GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE – VENTISEIESIMA SETTIMANA T. O . [C]
MICHELE GABRIELE RAFFAELE ARCANGELI
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Natanaele è un cercatore di Dio. Lui sa bene che al Dio della Scrittura sempre va aggiunto il Dio della storia. Lui sa che sempre è il Dio della storia che fa vero il Dio della Scrittura. Sa che è il Dio di oggi che dona pienezza di verità al Dio di ieri. Senza il Dio di Mosè, di Giosuè, di Davide cosa sarebbe il Dio di Abramo? Senza il Dio di Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele cosa sarebbe il Dio di Samuele o di Natan? Senza il Dio di Gesù Cristo cosa sarebbe il Dio dell’Antico Testamento? Sarebbe un Dio di ieri, senza oggi. Ora il Dio di ieri mai potrà esistere senza il Dio di oggi. Questa regola di verità vale anche per Cristo Signore. Cosa sarebbe il Cristo di Pietro, senza il Cristo di Paolo? Cosa sarebbe il Cristo di Paolo senza il Cristo di Giovanni? Cosa sarebbe il Cristo di Giovanni senza i Concili Ecumenici di Nicea e Calcedonia e ogni altro che è venuto dopo nel corso della storia?
È questa la bellezza della verità del Dio di oggi. Aggiunge verità piena alla verità di ieri. È questa la bellezza del Cristo di oggi: aggiunge verità più piena alla verità di ieri. Ogni profezia aggiunge verità alla profezia. Ogni verità aggiunge verità alla verità. Ogni Parola dona luce piena alla Parola. Sempre l’oggi deve dare pienezza a ciò che è stato ieri. Mai l’oggi deve distruggere ciò che è stato ieri. Non sarebbe né nella logica e né nella verità della rivelazione del nostro Dio. La Parola è come un grande albero: aggiunge sempre nuovi rami e nuove foglie per far sì che l’unico albero sia sempre più maestoso. Natanaele è l’uomo che cerca Dio. Lo cerca nella Scrittura.
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Deve anche cercarlo nella storia. Si lascia portare da Filippo nella storia ed è nella storia che lui trova ciò che cercava. Non appena Gesù lo vede, parla al suo cuore. Lui ascolta e subito fa la sua professione di fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gesù lo rassicura: “Non temere, Natanaele! Tu ancora nulla hai visto di me. La storia ancora ti sorprenderà. Ti sorprenderà così tanto da farti rivedere tutte le tue certezze su Dio. Essa ti convincerà che solo in me tutte le tue verità troveranno la loro verità piena, perfetta”.
LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 1,47-51
È sempre urgente che al Dio di ieri si aggiunga il Dio di oggi, al Cristo di ieri il Cristo di oggi, al Cristo di Pietro il Cristo di Paolo, al Cristo di Paolo il Cristo di Giovanni, al Cristo del santo di ieri il Cristo del santo di oggi, al Cristo del profeta di ieri il Cristo del profeta di oggi. Questa aggiunta, che è necessaria, vitale, perché sempre alla verità va aggiunta verità e alla scienza va aggiunta scienza e alla conoscenza va aggiunta conoscenza, non può avvenire fuori dello Spirito Santo e fuori dell’abitazione del cristiano nel seno di Cristo così come Cristo è nel seno del Padre.
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Se il cristiano è fuori del seno di Cristo, sarà anche fuori del seno dello Spirito Santo. Lui non aggiungerà verità alla verità di ieri, aggiungerà falsità che distruggerà la verità di ieri. Con la falsità non si salva il mondo, non si redime l’uomo. La falsità è sempre portatrice di morte sulla nostra terra. Oggi si vede la verità di ieri non più utile alla salvezza dell’uomo di oggi. Si vuole aggiungere grande quantità di verità nuova.
Qual è il pericolo che potrebbe ridurre in falsità tutta la verità di ieri? Il pericolo è quello di non essere il cristiano nel cuore di Cristo, nel seno dello Spirito Santo, nel seno del Padre, e trarre la verità da aggiungere non dal cuore di Cristo, ma dal suo proprio cuore. In questo caso non si aggiunge verità alla verità, conoscenza alla conoscenza, giustizia alla giustizia, santità alla santità, luce alla luce. Si aggiunge falsità alla verità e tenebra alla luce. Sono provvidenziali tutte le aggiunte di verità e di luce alla verità e alla luce di ieri, a condizione che ogni aggiunta sia attinta nel cuore di Cristo, nel seno dello Spirito, nel cuore del Padre. Ecco cosa aggiunge Gesù alla confessione di Natanaele: Lui è la vera casa di Dio.
Chi entra in Lui viene rivestito della sua vita eterna, colmato della sua grazia e trasformato nel suo stesso mistero. Poiché solo su Cristo gli Angeli scendono dal cielo e al cielo ritornano, solo attraverso Cristo Dio scende in noi e noi saliamo fino a Lui. Ci separiamo da Cristo, non entriamo nella sua casa, che è il suo corpo, il cielo rimane nel cielo e la terra sulla terra. È in Cristo che avviene il vero congiungimento tra Dio e ogni uomo. Questa verità oggi la Chiesa deve gridare al mondo intero.
Questa obbedienza ad essa è stata chiesta. Questa obbedienza deve donare al suo Signore, al suo Cristo. Solo Lui è il Mediatore universale in tutte le cose che riguardano Dio. La Chiesa è obbligata ad essere strumento di Cristo in tutte le cose che riguardano Dio, il Padre nostro celeste. Le cose che riguardano gli uomini sono nelle mani del Padre ed è Lui a preoccuparsene per tutti coloro che si preoccupano delle sue cose divine, eterne e che riguardando la sua gloria. Una Chiesa che non si preoccupa più delle cose che riguardano Dio ha tradito se stessa, si è rinnegata nel suo mistero. La Madre di Dio, Regina degli Angeli e dei Santi ci aiuti per una purissima fede in Cristo.