Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 24 Giugno 2022

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VENERDÌ 24  GIUGNO – DODICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ

Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.

Da quando l’uomo attraverso la sua disobbedienza ha rotto l’Alleanza di vita con il suo Creatore e Dio, sempre il suo Creatore e Dio è andato alla ricerca dell’uomo, smarrito e confuso nel suo peccato, per riportarlo sulla via della vita e della salvezza. Il primo ad essere cercato è stato Adamo: “Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato» (Gen 3,8-13). Se Dio non avesse cercato l’uomo, esso non esisterebbe più. Sarebbe stato consumato, dilaniato, ucciso dal suo stesso peccato.

Anche Caino viene cercato dal Signore: “Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai». Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.

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Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà». Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden” (Gen 4,3-16).  Con Abramo il Signore costituisce l’uomo strumento della sua salvezza. Questo non significa che Lui smetta di cercare. Lui va sempre alla ricerca di persone che possano condurre prima il suo popolo e poi l’intera umanità sulla via della vita e della salvezza. Se oggi e sempre il Signore costituisce Pastori, li costituisce non solo per la custodia e la cura del suo gregge, ma anche perché vadano nel mondo a cercare tutte le pecore del Padre che sono smarrite e senza che alcuno le curi.

Per noi perfetto modello di Cristo nella ricerca delle pecore del Padre per portare nell’ovile di Cristo Gesù che è la sua Chiesa, è l’Apostolo Paolo. Ecco come lui va in cerca delle pecore del Padre sparse per il mondo: “Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto come Giudeo per i Giudei, per guadagnare i Giudei. Per coloro che sono sotto la Legge – pur non essendo io sotto la Legge – mi sono fatto come uno che è sotto la Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la Legge. Per coloro che non hanno Legge – pur non essendo io senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo – mi sono fatto come uno che è senza Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono senza Legge. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io” (1Cor 9,19-23).

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 15,3-7

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Come Cristo Gesù ha dato la vita per raccogliere le pecore del Padre, così anche ogni Pastore in Cristo deve dare la vita per raccogliere le pecore che il Padre ha donato a Cristo Gesù. Nel mondo le pecore del Padre sono molte e sono tutte disperse. Per questo è necessario che il Pastore tutte le cerchi e tutte le porti nell’ovile di Cristo Signore.

Mai però deve dimenticarsi che le pecore dell’ovile vanno sempre nutrite con sapienza e intelligenza. Senza la cura delle pecore che sono nell’ovile, si fanno solo figli della Geenna il doppio di noi. È verità che sempre va custodita nel cuore. La Madre di Dio aiuti ogni Pastore in Cristo affinché sia perfetta visibilità del solo Pastore che deve guidare il gregge del Padre.

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