Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 30 Maggio 2022

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LUNEDÌ 30 MAGGIO – SETTIMA SETTIMANA DI PASQUA [C]

Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

Ora Gesù rivela agli Apostoli tre verità. Fra pochissimo tempo, in questa stessa notte essi si disperderanno, perché lo lasceranno solo. Questo avverrà nel Giardino del Getsemani: “Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi.

Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato» (Gv 18,1-9). Gesù protegge i suoi. Essi domani dovranno compiere la sua missione. Oggi deve passare per la morte solo Lui. Quando verrà la loro ora, anche loro vi passeranno. Ma oggi non è la loro ora. Essi non vanno catturati.

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La seconda verità rivela che Gesù è sempre con il Padre. Lui e il Padre sono una cosa sola. Anche sulla croce Lui è con il Padre. Non solo. È con il Padre e con lo Spirito Santo. Dal Padre e dallo Spirito riceve ogni forza per vivere nella più alta santità la sua crocifissione. Nessuno può vivere la sua croce senza il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo che lo assistono. Se oggi nella sofferenza si cerca il suicidio, lo si cerca perché non si è né con il Padre né con il Figlio e né con lo Spirito Santo. Che cerchi il suicidio chi non crede in Dio è il frutto della sua natura che è senza fede e senza speranza, senza grazia e senza luce. Nessun suicidio è giustificabile, perché la vita è un dono di Dio. Di essa la persona è custode, non padrone. Nessuno è padrone della sua vita.

E per ogni male che ad essa si arreca, si è responsabili dinanzi a Dio. Anche di ogni vizio si è responsabili dinanzi al Signore. Se poi il suicidio lo cerca il discepolo di Gesù e anche lo giustifica e lo dichiara dignità per l’uomo, allora lui ha rinnegato la sua fede e per questo disprezza il sangue che lo ha redento, santificato, purificato, lavato da ogni pensiero secondo la carne, pensiero di Satana e non di Cristo Gesù. La vita si può uccidere in tanti modi, anche consegnandola alla droga, all’alcool, al vizio, all’immoralità. Tutto ciò che non è virtù uccide la vita. Di ogni danno che arrechiamo alla nostra vita o alla vita dei fratelli siamo responsabili. Oggi nessuno vuole convincersi che molte malattie genetiche sono il frutto dei nostri vizi che modificano e alterano sostanzialmente la stessa natura. Eppure dovrebbe essere a tutti evidenti che da un corpo geneticamente modificato non può nascere una vita sana. Nessuna vita potrà essere vissuta nella santità, se il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo non sono piantati in essa.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 16,29-33

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Cristo Gesù ha vinto il mondo per la sua fede. Anche il discepolo di Gesù è chiamato a vincere il mondo per la sua fede. Ecco quanto rivela l’Apostolo Giovanni: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.

Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio.

Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio (1Gv 5,1-13). La Madre nostra celeste ci  ottenga ogni grazia perché anche noi vinciamo il mondo.

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