Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Marzo 2022

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MARTEDÌ 29 MARZO – QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA [C]

Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.

Gesù sa che è sabato. Sa anche che i Giudei lo spiano per trovare ogni più piccolo pretesto al fine di accusarlo di violazione contro la Legge di Mosè così da poterlo togliere di mezzo accusandolo di grave violazione del Comandamento. Perché allora compie il miracolo in giorno di Sabato e in più dice all’uomo guarito dalla sua infermità di prendere la sua barella e di andare a casa sua? La risposta sta nella missione che il Padre gli affidato. Gesù è mandato dal Padre per tagliare con taglio netto ciò che è volontà di Dio e ciò che è pensiero dell’uomo, ciò che la Legge comanda e ciò che la Legge non ha mai comandato.

Quanto dice la Lettera agli Ebrei sulla Parola di Dio, va detto anche della Parola di Gesù: “Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto (Eb 4,12-13).  Gesù però non si lascia muovere né dal suo cuore e né dalla sua compassione, cuore e compassione sono mossi dallo Spirito Santo, il quale poi governerà anche la Parola di Gesù perché possa fare luce sulla verità del Padre e sulla sua verità, in modo che nessun male immediato a lui venga.

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Poi quando verrà la sua ora, sarà lui stesso a consegnarsi nelle mani di quanti dovranno consegnarlo a Pilato e Pilato alla morte. Vale anche per Gesù quanto Lui dice ai suoi discepoli: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10, 16-20).

Gesù, operando il miracolo di sabato, pone la condizione necessaria perché Lui compia la sua missione di vero Maestro. Leggiamo nel Vangelo secondo Matteo: “Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga; ed ecco un uomo che aveva una mano paralizzata. Per accusarlo, domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene». E disse all’uomo: «Tendi la tua mano».

Egli la tese e quella ritornò sana come l’altra. Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire” (Mt 12,9-14). Nello Spirito Santo Gesù conosce la reazione di quanti vivono nelle tenebre e in esse vogliono rimanere. Lui non sfida le tenebre. Le vuole illuminare con la potente luce della sua Parola, sempre governata dalla più alta sapienza e intelligenza dello Spirito Santo.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 5,1-16

Quanto avviene sotto i portici della piscina di Betzatà ci rivela una grande verità, anzi due. La prima verità ci dice che nessun uomo ha dato una mano perché L’ammalato potesse scendere nell’acqua e ricevere la guarigione. La seconda verità rivela che da se stesso quest’uomo nulla può. Non può scendere da solo. È paralitico. Ognuno vive il suo particolare, personale egoismo. A Gesù è sufficiente una sola parola per dare la piena salute all’infermo:  «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».

Questo deve convincere il nostro cuore che la Parola di Gesù non è parola di uomo, è vera Parola di Dio. È Parola colma di onnipotenza salvatrice. Gesù è veramente da Dio perché solo Dio ha la Parola onnipotente, creatrice, salvatrice, redentrice, operatrice di miracoli e prodigi. Gesù viene veramente dal Padre come Lui dirà in seguito. Ecco allora il fine del miracolo: attestare che Lui è vero Maestro che viene da Dio. Se viene da Dio la sua Parola è verità. Madre di Gesù, aiutaci a credere con fede vera.