Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 5 Agosto 2022

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VENERDÌ 05 AGOSTO – DICIOTTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Il rinnegamento che Gesù chiede a chi vuole essere suo discepolo va considerato come un vero espianto. Il discepolo di Cristo Gesù deve espiantare dal suo petto il cuore di pietra e al suo posto mettere il cuore di Gesù. Deve espiantare dalla sua mente ogni pensiero e al loro posto mettere i pensieri di Gesù. Deve espiantare la sua volontà dalla sua anima e al suo posto mettere la volontà del Padre celeste. Deve espiantare anche tutto il suo corpo per divenire vero corpo di Cristo Gesù.

Finché anche uno solo di questi espianti e trapianti non si sarà completato, nessuno potrà dirsi vero discepolo di Gesù Signore. Gli manca qualcosa del suo Maestro. Ma bastano questi espianti perché ci si possa dire perfetti discepoli? No. Questi espianti non sono sufficienti. Sono solo l’inizio del cammino. Poi si deve avanzare di fede in fede lasciandoci guidare e condurre dallo Spirito Santo a tutta la verità che è infinita ed eterna.

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La fede non governata dalla verità dello Spirito Santo, da Lui non illuminata, è una fede stolta, insipiente, priva di ogni verità. Purtroppo oggi la fede è aggredita dal virus dell’eresia che è divenuto resistente a qualsiasi farmaco. Con questo virus nell’anima, nello spirito, nei pensieri, nella mente, nel cuore, è impossibile guarire, anche perché esso è esposto ad ogni contagio di virus ancora più pesanti e letali. Gesù è il solo uomo della storia che conosce Dio. Il solo uomo che viene dall’Eternità in ragione della sua Persona divina e della sua natura divina.

È il solo uomo che conosce l’uomo perché il Padre lo ha fatto per mezzo di Lui. È il solo uomo che ama l’uomo perché per ogni uomo Lui ha versato il suo sangue dalla Croce. È il solo uomo che è risorto alla vita del dopo con il suo corpo trasformato in luce e rivestito di gloria, immortalità, incorruttibilità. È il solo uomo che è il Vivente oggi. È il solo uomo che ha il governo del cielo e della terra. È il solo Giudice dell’universo. Oggi Cristo Gesù è stato spogliato di ogni verità e per questo la nostra fede è vana. È una fede non governata e non mossa dalla verità dello Spirito.

Il regno di Dio è dato “sotto condizione”. Non è obbligo per alcuno entrare nel regno. Esso è un’offerta di vita eterna condizionata. “Se vuoi essere mio discepolo, se vuoi venire dietro a me, rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi”. Se vuoi accogliere la mia proposta di vita eterna, devi rinnegare i tuoi pensieri e prendere la croce dei miei pensieri. Devi lasciare la tua volontà e prendere la croce della mia volontà. Devi abbandonare le tue vie e prendere la croce delle mie vie. Devi dimenticare la tua fede e ogni tuo credo scientifico, filosofico, antropologico, psicologico, culturale o di altra natura e assumere l’obbedienza al mio credo, alla mia fede. Se vuoi. Se non vuoi, cammina pure per la tua strada.

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Ma non pensare di poter essere mio discepolo o che domani gusterai la vita eterna che ti ho offerto sotto condizione. Tutti i mali della religione cristiana oggi nascono dall’abolizione della condizione. Si vogliono i sacramenti senza condizione. Si vuole ogni altro servizio senza condizione. Si vuole essere cristiani senza Vangelo. Si vuole seguire Cristo senza alcun obbligo. Si vuole la vita eterna senza obbedienza alla Parola. Si vogliono i benefici di Cristo, senza assumere gli oneri della sequela. È come se un contadino volesse mietere senza aver seminato e raccogliere senza mietere. Si semina, si miete, si raccoglie. Anche la terra dona i suoi frutti preziosi sotto condizione. Oggi è la condizione che è stata abolita in ogni campo. Tutto si vuole, ma senza alcuna condizione.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 16,24-28

Gesù è esplicito nel suo patto: “Tu mi dai la vita sulla terra perché mi crocifigga in te e io ti darò la mia vita eterna”. Questo patto noi non lo abbiamo stipulato con Dio, ma con Cristo Gesù. La nostra unica relazione è con il Dio Crocifisso che ci ha chiesto se vogliamo essere suo corpo, sua vita, perché Lui in noi possa essere sempre crocifisso per la salvezza del mondo.

Poi sarà Lui a presentarci al Padre suo, a consegnarci a Lui per l’eternità. Se smarriamo questa nostra verità – consegnati a Cristo perché Cristo si consegni in noi ad ogni Croce per la redenzione dei suoi fratelli – non siamo più di Cristo. Ma se non siamo più di Cristo, salta il patto. Possiamo anche non essere più di Cristo Crocifisso, ma dobbiamo anche accogliere di non essere più da Lui riconosciuti dinanzi al Padre suo.

E poiché solo la sua conoscenza ci permette di accostarci al Padre, saremo dal Padre allontanati e mandati nelle tenebre eterne. La fede è terribilmente consequenziale, perché fondata non su una verità astratta, ma su un patto concreto: “Tu mi doni la tua vita nel tempo, io ti darò la mia eternità beata”. La Madre di Dio ci ottenga di essere fedeli al patto.

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