MARTEDร 28 DICEMBRE โ OTTAVA DI NATALE [C]
Allora si compรฌ ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido รจ stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perchรฉ non sono piรน.
Quando si deve compiere il bene, ognuno รจ chiamato a mettervi la sua parte. Il bene รจ il frutto della misericordia di Dio, ma anche del concorso e della collaborazione dellโuomo. Se lโuomo manca nella sua parte, il Signore puรฒ anche fare il bene da solo, ma questa รจ via assai straordinaria. La via ordinaria รจ la perfetta sinergia tra lโopera di Dio e quella della creatura. Insieme Dio e lโuomo, insieme la sapienza di Dio e lโobbedienza dellโuomo. Lโobbedienza dellโuomo al suo Signore รจ parte essenziale per il compimento del bene totale. Molti non arrivano al bene totale proprio in virtรน della mancata obbedienza dellโuomo. Giuseppe รจ il responsabile dinanzi a Dio e agli uomini della Madre e del Bambino. A lui il Signore si rivolge nel sogno e gli dona un ordine perentorio, da porre in atto subito: โAlzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ, perchรฉ Erode sta cercando il bambino per ucciderloโ. Perchรฉ la salvezza totale si compia รจ necessario che tutto lโordine venga posto in essere alla lettera, senza tralasciare alcuna cosa.
Lโordine dato dallโangelo a Giuseppe nel sogno si compone di quattro parti: Alzati: Quando? Subito. Immediatamente. Ora. Senza perdere neanche un istante, un secondo. Prendi con te il bambino e sua madre: Giuseppe si deve alzare e prendere con sรฉ il bambino e sua madre. Nรฉ la madre senza il bambino, nรฉ il bambino senza la madre. Insieme la madre e il bambino. E fuggi in Egitto: Deve prenderli subito e fuggire con loro in Egitto. Deve andare fuori della portata del potere di Erode. Deve fuggire, mettersi in salvo, lร dove Erode non puรฒ arrivare. E resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ, perchรฉ Erode sta cercando il bambino per ucciderlo: In questa occasione Giuseppe viene guidato nei minimi particolari. Nulla viene lasciato alla sua sapienza, o intelligenza, o buon senso. Lui deve andare in Egitto e lรฌ rimanere finchรฉ il Signore di nuovo non lo avesse avvertito che avrebbe potuto fare ritorno in Palestina.
Lโobbedienza di Giuseppe รจ perfetta, perchรฉ immediata e comprensiva di ogni ordine che il Signore gli ha manifestato per mezzo del suo angelo, nel segno. La salvezza ha perรฒ sempre un costo in sofferenza, in sacrificio, in dolore sia fisico che spirituale. Il dolore serve a dare alla nostra persona quella santitร sempre piรน grande, attraverso la quale il Signore salva il mondo in Cristo, per Cristo, con Cristo, nella sua sofferenza e nel suo dolore fino alla morte di Croce. Il dolore, la sofferenza รจ il crogiolo che purifica la nostra carne e il nostro spirito da ogni superbia e concupiscenza e ci avvicina alla santitร di Dio. Senza dolore e senza sofferenza, senza il sacrificio non cโรจ vera obbedienza, perchรฉ la vera obbedienza genera sempre il sacrificio purificatore della nostra vita. Il male del mondo di oggi รจ proprio questo: la volontร satanica di abolire dalla nostra vita ogni sofferenza, ogni sacrificio, ogni abnegazione, ogni rinunzia. Si vuole tutto, subito, immediatamente. Si vuole concedere al corpo ogni vizio, allโanima ogni peccato, al nostro spirito ogni pensiero cattivo. Si vuole vivere in un mondo senza sofferenza (eutanasia e uccisione di quanti sono ritenuti un peso morto per la societร ). Si vuole vivere in un mondo senza privazione alcuna (si domanda alla scienza di soddisfare tutte le richieste del cuore dellโuomo anche peccando contro lโuomo). Si vuole vivere in un mondo che nasconde il mistero della morte e del dolore abituale dalle case degli uomini (ignorando che รจ proprio la vista del dolore abituale un momento forte di apertura allโamore e alla fede). La salvezza nostra e degli altri รจ sempre il frutto di una grande sofferenza, di una forte rinunzia.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 2,13-18
Ora viene rivelata tutta la malvagitร di Erode che si trasforma in crudeltร . Volendo colpire ad ogni costo il nato re dei Giudei, pensa di riuscirvi facendo uccidere tutti i bambini dai due anni in giรน. Il calcolo dei due anni รจ facile da computarsi: dalla visione della stella da parte dei Magi, al loro mettersi in viaggio, allโarrivo in Gerusalemme e poi in Betlemme, al loro non ritorno in Gerusalemme, รจ facile per quei tempi raggiungere una tale quantitร di tempo. Inoltre bisogna anche considerare quel margine di sicurezza che con sagacia e scaltrezza Erode avrร anche calcolato. Cosรฌ agendo, avrebbe avuto lโassoluta certezza di aver posto fine alla vita di Gesรน. Cosรฌ pensa lโuomo stolto e insipiente, ignorante, malvagio e crudele. Questโuomo deve perรฒ sempre sapere che la vita dei giusti non รจ mai nelle mani degli uomini. ร sempre nelle mani di Dio.
