Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 23 Settembre 2022

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VENERDÌ 23  SETTEMBRE  – VENTICINQUESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

La gente è molto confusa sulla verità di Cristo. Gli Apostoli sanno chi è Gesù? Il Padre rivela a Pietro la verità di Cristo, ma in misura assai limitata. Gli rivela che Gesù è il Cristo di Dio, cioè il suo Messia. Non va oltre. Pietro infatti non conosce nella sua purezza la verità del Messia. Gli manca la conoscenza della Scrittura. O meglio: Pietro non è stato ammaestrato, a lui non è stato insegnato che la verità del Cristo di Dio non viene da una sola profezia e neanche da dieci messe insieme. La verità di Gesù Signore viene da tutte le profezie che a Lui si riferiscono in modo diretto e da tutto l’Antico Testamento che parla di Lui in modo nascosto e velato. Questa conoscenza verrà dalla storia di Gesù e insieme direttamente da Gesù che domani aprirà loro la mente per comprendere le Scritture Profetiche e cioè quanto a Lui si riferisce nella Legge, nei Profeti, nei Salmi.

Questo lungo cammino verso la conoscenza della verità di Cristo Gesù ci insegna che la verità è frutto in noi non solo della rivelazione ma anche della storia e della continua grazia dello Spirito Santo. Ma perché lo Spirito Santo ci faccia crescere nella pienezza della verità dobbiamo essere a Lui docili. Nessuna docilità quando si vive nel peccato. Sempre poi saremo fortemente rallentati, quando viviamo di mediocrità, a causa delle molteplici piccole trasgressioni ed omissioni. Per progredire nella verità di Gesù, bisogna progredire nell’obbedienza alla Parola. Più grande è l’obbedienza, più grande è la conoscenza.

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Cristo Gesù rivela qual è la sua verità di Messia del Signore con la parola e con tutta la sua vita che è compimento di ogni Parola scritta per Lui dal Padre. Come gli Apostoli riveleranno al mondo la verità di Cristo? Rivelando la loro purissima verità di Apostoli di Cristo Signore con la parola e con tutta la loro vita, che è e dovrà essere compimento di ogni Parola che Cristo Gesù ha scritto per loro. Se l’Apostolo del Signore non dona compimento anche ad una sola Parola, lui di Cristo Gesù manifesterà una verità carente della pienezza della verità. Gesù sempre ha manifestato attraverso ogni sua parola e ogni momento della sua vita la purissima verità del Padre suo. Riflettiamo per un istante su quanto già detto diverse volte. Oggi chi è senza verità è il cristiano. Ogni cristiano. Il cristiano senza verità tutto riduce a menzogna. Ad ogni cosa toglie la sua verità.

Infatti avendo noi smarrito, perso, la verità su Cristo Gesù, neanche la verità del Padre possediamo. Noi non parliamo più del Padre ma di un Dio unico. Non parliamo più di Cristo Gesù, Unico e solo Mediatore tra Dio e l’uomo, ma di molti mediatori e di molti fondatori di religione posti tutti sullo stesso piano, senza alcuna differenza. Non parliamo più dello Spirito Santo, ma del pensiero che è nel cuore dell’uomo. Avendo noi declassato Cristo Gesù a solo uomo, anche la Beata ed Eterna Trinità è stata declassata. Quali altre conseguenze della perdita della verità di Cristo Gesù? La prima conseguenza è la caduta della verità della Chiesa. Persa la verità della Chiesa, anche la verità dei suoi misteri si perde. Non abbiamo noi oggi perso la verità del ministro sacro? Se il ministro sacro è conformato a Cristo e Cristo è senza verità, anche il ministro sacro è senza verità. È questione di logica, non di fede. Se la sorgente viene ostruita, anche il fiume o il ruscello smettono di dare acqua. Nulla è più urgente oggi che mettere Cristo Gesù nel cuore del Padre, nel cuore dello Spirito Santo, nel cuore della Chiesa, nel cuore dei suoi ministri, nel cuore di ogni suo discepolo. La verità di Cristo Gesù è dalla verità del suo discepolo. La verità del suo discepolo è dalla verità di Cristo Gesù.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 9,18-21

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Se il mondo oggi è nella piena ignoranza di Cristo Gesù, la responsabilità è tutta dei discepoli di Cristo Gesù. Se essi sono senza verità, mai per mezzo di essi potrà brillare la verità di Cristo. Ecco allora la cosa più urgente da fare: far divenire il discepolo di Gesù verità di Cristo Gesù. Se il discepolo non diviene verità di Cristo Gesù, mai Cristo Gesù potrà essere conosciuto dal mondo nella purezza della sua verità. Come può oggi il mondo conoscere la purezza della verità di Cristo, se Cristo dai suoi discepoli è presentato al mondo senza alcuna identità, né divina e né umana? Non solo è presentato senza alcuna sua personale identità, si fa di tutto per presentarlo senza alcuna identità, altrimenti il cristiano sarebbe obbligato a modificare il suo linguaggio e infinitamente di più dovrebbe cambiare la sua vita.

Invece si presenta il Cristo senza alcuna identità e anche il suo discepolo può vivere senza alcuna identità. Qual è infatti oggi l’identità con la quale un battezzato, un cresimato, un diacono, un presbitero, un vescovo, un papa ci presentiamo dinanzi al mondo? Abbiamo noi la franchezza nello Spirito Santo di presentarci con la purezza di verità con la quale si presentava l’Apostolo Paolo? Ecco la sua presentazione: “Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele” (1Cor 4,1-2). La Madre di Dio faccia che ogni discepolo di Gesù si presenti al mondo con la sua specifica identità.

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