Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 5 Settembre 2022

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LUNEDÌ 05 SETTEMBRE  – VENTITREESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Più Gesù, che è il Giusto e il Santo, si riveste di luce e libera i cuori dalle molte falsità e menzogne insegnate loro in nome di Dio dai ministri della sua parola, che ai suoi tempi erano scribi e farisei, e più l’odio di questi ministri si abbatte contro la sua Persona. Nella misura in cui cresce in Cristo Gesù la manifestazione e la rivelazione della volontà del Padre suo, nella stessa misura cresce l’odio di scribi e farisei contro la sua divina e potentissima luce. È stato sufficiente che Gesù solo razionalmente – cosa che avrebbero dovuto operare anche scribi e farisei – dimostrasse che nessun comandamento può impedire di amare e di fare del bene in giorno di sabato e subito si discute su cosa avrebbero potuto fare a Lui di male. Si intende: per toglierlo di mezzo, uccidendolo.

E Gesù ancora non ha manifestato tutta la potenza della luce e della verità, della misericordia e della santità del Padre. Più Lui manifesterà la bellezza della religione del Padre suo e più l’odio del suo mondo religioso, fondato sul pensiero di Satana e del suo odio contro la verità e contro ogni luce, si abbatterà su di Lui. Più crescerà in Cristo la luce con la quale rivela il Padre suo e più aumenterà l’odio di scribi e farisei contro la sua Persona. È però un odio senza ragione. È un odio che è il frutto del peccato nel loro cuore.

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Noi sappiamo che la risurrezione di Lazzaro fu la più alta manifestazione della luce del Padre che governava la sua vita. Fu proprio questa opera a decretare la sua morte: “Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».

Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo” (Gv 12,47-53). Dove c’è odio nel cuore, lì c’è Satana che governa quel cuore. I figli della luce non conoscono l’odio. L’odio è solo dei figli delle tenebre. I figli delle tenebre poi non odiano solo i figli della luce, odiano tutti coloro che non si sottopongono alla loro volontà. Ecco cosa rivela il Salmo sul Giusto di Dio, sul suo Cristo: “Guarda i miei nemici: sono molti, e mi detestano con odio violento.

Proteggimi, portami in salvo; che io non resti deluso, perché in te mi sono rifugiato. Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato” (Sal 25,19-21). Il Giusto sa che la sua vita è nelle mani del suo Signore e persevera nella sua missione. Quando poi verrà la sua ora, allora sarà lui stesso ad andare incontro alla morte, perché ogni volontà del Padre si compia. Chi vuole perseverare di luce in luce e di fede in fede sappia che una sola è la legge: l’odio contro la sua persona aumenterà nella misura della sua crescita nella luce.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 6,6-11

Osserviamo la sapienza di Gesù. Nella sinagoga vi sono molte persone dal cuore semplice, piccolo, puro. Sono persone dalla sana razionalità. Non sono  state contagiate dalla razionalità diabolica e perversa di scribi e farisei. Chiamando Gesù l’uomo dalla mano destra paralizzata a porsi in mezzo alla sinagoga e poi chiedendo a tutti: “Domando a voi, in giorno di sabato, è lecito  fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”, molti dei presenti di sicuro, anche se tacciono per paura di scribi e di farisei, sono con Cristo Gesù. Sono con Lui perché il miracolo venga operato. Ora che Gesù conosce che molti cuori sono dalla sua parte, subito opera il miracolo. Sa che in questo momento, farisei e scribi non possono fargli alcun male. Essi hanno timore del popolo.

Anche il discepolo di Gesù deve rivestirsi della stessa sapienza del suo Maestro. Il bene, in certi ambienti, va operato con somma prudenza, altissima saggezza, con grande attenzione. Più grande è l’odio contro la luce e più grande dovrà essere la sapienza, la prudenza, la vigilanza. Se però il discepolo di Gesù non possiede il cuore colmo di Spirito Santo, mai potrà agire con sapienza e opererà sempre dalla stoltezza del suo cuore. Non farà il bene secondo la legge del bene, lo opererà secondo la legge della stoltezza e l’odio avrà su di lui pieno governo. Quanto non è frutto della divina saggezza è peccato. Mai il cristiano deve agire dalla stoltezza. Se a lui il male viene fatto, perché stolto e insipiente, di questo male lui è responsabile. La Madre di Gesù, la Vergine Sapiente, ci aiuti, perché agiamo ed operiamo dalla più santa sapienza e prudenza.

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