Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2021

Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?

MARTEDÌ 26 GENNAIO (Mc 3,31-35)

Se Cristo Gesù dovesse scegliere tra l’obbedienza al Padre suo e il totale dissolvimento dell’universo, lui sceglierà sempre l’obbedienza al Padre. Dinanzi all’obbedienza al Padre suo, tutto scompare, anche il suo corpo che consegna alla croce e al sepolcro. La stessa legge vale per ogni suo discepolo. Tra l’obbedienza a Lui e l’obbedienza ad ogni altra creatura, compresi padre, madre, sorelle e fratelli, va scelta solo e sempre l’obbedienza a Lui.

Anche il suo corpo deve essere abbandonato alla morte e al sepolcro: “Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 10,32-39). Il discepolo sa che perdendo tutto per obbedire a Cristo, tutto riceverà da Cristo, compreso il suo corpo che gli sarà restituito vivo e glorioso nell’ultimo giorno.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Chi fa la volontà di Dio nei riguardi di Gesù? Chi lascia che Gesù sia sempre dalla volontà del Padre con piena e immediata obbedienza. Ecco cosa è accaduto già quando Gesù aveva dodici anni: “I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,41-52).

Quando il Padre chiama, Gesù non ha né padre e né madre sulla terra. Quando il cristiano comprenderà questa verità, solo allora sarà vero cristiano. Il completo distacco da tutto ciò che ha ricevuto Gesù lo manifesta sulla croce. Non solo si spoglia delle sue vesti, anche della madre si spoglia e ne fa dono a Giovanni, il suo discepolo: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé” (Gv 19,25-17). Finché non giungeremo a questa perfetta imitazione di Gesù Signore, saremo sempre poco cristiani e poco suoi discepoli. È l’obbedienza che ci fa, ma l’obbedienza è solo alla volontà del Padre e ad ogni suo comando. L’obbedienza chiede la piena libertà da tutto ciò che esiste sulla terra. Si vive solo per obbedire.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri fratelli di Cristo Signore.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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