Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 5 Dicembre 2022

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LUNEDÌ 05 DICEMBRE – SECONDA SETTIMANA DI AVVENTO [A]

Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.

Dinanzi a Gesù viene calato dal tetto un uomo senza vita. Gesù subito dona la vita alla sua anima e al suo spirito: “Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati”. La vita per ogni uomo inizia dal perdono dei peccati. Il perdono non è solo un atto giuridico. Secondo la preghiera di Davide e le Antiche Profezie al perdono dei peccati si unisce la creazione di un cuore nuovo, un cuore di carne capace di amare, capace cioè di ogni obbedienza: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve.

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Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso (Sal 51,3-14). Con il profeta Ezechiele è il Signore che promette il dono di un cuore nuovo.  Dio vuole che il suo popolo non cammini più con un cuore di pietra. Lui stesso gli darà un cuore di carne.

Questo cuore è sua vera nuova creazione:  “Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d’Israele: “Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra”. Di’ loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le nazioni, se li ho dispersi in terre straniere, nelle terre dove sono andati sarò per loro per poco tempo un santuario. Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d’Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini.

Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e i loro abomini farò ricadere la loro condotta». Oracolo del Signore Dio” (Ez 11,14-21). Anche questo cuore nuovo dovrà essere perenne creazione dello Spirito Santo. Lo Spirito crea il cuore nuovo sempre però sotto volontà dell’uomo, per la sua ininterrotta preghiera.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,17-26

Scribi e farisei sono dal cuore di pietra. Lo attestano i loro pensieri. Essi non sono secondo Dio, perché non sono nelle Scritture Profetiche. Sono pensieri che accusano l’Autore di ogni vita di bestemmia, solo perché aveva dato la vita a quest’uomo paralizzato che giaceva davanti a Lui. Gesù che vive con il cuore del Padre, perennemente governato dallo Spirito Santo, sa che non può dimostrare la sua verità di vero profeta del Dio vivente con nessuna argomentazione né servendosi della Scrittura Santa e neanche di una sana, giusta, formata, sapiente umana razionalità.

Non potendo argomentare con le parole, argomenta con i fatti. Voi, farisei e scribi, dite che io bestemmio perché ho perdonato i peccati a quest’uomo. Che io sono vero profeta del Dio vivente ve lo attesto con i fatti. Chi può dire ad un paralitico: “Àlzati e cammina?”, solo Dio. Ora perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati, io dico a questo paralitico: “àlzati e cammina!”.

Appena pronunciato questo comando, subito il paralitico si alza, prende il suo lettuccio e si mette a camminare. Quando il cristiano si trova dinanzi ad ogni uomo dal cuore di pietra, le parole non servono. Serve l’argomentazione attraverso le opere. Sappiamo che i Santi sempre sono ricorsi alle opere per attestare la purissima verità della fede. La Madre di Dio venga sempre in nostro aiuto.

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