Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 25 Giugno 2021

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Scese dal monte e molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!».

Leggi il brano del Vangelo di † Mt 8, 1-4

La lebbra è figura e immagine del peccato. Con una grande differenza. La lebbra è visibile, il peccato è invisibile. Ecco un’altra grande differenza. Dalla lebbra ci si può difendere attraverso l’allontanamento del lebbroso. Il peccato produce morte spirituale per tutto il genere umano, che è un solo corpo. Adamo ha commesso un solo peccato. Ha disobbedito al suo Signore. Ha scelto la morte. Non l’ha scelto solo per la sua persona, ma per tutta la sua discendenza, cioè per tutta l’umanità.

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Gesù guarisce il lebbroso dal suo male. Figura questa della guarigione che Gesù è venuto ad operare per tutto il genere umano, non solo per i figli di Abramo, ma anche per tutti i figli di Adamo. Abramo è figlio di Adamo.  Anche Gesù Signore è figlio di Adamo. Essendo vero figlio di Adamo può liberare tutti i suoi fratelli, cioè ogni uomo, dal peccato.

Anche nell’Antico Testamento veniva perdonato il peccato. Leggiamo nel Salmo: “Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre ruggivo tutto il giorno. Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come nell’arsura estiva si inaridiva il mio vigore. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione: «Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio. Non siate privi d’intelligenza come il cavallo e come il mulo: la loro foga si piega con il morso e le briglie, se no, a te non si avvicinano». Molti saranno i dolori del malvagio, ma l’amore circonda chi confida nel Signore. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! (Sal 32,1-11).

Ma qual è la grande differenza tra il perdono dato nell’Antico Testamento e il perdono dato nel Nuovo? Nell’Antico Testamento il Signore rimetteva la colpa. L’uomo però rimaneva nella sua vecchia natura. Davide sa questa verità e chiede al Signore che gli crei anche un cuore nuovo: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso (Sal 51,1-14). Si perdona la colpa, ma l’uomo rimane nella sua vecchia natura. Rimane cioè sempre figlio di Adamo, figlio della concupiscenza che ha generato in lui il peccato del padre suo, e anche figlio dell’istinto del peccato. Rimane in questa schiavitù pesante o pesante eredità.

Con Cristo Gesù invece nel Santo Battesimo non solo viene cancellata ogni colpa e ogni pena dovuta ai peccati commessi, non solo si viene trasferiti dal regno delle tenebre nel regno della luce, si viene creati tutti nuove creature, tutti colmati di Spirito Santo. Si rimane creature nuove se si rimane in Cristo attraverso l’obbedienza ad ogni sua Parola. Dice Gesù: “«Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv 8,30-36).

Ecco cosa insegna l‘Apostolo Pietro: “Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze (1Pt 3,21-22). Mentre l’Apostolo Paolo così si rivolge a Tito: “Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda. Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna (Tt 3.3-7). Il battesimo è vera generazione in noi di una nuova creatura. Così ancora l’Apostolo Paolo: “L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove (2Cor 5,14-17). È questo il grande miracolo della grazia di Cristo Gesù nel Battesimo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 8,1-4

Scese dal monte e molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

Tutta questa ricchezza di grazia e di Spirito Santo, di verità e di luce, di nuova creazione e di vita eterna oggi la si vuole cancellare, estirpare sia dalla Scrittura Santa, dalla Tradizione e sia dal cuore dei fedeli in Cristo. Perché questo accanimento contro Cristo Gesù? Perché si vuole abbattere il suo albero di vita eterna e di nuova creazione? Lo si vuole abbattere perché ieri si era persa la coscienza del peccato, oggi si è persa totalmente la verità del bene e del male. Oggi la verità è il proprio cuore. Non però il cuore governato e mosso dallo Spirito Santo, ma il cuore schiavo del peccato, delle sue concupiscenze, dei suoi istinti. Elevando oggi l’uomo il proprio cuore ad unica verità, non esistono più i Comandamenti, non esiste il Vangelo, non esiste la Parola. Oggi è la parola dell’uomo, attinta dal suo cuore, la sola verità. La parola può essere di idolatria, uccisione, lussuria, furto, falsa testimonianza, bestemmia, calunnia contro i propri fratelli. Essendo tutte queste cose ormai purissima verità, con tutte queste cose nel cuore si celebrano e ci si accosta ai sacramenti della grazia e della luce. Ma non ci si accosta ad essi per ricevere luce e grazia, vengono celebrati come usi e costumi per tranquillizzare la nostra coscienza. Oggi la calunnia si è fatta struttura di morte e tuttavia nessuno ha un solo scrupolo di coscienza. La calunnia è ormai la nuova “Summa teologica” non solo dell’uomo, ma anche del cristiano. Le scuole in cui questa Summa si insegna sono molte.

Madre di Dio, Donna dal cuore purissimo, fa’ che mai frequentiamo queste scuole. Aiutaci a non abbattere l’albero di Cristo, il solo che è di vita eterna. Amen.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.