Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 28 Maggio 2021

1464

Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!

VENERDÌ 28 MAGGIO (Mc 11,11-25)

Gesù vince ogni sua battaglia contro le potenze del male con la forza della sua preghiera. Come far sì che questa verità si incida con caratteri indelebili nella mente dei suoi discepoli? Nulla è più potente di un esempio forte, assai forte. Mentre si reca a Gerusalemme, ha fame, si accosta ad un fico e non trova alcun frutto, ma solo foglie. In più neanche era la stagione dei fichi. Si rivolge all’albero e dice: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”. Poi Gesù riprende il cammino. Entra nel tempio e lo purifica da quanti lo stavano profanando: venditori, compratori, cambiamonete. Così facendo, si attesta vero profeta. Infatti è missione dei veri profeti purificare il culto da ogni intromissione di pensiero umano. La verità di Dio è dalla verità del culto e della sua santità. Anche la verità di una religione è dalla verità del suo culto. Un culto falso attesta una fede falsa e una religione falsa. Ecco il possente grido di Malachia: “Oh, ci fosse fra voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi – dice il Signore degli eserciti – e non accetto l’offerta delle vostre mani! Poiché dall’oriente all’occidente grande è il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure, perché grande è il mio nome fra le nazioni. Dice il Signore degli eserciti” (Mal 1,10-11). Offrire un culto vano e anche peccaminoso attesta un cuore distante, lontano dal suo Dio e Signore.

[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».

È sera. Gesù torna in Betania, perché Gerusalemme non è sicura durante la notte. Farisei e scribi vogliono uccidere Gesù e il buio è un ottimo alleato di quanti tramano il male. La mattina si riprende il cammino verso la città e i discepoli vedono che il fico è seccato fin nelle radici. Pietro dice a Gesù: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Il Maestro risponde che tutto può colui che prega con fede. La preghiera fatta con fede spinge il Signore ad esaudire qualsiasi richiesta. Ma qual è la preghiera fatta con fede? Quella elevata a Dio nello Spirito Santo. Quando si prega nello Spirito Santo? Quando si è nel cuore del Padre. Quando si è nel cuore del Padre? Quando si è nella sua piena obbedienza ad ogni suo comando e desiderio. Noi esaudiamo ogni desiderio di Dio e Dio esaudisce ogni nostro desiderio. Noi viviamo per fare la volontà di Dio e Dio vive per ascoltare ogni grido del nostro cuore. Ha fede chi ama il suo Signore, chi obbedisce, chi lo ascolta, chi cammina alla sua presenza. Il cristiano vive per obbedire ad ogni Parola che è uscita dalla bocca di Cristo Gesù.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci obbedienza perfetta a Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.