SABATO 24 SETTEMBRE – VENTICINQUESIMA SETTIMANA T. O . [C]
Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Ecco la grande, immensa, soprannaturale misericordia di Cristo Gesù: “Lasciarsi consegnare nelle mani degli uomini. Da essi lasciarsi crocifiggere per compiere la redenzione del mondo”. Ecco perché va detto che la vera, efficace, salvatrice misericordia di Gesù non sono i suoi miracoli e neanche è la sua predicazione. Miracoli e predicazione non cancellano il peccato del mondo. Anche Mosè, Elia, Eliseo fecero prodigi, ma non liberarono il mondo dal peccato, dalla morte. Quanto a Parola del Signore, Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, Osea, Amos e tanti altri profeti e agiografi hanno portato la rivelazione di Dio alle soglie del Nuovo Testamento. Ma nessuno di loro ha redento il mondo dalla sua colpa, dal suo peccato. Qual è allora la perfetta misericordia di Cristo Signore?
È quella di farsi consegnare nelle mani degli uomini, facendo però della sua vita un dono al Padre, divenendo per Lui vero olocausto di obbedienza fino alla morte di croce. Qual è stato il peccato dell’umanità? Quello di prendersi la vita e di viverla secondo la propria volontà, nella più grande disobbedienza alla volontà del suo Creatore e Signore. Qual è la causa della liberazione dal peccato e dalla morte posta in essere da Cristo Gesù? L’essersi consegnato sempre, in tutto, alla volontà del Padre. Avergli dato tutta e sempre la sua vita. Averlo amato rinnegando, annientando se stesso. È per questo dono che noi tutti siamo stati salvati. Gesù mai fu da se stesso, mai dall’umanità, mai da Satana, mai dalle creature.
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Lui fu sempre e solo del Padre, sigillando il dono con la morte più atroce, Lui Dio, Figlio di Dio, Incarnato, fattosi vero uomo, per liberare l’uomo dalla schiavitù di Satana. Gesù non è venuto per liberare l’uomo dalla sua povertà, dalle sue sofferenze, malattie. Neanche dalla morte fisica è venuto a liberarlo. Non è venuto a toglierlo da tutto ciò che è umano. Lui ha assunto tutto ciò che è umano, ogni sofferenza, povertà, dolore, incomprensione. Ha preso su di sé tutte le conseguenze del peccato del mondo. Il peccato del mondo lo ha catturato, giudicato, condannato, ripudiato, escluso, portato fuori della città, inchiodato su una croce, issato, fatto spettacolo per il mondo. Nel peccato Lui ha solo amato.
Nel peccato mai ha commesso il peccato. Nel peccato sempre era dal Padre, mai dall’uomo e dai suoi desideri di scendere dalla croce, liberarsi da essa, disfarsene anche attraverso il miracolo. Per la sua obbedienza lui è divenuto salvezza per coloro che gli obbediscono. A cosa deve obbedire chi vuole la salvezza? Al Vangelo di Cristo Gesù. Ognuno e tutti devono sapere – cristiani e non cristiani, discepoli e non discepoli – che il Vangelo è cosa santissima. Ogni sua Parola prima di essere proferita è stata lavata nel sangue di Cristo Signore. Da esso è stata purificata da ogni pensiero, sentimento, desiderio, volontà di questo o di quell’altro evangelista.
Esso è Parola che sempre deve rimanere immersa nel sangue di Gesù Crocifisso, se si vuole che sia Vangelo, Parola eterna del Redentore, e non un miscuglio di aspirazioni umane. Come il Vangelo rimane immerso nel sangue di Cristo Salvatore? Aggiungendo ogni discepolo di Gesù il suo proprio sangue, lavando ogni Parola nel suo sangue e trasformandola in obbedienza come fu l’obbedienza di Gesù, fino alla morte e ad una morte di croce.
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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 9,43b-45
Oggi il Vangelo ci rivela che Gesù è il solo che vede nella pienezza dello Spirito Santo. Tutti gli altri, chi in poco e chi in molto, vedono dalla carne. Anche gli Apostoli vedono ancora dalla carne. Infatti non capiscono le parole di Gesù. Non solo quanto dice Gesù rimane per loro parola misteriosa, tanto misteriosa da non coglierne il senso. In più hanno anche timore di interrogarlo per ricevere luce su questo argomento. La differenza di visione e di comprensione è differenza di Spirito Santo. Gesù è colmo di Spirito Santo e in più ogni giorno cresce in sapienza e grazia. Lui vede ogni cosa dalla purissima sapienza e intelligenza, scienza e consiglio che sono dello Spirito Santo. Perfettissima è la presenza in Lui dello Spirito del Signore, perfettissima è la sua visione, perfettissima la sua Parola e perfettissima la sua obbedienza ad ogni Parola che lui manifesta sulla sua vita. Gli Apostoli ancora non hanno ricevuto lo Spirito Santo e tutto vedono con gli occhi di terra e con mente di terra comprendono. Noi oggi non leggiamo il Vangelo con gli occhi di terra? Non lo comprendiamo con una mente di terra? Questo altro non significa che anche noi siamo poveri di Spirito Santo. La povertà degli Apostoli non è colpevole perché essi ancora lo Spirito Santo non lo avevano ricevuto. La nostra povertà è sommamente colpevole perché noi lo Spirito lo abbiamo ricevuto e lo abbiamo nascosto sotto una pietra. Se non dissotterriamo lo Spirito Santo e non lo facciamo divenire vita della nostra vita, sempre leggeremo il Vangelo con occhi di terra e lo comprenderemo con mente anch’essa di terra. Ci aiuti in quest’opera la Vergine Maria.