Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Giugno 2022

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MERCOLEDÌ 29 GIUGNO – TREDICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

La gente non sa chi è Cristo Gesù. In verità ancora il Signore ad essa non si è rivelato nella pienezza della sua verità. Finora Lui sempre si è manifestato come grande profeta, ma anche grande operatore di prodigi. Prodigi che sono più grandi di quelli operati da Mosè. Più grandi di quelli di Elia e di Eliseo. Un confronto fra due risurrezioni ci aiuterà a scoprire in cosa consiste la grandezza di Gesù Signore: “In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elia: «Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità»” (1Re 17,17-24). “In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante” (Lc 7,11-17). A Gesù basta una sola parola. Nient’altro.

Pietro riconosce e confessa che Gesù è il Cristo di Dio. Gesù gli dice che questa sua confessione è per rivelazione del Padre: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”. Tu non mi conosci per scienza empirica e neanche per scienza deduttiva. Tu mi conosci perché il Padre ha messo sulla tua bocca queste parole. Pietro per rivelazione sa che Gesù è il Cristo. Ancora però non sa nulla della verità di Cristo Gesù. Nulla della sua passione, nulla della sua morte per crocifissione, nulla della sua gloriosa risurrezione. Ancora nulla conosce del suo mistero. A lui però Gesù fa una promessa: “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

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A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.  In verità le promesse sono due. Prima promessa: “Le potenze degli inferi non prevarranno sulla mia Chiesa. La mia Chiesa è edificata su di te”. La promessa riguarda la Chiesa. Il Signore ha una sola Chiesa: quella che Lui edificherà su Pietro. Quella Chiesa che sarà edificata sempre su Pietro è la Chiesa di Cristo Gesù. Su questa Chiesa mai prevarranno le potenze degli inferi. Questa Chiesa si conserverà nella sua purissima verità. Questa Chiesa sempre produrrà frutti di vita eterna. In essa sempre soffierà la potenza dello Spirito Santo. Questo significa che ogni Chiesa se vuole essere Chiesa di Cristo Gesù dovrà lasciarsi edificare da Cristo su Pietro. Edificata su Pietro, le potenze degli inferi non prevarranno.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 16,13-19

La seconda promessa riguarda le chiavi: “A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Qual è la verità racchiusa in queste parole? Ecco in cosa consiste il ministero delle chiavi: legare la verità di Cristo sempre alla più pura verità. Ma anche legare ogni menzogna su Cristo alla falsità. Pietro dovrà sempre indicare qual è il vero Cristo da accogliere. Sempre dovrà dirci qual è il vero Vangelo da vivere.

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Sempre dovrà separare con taglio netto verità e falsità, luce e tenebre. Sempre dovrà dire: Questo è il vero Cristo. Questo non è il vero Cristo. Poiché la storia sarà sempre piena di falsi cristi, lui sempre dovrà esercitare il ministero delle chiavi e dire: Questo non è il vero Cristo. Questo è un falso Cristo. Il vero Cristo è quello che vi annuncio io. La Madre di Dio ci faccia essere Chiesa sempre edificata su Pietro.

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