Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2022

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VENERDÌ 28 GENNAIO – TERZA SETTIMANA DEL T.O. [C]

Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.

Seminare un quintale di farina e seminare un quintale di grano non è la stessa cosa. Vi è una differenza altissima. La polvere di farina non contiene alcun germe di vita nel suo seno. Ogni chicco di grano contiene nel suo seno il germe della vita. Posta la farina nel campo, essa mai produrrà un solo stelo. Posto invece il buon grano, da esso nasce lo stello che poi cresce e produce molto frutto. Così è della Parola del Signore. Noi la possiamo ridurre in farina e ne possiamo anche seminare a tonnellate. Mai dalla Parola ridotta in farina nascerà un discepolo di Gesù. Se invece seminiamo la vera Parola di Dio, da essa sempre spunteranno nuovi discepoli di Gesù e nuovi membri del suo corpo. Quando noi seminiamo farina e quando seminiamo la vera Parola di Dio?

Noi seminiamo farina, quando la Parola da noi non viene colmata di Spirito Santo, che è il solo germe e per di più il germe divino, che può far sì che la Parola generi il vero Cristo nei cuori e Cristo possa divenire vero albero di vita in essi. Seminata la Parola con il suo germe divino che è lo Spirito Santo, sempre Cristo Gesù maturerà in noi e porterà frutti di vita eterna. Ecco cosa insegna l’Apostolo Giovanni nella sua Prima Lettera: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

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Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto. Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto come egli è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello” (1Gv 3,1-10).

Ma come si semina la Parola con il germe divino che è lo Spirito Santo? Dove Esso va attinto? Lo Spirito Santo va attinto nel cuore di colui che la Parola annuncia o semina nei cuori. Se in lui lo Spirito Santo è forte, forte sarà anche il germe divino che porrà nella Parola. Se in lui lo Spirito Santo è debole, debole sarà anche nella Parola. Se è morto, anche morto sarà nella Parola e la Parola che lui semina è in tutto simile a farina.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 4,26-34

Così l’Apostolo Pietro annuncia questo mistero: “E se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché ogni carne è come l’erba e tutta la sua gloria come un fiore di campo. L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato” (1Pt 1,17-25). Chi vuole ed ama che ogni parola di Vangelo da lui proferita porti in sé questo germe divino e diventi seme incorruttibile, deve sempre colmarla di Spirito Santo.

Solo allora quanto oggi Gesù ci rivela, diviene verità e storia sulla nostra terra. Tutto allora dipende dal seminatore della Parola. È lui che deve cresce nello Spirito Santo e abbondare di esso nel suo cuore. Colmo lui di Spirito Santo, colma di Spirito Santo la Parola che lui semina e questa sempre germoglierà e produrrà frutti. La Madre di Dio ci colmi di Spirito Santo.