Con Rachele, la vita del bimbo costa la morte della madre. Geremia invece esorta Gerusalemme a non fissare lo sguardo sulla morte di coloro che venivano uccisi o deportati via dalla Terra promessa: โCosรฌ dice il Signore: Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta dโessere consolata perchรฉ non sono piรนโ. La morte si avventa contro i figli di Gerusalemme. Gerusalemme piange per la morte dei suoi figli. Il Signore la rassicura. La morte non regnerร per sempre in Gerusalemme. Il Signore per mezzo del suo profeta, manda a Gerusalemme un grido di consolazione e di certa speranza: โDice il Signore: Trattieni la voce dal pianto, i tuoi occhi dal versare lacrime, perchรฉ cโรจ un compenso per le tue pene; essi torneranno dal paese nemico. Cโรจ una speranza per la tua discendenza: i tuoi figli ritorneranno entro i loro confiniโ. Questa la storia e la profezia. Il Vangelo secondo Matteo vede nella morte di tutti i bambini di Betlemme, dai due anni in giรน, il compimento della prima parte della profezia del Profeta Geremia.
Rachele, cioรจ lโumanitร intera, sempre piangerร i suoi figli, quando il peccato dellโuomo governerร il suo cuore. Ognuno รจ parte dellโumanitร , ognuno รจ carnefice e vittima. Ognuno puรฒ essere salvatore, ma anche distruttore, ognuno puรฒ portare pace e gioia, ma anche tristezza, pianto, lamento grande. Una veritร รจ giusto che si affermi con coraggio, determinazione, fermezza grande: il peccato รจ sempre personale, รจ personale in ogni suo stadio di compimento. Se รจ personale, ognuno puรฒ interrompere in sรฉ la forza del peccato, ognuno deve interromperla.
La crudeltร , la ferocia, la spietatezza di Erode trova il suo compimento nellโobbedienza dei soldati. Il soldato ha lโobbligo di interrompere la ferocia di Erode, pena anche la sua morte. Se non lo fa, lui รจ responsabile quanto Erode del pianto dellโumanitร . Chi puรฒ interrompere il pianto di Rachele, dellโumanitร intera, รจ solo la veritร e la grazia di Cristo Gesรน che entrano nei cuori e li governano, orientandoli sempre verso Dio. Ma questa grazia e veritร sono anche esse il frutto di un pianto, questa volta non di Rachele, ma dello stesso Dio. ร per questo pianto, che si trasforma in morte di croce, che lโumanitร intera รจ messa in condizione di poter evitare lacrime ed urla di dolore e di sofferenza grande. Dalla sofferenza del Figlio di Dio, dalla sua trafittura, sgorga un fiume di grazia che se bevuta con volontร di conversione e di santitร farร sparire, almeno per quanto attiene alla nostra personale responsabilitร , il pianto e il dolore da tante mamme e da tanti figli. ร un grande errore voler a tutti i costi andare a trovare la causa del pianto di Rachele, quando esso avviene, nel Cielo, presso Dio. La causa รจ nel nostro cuore ed รจ nel cuore dellโumanitร . La Madre di Dio, ci aiuti perchรฉ il cristiano sia sempre causa di vita.