Dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità
MERCOLEDÌ 26 AGOSTO (Mt 23,27-32)
Sempre i profeti del Dio vivente hanno denunciato stoltezza, insipienza, idolatria, immoralità di coloro che sono stati posti a guida del popolo del Signore. Così il profeta Geremia: “Tu dirai loro: Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi sbaglia strada non torna indietro? Perché allora questo popolo continua a ribellarsi, persiste nella malafede, e rifiuta di convertirsi? Ho ascoltato attentamente: non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, e si domanda: “Che cosa ho fatto?”. Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi, come un cavallo lanciato nella battaglia. La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode.
Dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno vittime come gli altri; nell’ora in cui li visiterò, crolleranno, dice il Signore (Ger 8,4-12). Quando nel popolo di Dio vengono meno i sacerdoti e i profeti, gli scribi e i maestri, esso è come un campo senza il suo contadino. In pochi giorni spunta in esso ogni erba cattiva. Come la bontà del campo sta alla buona arte e scienza del contadino, così il campo di Dio sta alla buona scienza e buona dottrina del sacerdote e del ministro della Parola. Un campo di Dio curato a menzogne e falsità, a tenebre e a idolatria, a immoralità e ipocrisia, a iniquità e ingiustizia, mai produrrà frutti buoni. Urge convincersi: l’immoralità del popolo è il frutto dell’ipocrisia, dell’iniquità, della falsa profezia di quanti sono stati posti a sua custodia, protezione, difesa, coltivazione. Oggi non solo il campo non è coltivato a Vangelo, in più è coltivato a falsità, menzogna, ingiustizia, immoralità, idolatria. Dal campo si sta sradicando l’albero Cristo Signore e al suo posto si stanno piantando alberi di idolatria e si immoralità.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Non solo il campo di Dio, quello dell’Antico Testamento, veniva coltivato a falsità e menzogna, idolatria e immoralità, anche il campo di Cristo, chiamato ad essere coltivato a Vangelo, sovente viene coltivato con l’anti-Vangelo. Ecco la denuncia di Paolo: “Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo” (Gal 1,6-12). È questo il compito del ministro di Cristo e dell’amministratore dei suoi misteri: coltivare il campo di Dio a Vangelo e prestare ogni attenzione che mai in esso venga seminato l’anti-Vangelo. Dalla loro vigilanza, il campo di Dio produrrà buoni frutti.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano mai semini falsità e menzogna.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.