Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Aprile 2021

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Tutto è stato dato a me dal Padre mio

GIOVEDÌ 29 APRILE (Mt 11,25-30)

Non solo tutto è stato dato dal Padre a Cristo Gesù, è volontà del Padre che tutto il mistero della salvezza e redenzione, della giustificazione e santificazione, si compia in Cristo e si viva con Cristo. Tutto il Padre e lo Spirito Santo si donano all’uomo per Cristo, ma anche si donano in Cristo e operano con Cristo. Nulla avviene senza di Cristo. L’allegoria della vite e dei tralci rivela come questo avviene: “Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli” (Gv 15,1-8). Si tratta di un legame di vita, legame di natura. Come il tralcio deve stare legato alla vite, inserito in essa, se vuole vivere, così anche per ogni uomo. Chi vuole la vita deve “succhiarla” da Cristo Gesù, divenendo con Lui un solo corpo, una sola vite vera.

Anche l’altro legame rivelato da Paolo non è meno naturale e non meno forte: “È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo” (Col 2,9-15). Questa ricchezza della verità di Cristo oggi sta come scomparendo. Di Gesù Signore molti hanno una immagine vaga, evanescente, senza contenuti. E pensare che tutta la grande Patristica e la grande Teologia aveva come cuore della sua riflessione Cristo Signore. Urge che Cristo torni ad essere il cuore della Scrittura, il cuore della Tradizione, il cuore del Magistero, il cuore della Chiesa, il cuore della Teologia, il cuore della Pastorale, il cuore di ogni discepolo di Gesù. Oggi al posto di Cristo abbiamo posto l’uomo. Ma abbiamo un uomo senza cuore servito da un uomo senza cuore, poiché all’uomo che serve manca il cuore che è Cristo Gesù. Siamo senza il cuore.

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il Padre nella sua benevolenza ha disposto che Cristo Signore sia il cuore di tutto l’universo creato. Chi accoglie Cristo, vive perché ha nel suo petto il cuore stabilito dal Padre. Chi non accoglie Cristo, è nella morte perché privo del suo vero cuore. Ha un cuore di pietra e non il cuore di carne voluto e dato dal Padre. Oggi anche la Chiesa è in pericolo di rimanere senza cuore, perché si sta spogliando di Cristo. Cristo Gesù, cuore del mondo e della Chiesa, cuore dell’universo è insostituibile. O si vive con il suo cuore o si è nella morte. Con il cuore di pietra non si vive, mai si potrà vivere.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che ci rivestiamo del cuore di Cristo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.