia. Essa comporta come conseguenza l’immediata lapidazione. Gesù conosce i loro ragionamenti di peccato e di malizie e dice: “Perché pensate così nel vostro cuore?”. Perché pensate che io abbia bestemmiato? Perché ho detto: “Uomo, ti sono perdonati i peccati?”. Perché vi siete scandalizzati? Perché ho proclamato il perdono dei peccati a quest’uomo? C’è forse qualcosa di contrario alla Legge? Ho offeso qualche Profeta? Ho forse rinnegato l’insegnamento che viene da tutta la Scrittura Santa? Gesù però non dice tutte queste cose. Sarebbero state vane. Il loro cuore era chiuso alla Legge, ai Profeti, ai Salmi.  Gesù invece risponde loro argomentando su due verità storiche, una invisibile e l’altra visibile. La verità invisibile è il perdono dei peccati. La verità visibile è la guarigione del paralitico. Può un uomo che bestemmia sanare un paralitico? “Che cosa è più facile: dire «Ti sono perdonati i tuoi peccati», oppure dire «Àlzati e cammina?»”. Di certo è più facile dire “ti sono rimessi i peccati”. È una Parola che agisce nell’invisibile e non è visibilmente sottoposta a verifica. Invece dire “Àlzati e cammina” non solo è difficile, è anche impossibile per qualsiasi uomo, a meno che lo Spirito del Signore non agisce con grande potenza su di Lui. Senza la potenza dello Spirito Santo non c’è guarigione.

Ecco la verità visibile che rende vera la verità invisibile: “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua”. Ora, se la verità visibile si compie, è anche vera la verità invisibile. Se la verità visibile non si compie, anche la verità invisibile non si è compiuta. Se la parola di Gesù non si fosse compiuta, non sarebbe stata Parola di Dio, ma solo misera, povera, parola dell’uomo. La Parola che opera nell’invisibile sempre ha bisogno della Parola che opera nel visibile. La creazione è opera visibile della Parola. Tutta la Storia Sacra è opera visibile della Parola. Il Vangelo è opera visibile della Parola. Come il Signore nostro Dio è insieme Parola che opera nell’invisibile e Parola che opera nel visibile, anche la Parola di ogni suo servo o ministro deve essere Parola che opera nel visibile e nell’invisibile. Visibile e invisibile una cosa sola.

La Parola è stata appena pronunziata. Il paralitico si alza davanti a loro, prende il lettuccio su cui era disteso e va a casa sua, glorificando Dio. Ora nessuno potrà più dire che Gesù bestemmia. Non lo potrà dire perché ha visto. Cosa ha visto? La potenza della sua Parola, anzi l’onnipotenza della sua Parola. Nessun uomo può dire ad un paralitico quanto Gesù ha detto e subito si compie. Solo un uomo pieno dello Spirito Santo lo può dire e si compie. Se il paralitico si è subito alzato, allora Gesù è vero uomo di Dio. Un vero uomo di Dio opera sempre con la Parola di Dio. La sua è Parola di Dio quando parla alle anime, quando parla allo spirito, quando parla al corpo. Una è la Parola. Tutti vedono il paralitico che si alza, cammina, se ne va a casa e vengono colti da stupore. Mai in Israele si era vista una cosa simile. Il profeta Isaia annunzia che gli storpi avrebbero un giorno saltellato come cerbiatti. Ma era profezia. Oggi invece è divenuta realtà. Se la profezia si compie, Gesù è veramente il Cristo di Dio promesso. Ma se Gesù è il Cristo di Dio, si compiranno tutte le altre profezie pronunciate sulla sua persona. Sappiamo che tutte si sono compiute. Per quanto visto si loda il Signore. È Lui l’Autore di ogni cosa. I presenti sanno di trovarsi dinanzi ad una vera teofania. Lo attesta la loro confessione: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose”. Le cose prodigiose sono solo del Signore.  Miracoli, segni, prodigi sono opera del Signore.  La Madre di Gesù ai aiuti. Vogliamo rendere visibile la nostra fede.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.