Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!
GIOVEDÌ 28 GENNAIO (Mc 4,21-25)
Ragionare è vera natura dell’uomo. Come un albero per natura produce i suoi frutti, così anche l’uomo per natura deve produrre i frutti del suo ragionamento. Non ragiona, sragiona solo quando avviene la corruzione della sua natura e noi sappiamo che la corruzione è frutto del peccato. Più si pecca e più la natura viene corrotta. Ecco l’uomo così come è stato creato dal suo Signore e Dio: “Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa di nuovo lo fece tornare. Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito, dando loro potere su quanto essa contiene. Li rivestì di una forza pari alla sua e a sua immagine li formò. In ogni vivente infuse il timore dell’uomo, perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli. Ricevettero l’uso delle cinque opere del Signore, come sesta fu concessa loro in dono la ragione e come settima la parola, interprete delle sue opere. Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare. Li riempì di scienza e d’intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male. Pose il timore di sé nei loro cuori, per mostrare loro la grandezza delle sue opere, e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie. Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere. Pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita, affinché riconoscessero che sono mortali coloro che ora esistono. Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti. I loro occhi videro la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa. Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!» e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo” (Sir 17,1-14).
Il Libro della Sapienza chiama stolti per natura coloro che non giungono per la via del ragionamento a confessare la bellezza e la grandezza del loro Creatore contemplando le sue opere: “Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s’ingannano cercando Dio e volendolo trovare. Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall’apparenza perché le cose viste sono belle. Neppure costoro però sono scusabili, perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?” (Sap 13,1-9). La stoltezza è frutto del peccato che corrompe la natura.
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Cosa Gesù vuole che ogni uomo ascolti? Le verità da ascoltare sono due e sono due verità di natura. Chi accende una lampada l’accende perché dia luce e per questo va collocata in alto. Gesù ha acceso la luce del Vangelo. Questa luce non va nascosta. Va posta in un luogo dal quale può illuminare tutta la casa. Seconda verità: si raccoglie in misura della semina. Poco si semina, poco si raccoglie. Molto si semina, molto si raccoglie. Chi semina poca parola del Signore, raccoglierà poca conversione. Chi ne semina molta, raccoglierà molta conversione. Terza verità: chi semina carità e giustizia raccoglierà molto di più di ciò che ha seminato. Chi non semina, perde quello che pensa di poter conservare. Queste verità sono essenza della vita dell’uomo.
Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che comprendiamo ogni Parola di Gesù.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.