Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Maggio 2020

Il commento alle letture del 29 Maggio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Simone, figlio di Giovanni, mi ami?

VENERDÌ 29 MAGGIO (Gv 21,15-19)

Chi vuole nutrire il gregge di Cristo, deve nutrirsi lui per primo di Cristo. Cristo si nutre del Padre e dello Spirito Santo, nutre i discepoli del Padre e dello Spirito Santo. nella misura in cui Simon Pietro si nutrirà di Cristo, e in Lui si nutrirà del Padre e dello Spirito de Signore, potrà nutrire pecore e agnelli di Cristo Gesù, e in Cristo, per Cristo, con Cristo potrà nutrirli del Padre e dello Spirito Santo. Più lui crescerà nell’amore e nella verità di Cristo e più il gregge del Signore crescerà in Cristo. Se lui non cresce neanche il gregge crescerà. Se lui si distaccherà da Cristo anche il gregge si distaccherà. La sua fede in Cristo e il suo amore sono la misura della fede e dell’amore di tutto il gregge a lui affidato. Mai il gregge dovrà essere condotto dalla parzialità della verità e da un amore non conforme alla purezza che è nel cuore del Padre. Se questo dovesse avvenire, sarebbe lo smarrimento di tutto il gregge del Signore. Poiché il corpo di Cristo vive nella comunione dei carismi e dei ministeri, anche Simon Pietro deve lasciarsi aiutare direttamente da Cristo Gesù e indirettamente dallo Spirito Santo per mezzo dei suoi fratelli nella fede. Aiuto diretto e aiuto indiretto sono necessari.

Ecco un esempio di aiuto diretto: “Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni” (Cfr. At 10,1-48). Ora tutta la Chiesa sa che l’accoglienza dei pagani nella Chiesa è per volontà dello Spirito Santo.

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Ecco un esempio di aiuto indiretto dello Spirito Santo: “Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?»” (Gal 2,11-14). Nel corpo di Cristo, è legge dello Spirito Santo che ognuno serva i fratelli lasciandosi servire dai fratelli. Anche Gesù serve i suoi discepoli lasciandosi servire in molte cosa da essi. Lui si lascia servire nelle cose materiali, mai in quelle dello Spirito Santo, perché ancora ne sono privi. Nel suo corpo invece, poiché tutti sono stati colmati di Spirito Santo, lo Spirito degli uni deve essere posto a servizio dello Spirito degli altri. Se Pietro vuole servire, si deve lasciare servire. Deve lasciarsi servire dallo Spirito Santo sia in modo diretto che in modo indiretto. Se la Chiesa è casa e scuola della comunione nello Spirito Santo, tutti dallo Spirito del Signore si devono lasciare servire, per poter servire secondo verità e carità i loro fratelli. Nella Lettera ai Galati è messo bene in luce come Paolo si lascia servire da Pietro e come Pietro si lascia servire da Paolo. Via del vero e santo servizio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci essere umili nel servire lasciandoci servire.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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