Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 26 Maggio 2021

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Voi non sapete quello che chiedete

MERCOLEDÌ 26 MAGGIO (Mc 10,32-45)

L’Apostolo Paolo rivela che noi non sappiamo pregare in modo conveniente. Per questo ci viene in aiuto lo Spirito Santo: “Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rm 8,26-27). Ogni desiderio e pensiero del cuore va manifestato al Signore. La preghiera produrrà sempre un frutto di pace nel cuore: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Fil 4,4-7). Anche Gesù manifesta il suo cuore al Padre e il Padre lo colma con la sua pace: “Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione»” (Lc 22,39-46). Giacomo e Giovanni non chiedono nello Spirito Santo. Chiedono dalla carne. Mai il Signore potrà esaudire una preghiera che viene dalla carne. Lui non esaudisce, ma illumina il cuore perché possa trovare la sua pace. Dalla risposta i due discepoli ora sanno che tutto è dal cuore del Padre e che Gesù tutto compie per obbedienza al Padre. Questa verità va scritta nel loro cuore con stilo di ferro. Tutto è dal Padre.

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Nel regno di Dio chi è posto in alto è solo per servire i suoi fratelli, spendendo tutta la sua vita per essi. Allo stesso modo che ha fatto Gesù: Lui è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti. Cosa deve allora chiedere ogni discepolo al Signore? Che lo faccia un buon servo, un servo fidato e fedele. Ogni posto è buono per servire. Finisce la guerra dei posti, perché il servizio va fatto da ogni posto. Ogni posto è uguale ad ogni altro posto. È grande chi serve per amore.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci servi fedeli, umili, obbedienti a Dio.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.