Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 25 Agosto 2021

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Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Poiché nessuno sa quando viene il Figlio dell’uomo e in ogni istante Lui potrebbe venire, urge l’obbligo di essere sempre pronti. Gesù lo dice: Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Non solo non sappiamo in quale giorno, neanche sappiamo in quale ora del giorno. L’istante dopo è sempre di Dio. Con questa verità nel cuore dobbiamo vivere.

Ma qual è il motivo per cui dobbiamo vegliare? Dobbiamo vegliare perché il Signore nostro viene per il giudizio. Viene per aprire le porte dell’eternità, viene per strapparci da questa terra. Se non siamo trovati nella sua giustizia e verità, per noi si aprono le porte della perdizione. Se la verità della perdizione eterna è cancellata, dichiarata non vera, allora vegliare o non vegliare non ha più alcun senso. Il Signore nostro viene, apre le porte del suo Paradiso, ci accoglie nella sue dimore eterne.

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Il padrone che non sa quando verrà il ladro in casa sua, è immagine che serve a rivelarci la non conoscenza del giorno e dell’ora della venuta del Figlio dell’uomo. Uno veglia per un intero anno. Poi smette di vegliare, si abbandona al male, viene il Signore ed è trovato nell’ingiustizia. Gesù ci invita a riflettere, a cercare di comprendere. Se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Invece nulla sa del ladro. Si addormenta. Il ladro viene. Il padrone di casa può addormentarsi. Perde solo de beni di questo mondo. L’uomo mai potrà addormentarsi. Ne va di mezzo la sua eternità. Per una sola distrazione ci si può trovare nell’inferno e piangere per sempre l’attimo di stoltezza e di insipienza. Urge vigilare. Quando il Signore verrà dovrà trovarci pronti.

Siamo avvisati. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Il Figlio dell’uomo viene per il giudizio. Si muore. Si lascia la terra. Si entra nell’eternità senza più ritorno indietro. L’eternità non è fatta solo di paradiso. È fatta di benedizione e di maledizione, di morte e di vita eterna, di casa di Dio e casa del diavolo. Dobbiamo essere pronti per poter essere accolti nella casa di Dio e gustare in eterno la sua gioia. Se il Figlio dell’uomo viene e ci trova nella casa del diavolo, che è la casa della disobbedienza e del peccato, dell’ingiustizia e dell’idolatria, mai ci potrà condurre nella casa di Dio e noi finiremo nella casa del diavolo per l’eternità. Chi non vuole finire per l’eternità nella casa del diavolo, deve mettere ogni cura, vigilanza, attenzione perché rimanga sulla terra sempre nella casa di Dio, che è la casa della verità, della giustizia, della santità, dell’obbedienza al Vangelo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 24,42-51

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

Gesù ci offre ancora una immagine per insegnarci cosa è la vigilanza e come essa va vissuta. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Nella casa del padrone vi sono molti servi. Il padrone prende un servo fidato e prudente e lo pone a capo del personale della sua casa. A lui dona ordini ben precisi. Dovrà dare ai suoi servi il cibo a suo tempo. Dovrà governare la casa. Questi sono gli ordini ricevuti. Ad essi il servo fidato e prudente dovrà obbedire senza alcuna distrazione o disattenzione. La fedeltà alla consegna è tutto per il servo. Dalla sua obbedienza dipende il buon andamento di tutta la casa.

Se il servo avrà agito secondo le consegne ricevute, sarà beato. Il padrone tornerà, osserverà ogni cosa, constaterà che il servo ha eseguito ogni suo comando. Ha agito secondo la sua volontà. È un servo sul quale si può contare. La fedeltà è un bene preziosissimo per un uomo. Di un uomo fedele ai comandi ricevuti ci si può fidare. Il padrone da lui non sarà mai deluso. Quanto lui gli comanderà il servo sempre lo trasformerà in obbedienza perfetta. Ecco il premio dovuto alla fedeltà. Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Il servo all’inizio è stato valutato dal padrone: fidato e prudente. Viene sottoposto alla prova: risulta ancora fidato e prudente. La storia attesta al padrone che di quel servo ci si può fidare. Se ci si può fidare, lo si può mettere a capo di tutti i suoi beni. Come ha obbedito prima, così obbedirà anche dopo. Tutto è messo nelle mani del servo per la sua fedeltà.

Ma il servo potrebbe anche risultare non fidato e non prudente. Fino a questo giorno ha anche potuto fingere dinanzi al padrone. Viene però il momento della prova storica. A parole tutti possiamo fingere. La storia svela tutti i pensieri del cuore. Il servo creduto, pensato, valutato fidato e prudente, ora manifesta il suo cuore nascosto, cioè si rivela malvagio. Approfitta del momento presente per concedersi ad ogni disobbedienza, pensando ad un ritardo del padrone. È su questo ritardo che la parola di Gesù sta insistendo. Il ritardo non è misurabile da alcuno. Il padrone un istante prima è lontano. Un istante dopo è già nella casa. I motivi del ritorno improvviso non appartengono al servo.

Il servo, pensando al ritardo, si sente padrone della casa del suo signore e comincia a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi. Da servo fedele è divenuto infedele. Da servo fidato si è fatto padrone. È questo l’errore degli uomini: da obbedienti si fanno disobbedienti, da creature si fanno creatori della loro vita, da servi si innalzano a signori. Prendono il posto di Dio, ma non agiscano dalla verità di Dio. Operano invece dalla falsità. Mai chi non è Dio per natura e per essenza eterna potrà agire come Dio? Gli manca sapienza, verità, onnipotenza, carità, amore, giustizia, fedeltà. Può sempre prendere il posto del padrone, gli mancherà la sapienza del padrone.

Il padrone torna in un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa. Quando il padrone torna, vede il servo nella stoltezza, falsità, inganno, infedeltà, ingiustizia, superbia, vizio. Non è servo fidato e prudente. La storia serve proprio a questo: a svelare il pensiero della mente, a mostrare la realtà del cuore, a mettere in luce ciò che è in noi nascosto. La prova della storia è difficile da superare. Essa è il nostro vero crogiolo. Chi supera la prova della storia si salva. Chi fallisce nella prova si perderà per l’eternità. Senza storia, dai libri, dalle carte, siamo tutti fedeli, prudenti, saggi. Viene la storia e rivela i segreti del cuore e della mente. Viene la storia e da essa tutti veniamo macinati. Tutto è posto in piena luce.

Quest’uomo la storia lo ha svelato nella sua malvagità, cattiveria, stoltezza, insipienza, vizio. Vedendo il padrone la sua condizione pessima nella quale quest’uomo vive, potrà innalzarlo a custode della sua casa? Il Signore è venuto. Ha visto. La sua decisione non può essere che una: Lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti. In questo versetto è la nostra eternità di perdizione. Tutto il discorso di Gesù sulle ultime cose ha il fondamento su questa verità eterna. Poiché oggi questo versetto lo si vuole cancellare dal Vangelo, ogni altra parola perde di validità, verità, sapienza, intelligenza, rivelazione. La Madre di Dio, la Vergine Sapiente, la Madre ricca di fede e di ogni fedeltà a Signore, ci faccia fedeli per tutti i giorni della nostra vita. Con Lei al nostro fianco di certo risulteremo fedeli.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.