Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2019

1741

Il commento alle letture del 27 Ottobre 2019 a cura diย  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโ€™Arcidiocesi di Catanzaroโ€“Squillace (CZ).

Nel video, la lettura del testo del commento di mons. Costantino.

Ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini

Sir 35,12-14.16-18; Sal 33; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14

Quando si va dinanzi al Signore a pregare, si deve chiedere come prima cosa che ci doni i suoi occhi perchรฉ possiamo vedere Lui secondo purissima veritร  e dalla sua veritร  vedere noi e il prossimo cosรฌ come Lui ci vede. Poi si deve chiedere che ci faccia dono del suo cuore, perchรฉ possiamo amare Lui secondo la ricchezza del suo amore e anche i fratelli cosรฌ come Lui li ama. Chiedendo occhi e cuore di Dio si vede e si ama come Lui. Il Libro del Siracide ci offre occhi e cuore di Dio perchรฉ possiamo anche noi pregare secondo veritร , giustizia, sapienza, intelligenza, obbedienza alla divina Parola.

Chi osserva la legge vale quanto molte offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva. Chi ricambia un favore offre fior di farina, chi pratica lโ€™elemosina fa sacrifici di lode. Cosa gradita al Signore รจ tenersi lontano dalla malvagitร , sacrificio di espiazione รจ tenersi lontano dallโ€™ingiustizia. Non presentarti a mani vuote davanti al Signore, perchรฉ tutto questo รจ comandato. Lโ€™offerta del giusto arricchisce lโ€™altare, il suo profumo sale davanti allโ€™Altissimo. Il sacrificio dellโ€™uomo giusto รจ gradito, il suo ricordo non sarร  dimenticato. Glorifica il Signore con occhio contento, non essere avaro nelle primizie delle tue mani. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, con gioia consacra la tua decima. Daโ€™ allโ€™Altissimo secondo il dono da lui ricevuto, e con occhio contento, secondo la tua possibilitร , perchรฉ il Signore รจ uno che ripaga e ti restituirร  sette volte tanto. Non corromperlo con doni, perchรฉ non li accetterร , e non confidare in un sacrificio ingiusto, perchรฉ il Signore รจ giudice e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.

Non รจ parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso. Non trascura la supplica dellโ€™orfano, nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento. Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare? Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata; non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร . Il Signore certo non tarderร  nรฉ si mostrerร  paziente verso di loro, finchรฉ non abbia spezzato le reni agli spietati e si sia vendicato delle nazioni, finchรฉ non abbia estirpato la moltitudine dei violenti e frantumato lo scettro degli ingiusti, finchรฉ non abbia reso a ciascuno secondo il suo modo di agire e giudicato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni, finchรฉ non abbia fatto giustizia al suo popolo e lo abbia allietato con la sua misericordia. Splendida รจ la misericordia nel momento della tribolazione, come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo della siccitร  (Sir 35,1-26).

Il fariseo non vede Dio con li occhi di Dio, lo vede con i suoi occhi di superbia e di peccato. Neanche se stesso e il pubblicano vede con gli occhi di Dio. Si vede e vede con i suoi occhi cattivi e malvagi. La sua preghiera non puรฒ essere se non cattiva e malvagia perchรฉ รจ glorificazione di se stesso e umiliazione e disprezzo del fratello. Non รจ una preghiera di amore, ma di odio. Mai il Signore potrร  accogliere una simile preghiera. Manca ad essa ogni veritร , caritร , umiltร , compassione, pietร , perdono. รˆ una preghiera senza luce, giustizia, sapienza, intelligenza, timore di Dio.

Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€. Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Pregare รจ chiedere al Signore che ci faccia suoi strumenti per portare ai nostri fratelli la ricchezza della sua Parola nella quale รจ racchiuso ogni tesoro di amore, giustizia, veritร , santitร . A nulla serve la preghiera nella quale si desidera che Dio si doni tutto a noi, perchรฉ noi siamo interamente di noi stessi. La preghiera di consegna della nostra vita al Signore perchรฉ ci faccia vie perchรฉ la sua volontร  si diffonda sulla terra, sarร  sempre da Lui benedetta e ascoltata. รˆ questa la vera preghiera di offerta.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la nostra vita sia una perenne offerta al Signore.

Fonte@MonsDiBruno