Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2022

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MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE – TRENTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.

La domanda che viene rivolta a Gesù è di pura curiosità. Gesù accoglie la domanda, ma risponde con purissima verità. A nulla serve sapere se sono molti o sono pochi coloro che si salvano. Ognuno invece deve sapere in ogni momento se lui si salverà oppure sarà escluso dal regno eterno dei cieli. Sia dall’Antico che dal Nuovo Testamento conosciamo chi è incamminato verso l’esclusione dalla tenda eterna di Dio.

Ecco chi sarà accolto sul monte santo del Signore secondo il Salmo: “Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli, chi non giura con inganno. Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza (Sal 24,3-5). Ecco invece l’elenco dei peccati che escludono dall’ereditare il regno di Dio secondo il Nuovo Testamento: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,9-11).

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L’Apocalisse così ammonisce ogni uomo: “E aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. Il malvagio continui pure a essere malvagio e l’impuro a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!” (Ap 22,10-15).

Chi vive in uno dei peccati contenuti in questi elenchi sappia che sarà escluso dalla Gerusalemme celeste. Non ci sarà spazio per lui in essa. Non ha camminato nella Parola di Cristo Gesù. Non ha ascoltato la sua voce. Ecco perché Gesù chiede a tutti: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”. Sulla via verso il regno dei cieli una volta che ci si è incamminati, si deve perseverare sino alla fine, perché solo chi persevererà gusterà la gioia di abitare in eterno con il Signore. Nella città santa del cielo non entrerà nulla di impuro.

Chi crede nella Parola di Gesù, si converte, abbandona la via del male, prende la via del bene e la percorre fino a raggiungere le porte della città nella quale eternamente abita il Signore. Chi non crede nella Parola di Gesù, persevererà nel male, ingannando e illudendo se stesso. Si pensa già salvato, mentre in realtà altro non fa che scivolare ogni giorno di più verso le tenebre eterne. Chi crede nelle Parole di Gesù si salva. Per chi non crede non c’è salvezza. È purissima rivelazione.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 13.23-30

Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Oggi il mondo dei discepoli di Gesù, abolendo e abrogando, eludendo e rinnegando tutta la Parola del Vangelo, si è prima creato un suo Dio totalmente differente dal Dio che si è rivelato nelle Sacre Pagine della Scrittura. Il Dio dei cristiani è un Dio tutto misericordia, tutto perdono, tutto compassione.

È un Dio che al momento del nostro ingresso nell’eternità conosce una sola porta: quella che conduce nelle sue dimore eterne. L’altra porta, quella che apre sulla perdizione eterna, neanche più esiste. Ormai è pensiero comune che non esistono tenebre né sulla terra e né dopo la morte. Non esiste perdizione né durante la vita né dopo aver lasciato questo mondo. Ormai esiste solo la vita eterna e in essa siamo tutti accolti dalla grande misericordia del nostro Dio.

Gesù invece non parla dalla fede in un Dio che si è Lui costruito. Lui parla dalla purissima verità del Padre suo che è il Signore del cielo e della terra, che è giustizia e misericordia, perdono ma anche giudizio eterno su ogni azione degli uomini. Ecco perché siamo tutti avvisati affinché mettiamo ogni impegno per raggiungere il regno eterno. Potremmo non raggiungerlo. Gesù ci dice che sono molti quelli che mai lo raggiungeranno e finiranno nelle tenebre e nella perdizione eterna.

Chi crede in questa sua parola potrà iniziare un vero cammino di conversione nella purissima obbedienza al Vangelo. Chi non crede persevererà per la sua strada di peccato e si perderà. La Madre di Dio e Madre nostra ci ottenga una purissima fede in ogni Parola del Figlio suo. Prima però ci liberi da ogni falsità che inquina la nostra mente.

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