Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2022

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SABATO 29 OTTOBRE – TRENTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.

Ogni discepolo di Gesù è chiamato a studiare, lasciandosi aiutare dallo Spirito Santo, il suo Maestro, perché possa imitarlo in ogni cosa, sempre però guidato e condotto dalla purissima sapienza, intelligenza, scienza dello Spirito di Dio che sempre deve alimentare il suo cuore allo stesso modo che l’ossigeno ravviva il fuoco e gli dona più grande splendore. Se il cristiano non studia Cristo Gesù – ed è questo l’unico studio a lui necessario – attraverserà la storia senza immettere in essa alcuna verità, necessaria per la sua salvezza, la sua redenzione, la sua santificazione.

Chi è il cristiano e quale la sua missione? Il cristiano è colui che è chiamato a portare la luce di Cristo Gesù nella storia, in ogni storia, storia familiare, sociale, economica, finanziaria, scientifica, politica, militare. Anche la natura deve colmare della luce di Cristo Signore. Oggi Gesù è nella casa di un fariseo e nota come ogni uomo è in cerca di gloria effimera, vana. Come faccia dipendere la sua vita dal posto che occupa in un banchetto. Se occupa il primo posto si sente pieno di se stesso. Se invece deve occupare l’ultimo posto, si sente come menomato, privato di qualcosa.

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Subito Gesù interviene e mette la verità nel cuore di tutti. Non è il posto che fa l’uomo. È invece l’uomo che dona gloria al posto. Se l’uomo è ricco di Dio, ricco di verità, ricco di giustizia e di pace, in qualsiasi posto lui si siede, sempre onorerà il posto con la sua ricchezza di verità, giustizia, pace. Se invece è pieno di vizi, disonorerà il posto da lui occupato con la sua superbia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia, avarizia, stoltezza e insipienza. Stolto per natura è colui che pensa che il posto gli cambi la natura e da natura non portata nella verità diventi natura di verità. La natura rimane sempre invariata. Sei dotto? In qualsiasi posto ti sieda, brillerà la tua dottrina. Sei santo? In qualsiasi posto ti sieda, illuminerai i cuori con la tua santità. Sei invece stolto e insipiente? Anche se dovessi occupare il primo posto tra gli uomini, rimarrai sempre stolto e insipiente.

Gesù aggiunge però una verità oggi difficile da accogliere, dal momento che si sta proclamando l’universale uguaglianza. La società è fatta di molti ruoli, molte mansioni, molti uffici. Per ognuno di questi ruoli, si acquisisce una particolare dignità. C’è la dignità del sommo sacerdote, del principe, del capo della sinagoga, dello scriba, del maestro. Ora queste dignità vanno onorate. Se viene un sommo sacerdote è cosa giusta che si dia il primo posto. È persona che per il suo ministero è più ragguardevole.

Allora si fa brutta figura se uno viene invitato a cedere il posto al sommo sacerdote, per andare ad occupare l’ultimo posto. Invece si riceve onore, quando dall’ultimo posto il padrone di casa invita a occupare uno dei primi posti. Ecco cosa insegna Gesù: Usate la vostra sapienza. Misurate la vostra dignità. Agite secondo la sua misura. Ne ricaverete un grande vantaggio e un grande onore. Ma per fare questo non si deve pensare che l’onore venga dal posto. L’onore è della persona. È la persona che deve trovare in se stessa i motivi del suo onore.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 14,1.7-11

Chi è l’umile secondo lo Spirito Santo? Colui che ha un solo posto da occupare e nel quale rimanere: abitare e rimanere nel cuore del Padre, abitando e dimorando nel cuore di Cristo, sempre condotto, guidato e mosso dallo Spirito Santo. Quando si abita e si dimora nel cuore del Padre, allo stesso modo che Gesù abita e dimora nel cuore del Padre, nessun posto diviene importante per l’uomo. Può abitare anche nel posto più infimo, lui è sempre nel cuore del Padre.

Gesù ha abitato in una grotta quando è nato ed era sempre nel cuore del Padre. Ha abitato sulla croce quando è morto ed era sempre nel cuore del Padre. Ha abitato nell’odio e nell’invidia dei figli del suo popolo ed era sempre nel cuore del Padre. Non vi è stato un solo momento nel quale Gesù è uscito dal cuore del Padre. Questa è stata la sua umiltà. Questa dovrà essere la nostra umiltà. A noi la scelta. Se abitiamo nel cuore del Padre, abiteremo sempre dove abita il Padre. Se non abitiamo nel cuore del Padre, saremo noi che sceglieremo dove abitare.

Ma questa scelta non dona verità alla nostra vita né compiutezza e né perfezione. Verità, compiutezza, perfezione si ricevono solo quando si abita nel cuore del Padre. Gesù mai ha scelto un posto dove abitare. Sempre Lui era nel cuore del Padre e lo Spirito Santo lo conduceva dove il Padre voleva che fosse condotto. Ecco allora cosa è la vera umiltà: metterci nel cuore del Padre e lasciare che Lui si sieda dove Lui desidera. Dove lo Spirito Santo ci conduce, la sarà il nostro posto. Posto scelto da Dio e non da noi.

Poiché Cristo sceglie sempre l’ultimo posto, anche noi dobbiamo scegliere l’ultimo posto. Se scegliamo altri posti siamo senza Cristo e senza lo Spirito Santo. Vergine Maria, Madre di Dio, rivestici della tua umiltà. È la sola via per essere graditi a Dio.

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