MARTEDÌ 31 GENNAIO – IV SETTIMANA T. O. [A]
Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
Oggi il Vangelo pone noi dinanzi a tre fedi: la fede dell’emorroissa, la fede di Giàiro, la fede di Gesù. L’emorroissa, questa donna che aveva consumato le sue sostanze rincorrendo vanamente ogni medico per trovare un po’ di sollievo per il suo corpo, crede che se riuscirà anche solo a toccare il lembo del mantello di Cristo Gesù, lei sarà guarita dal suo male. La sua è una fede che non chiede con la bocca. Chiede invece con il cuore. Non chiede con la bocca a motivo della sua condizione altamente imbarazzante. Ritualmente lei è donna impura e non vuole manifestare agli altri questo suo stato che la teneva lontana dalle altre persone, al fine di non contaminarle. Ecco ancora la sua fede: toccando il lembo del mantello lei non avrebbe contaminato Gesù.
Sarebbe stato invece Gesù a bruciare il suo male con il fuoco divino che esce dal suo corpo. La sua è fede sapiente. È fede fondata sulla purissima verità di Cristo Gesù. Quando si getta qualcosa di immondo nel fuoco, non è il fuoco che si contamina. Ciò che è immondo e impuro dal fuoco viene purificato. Gesù è fuoco divino capace di purificare, sanare, guarire, liberare, santificare tutto ciò che è immondo, a condizione che venga tutto gettato nel suo fuoco divino e umano, eterno e incarnato. Anche ogni nostro peccato, gettato in questo fuoco di amore, viene purificato, sanato, cancellato. Da questo fuoco divino sempre nascerà vita nuova.
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LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 5,21-43
Giàiro sa che Gesù può liberare da ogni malattia. Ma può anche liberare dalla morte? Ancora Gesù non ha risuscitato nessuna persona, liberandola dai lacci della morte. Quando apprende che sua figlia è morta, la sua fede in Gesù potrebbe avere un crollo. La storia può sostenere la fede fino ad un certo punto. Poi occorre che dalla storia visibile si passi alla verità invisibile di Cristo Gesù. Ma per questo abbiamo bisogno di un aiuto divino, soprannaturale, di Spirito Santo. Ecco allora che Gesù viene incontro alla fede di Giàiro, ancora imperfetta perché fondata sulla storia di Cristo Gesù che è di ieri, e lo invita ad avere soltanto fede.
Se Gesù è venuto con lui, non è venuto per contemplare una ragazza morta. Lui è venuto per dare vita. Ed è questa la fede di Gesù: dinanzi a Lui non ci sono cose impossibili. Dinanzi a Lui impossibile è solo la conversione dei cuori che si ostinano nel loro odio contro la verità e consumano la loro vita nel peccato e nei vizi. Il fatto poi che Gesù venga deriso dai presenti per aver detto a Giàiro che la ragazza non è morta, ma dorme, attesta la verità di quella morte. Loro sanno che la ragazza è morta. L’hanno vista.
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Hanno assistito al suo trapasso. Se la ragazza è morta e lo conferma la derisione nei riguardi di Gesù, se Gesù la richiama in vita, si compirà un vero miracolo. Senza questa derisione, si sarebbe potuto pensare anche ad una morte apparente. Poiché la gente attesta che la ragazza è veramente morta, vero è anche il miracolo operato da Cristo Gesù. Oggi Gesù insegna a noi tutti che chi ha vera fede deve essere sostegno per ogni fede o debole, o inferma, o sul punto di morire. Se la fede forte degli uni non diviene sostegno della fede debole dei fratelli, è segno che neanche la nostra fede è forte. La Madre di Dio ci faccia di fede vera.