Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 25 Novembre 2022

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VENERDÌ 25 NOVEMBRE – TRENTAQUATTRESIMA SETTIMANA T. O. [C]

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Osserviamo con somma attenzione quanto sta avvenendo oggi nella Chiesa del Dio vivente, nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica: si sta liberando la fede dalla Parola. Quali sono le conseguenze di quest’opera sconsiderata, anzi opera veramente satanica, diabolica, infernale? Eccole: sciogliendo noi la fede da ogni vincolo con la Parola di Dio, sciogliamo l’uomo da ogni obbligo verso la Parola del Signore. Un uomo senza nessun obbligo verso la Parola diviene libero da ogni legame religioso. Libero dall’essere discepolo di Gesù. Libero dall’aderire alla Chiesa. Libero dall’osservare i comandamenti. Libero da ogni vincolo di verità e di morale. Questa libertà viene contraddetta dai frutti che produciamo. Infatti ogni frutto che produciamo svincolati dall’obbedienza alla Parola non è di vita. È invece di morte.

È di distruzione della nostra stessa umanità. Questo scioglimento produce anche un altro danno gravissimo. Vogliamo non gustare i frutti di morte, ma combattiamo con ogni scaltrezza diabolica perché venga lasciato in vita l’albero che li produce. Non si vogliono i frutti della disobbedienza – che stanno provocando la morte dell’umanità e della terra – ma si lotta aspramente perché lo scioglimento dalla Parola sia pieno, senza neanche lasciare un trattino. Coltiviamo l’albero della morte.

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Poi piangiamo sui frutti che esso produce. Questa è la stoltezza di chi ha deciso che Dio non esiste e che alla Parola del Signore non va data alcuna obbedienza. Siamo giunti ancora oltre: stiamo combattendo perché anche la natura creata da Dio a sua immagine venga sciolta da ogni vincolo dal suo Creatore e Signore. Si sta lottando perché la natura sia liberata anche dalla sua verità di natura. Quando questo albero di morte poi produrrà i suoi amari frutti, l’uomo dovrà mangiarli tutti. Nessuno si illuda.

La liberazione dalla Parola produce danni irreversibili per l’intera umanità. Li produce nel tempo e anche nell’eternità. Siamo tutti avvisati. Tutto il Nuovo Testamento è un forte invito a vegliare. Quando il Signore verrà dovrà trovarci nella Parola. Se ci trova fuori del Vangelo, per noi non ci sarà vita eterna.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc  21,29-33

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Riflettiamo ancora. Solo ritornando con obbedienza perfetta nella Parola di Cristo Gesù possiamo insegnare ad ogni figlio di Adamo – e tutti indistintamente siamo figli di Adamo – la via della vera antropologia. È vera antropologia divenire figli adottivi del Padre, in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo e per il ministero di verità e di grazia della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Se su questa via della sana antropologia non si entra e se non la si percorre sino alla fine, mai potrà esistere il vero uomo.

Non esiste perché si è fuori della sola via a noi data perché possiamo raggiungere la perfezione della verità di creazione distrutta dal peccato di Adamo e da ogni altro peccato personale degli uomini e ridata a noi dal Padre, in Cristo, in modo ancora più mirabile. Mirabile è stata la creazione. Ancora più mirabile è la nostra redenzione, perché ancora più mirabile è la nostra nuova nascita da acqua e da Spirito Santo, frutto però della fede in Cristo Gesù.  Oggi noi abbiamo espropriato della loro purissima verità gli Agenti necessari per la creazione della vera antropologia e quindi per la creazione del vero futuro dell’uomo – questi Agenti sono il Padre che ci dona Cristo, Cristo che ci dona lo Spirito Santo, lo Spirito Santo che ci conforma a Cristo, la Chiesa che ci dona la grazia e la verità di Cristo Gesù, nello Spirito Santo e da Lui sempre presa per mano e condotta a tutta la verità – e di conseguenza dobbiamo subito affermare che anche per il cristiano è divenuto impossibile percorrere la vera via della vera antropologia e quindi è divenuto anche impossibile per lui ritornare nella vera Parola di Gesù Signore.

Oggi noi, figli della Chiesa del Dio vivente, non stiamo donando al mondo un falso Dio, una falsa salvezza, una falsa fratellanza, una falsa luce, una falsa speranza, una falsa teologia, una falsa antropologia, una falsa morale e di conseguenza un falso futuro eterno? Tutta questa falsità con la quale nutriamo menti e cuori non stanno creando una falsa società? Questo accade perché noi non abbiamo bisogno di vera Parola di Cristo Gesù. La Parola di Cristo Gesù è la verità rivelata, codificata, fissata per oggi e per sempre. Vera era ieri la Parola di Gesù Signore e vera è oggi. Nulla in essa è cambiato. La storia ci sta smentendo ogni giorno. Anche la creazione ci sta accusando di grande tradimento.

Ma noi continuiamo nella nostra totale cecità, perché non abbiamo più Colui che è il Solo che potrà darci la vista dello spirito e dell’anima: Cristo Gesù nostro Signore, il solo Nome nel quale è stabilito che possiamo essere salvati. A che serve vigilare, se tutto è dalla nostra volontà? Oggi Gesù pone la distruzione di Gerusalemme come segno visibile della verità e del compimento di ogni sua Parola. La distruzione di Gerusalemme non è lontana. Essa è vicina. Non passeranno neanche quarant’anni e Gerusalemme sarà distrutta. Vedendo Gerusalemme distrutta, tutti dovranno confessare che veramente la Parola di Gesù rimane più stabile dei cieli.

I cieli passeranno, la sua Parola non passerà. La Madre di Dio ci doni una fede invincibile nella Parola di Gesù Signore. Non c’è salvezza per noi se cadiamo dalla vera fede.

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