Dicevano infatti: è fuori di sè
SABATO 23 GENNAIO (Mc 3,20-21)
Quando un uomo viene dichiarato pazzo, lo si rende non credibile in tutto ciò che dice e anche opera. Davide, temendo che il re di Achis potesse fargli del male, si finse pazzo ai suoi occhi: “Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat. I ministri di Achis gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano a lui tra le danze dicendo: “Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila”?». Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis, re di Gat. Allora cambiò comportamento ai loro occhi e faceva il folle tra le loro mani: tracciava segni strani sulle porte e lasciava colare la saliva sulla barba. Achis disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? Non ho abbastanza pazzi io, perché mi conduciate anche costui per fare il pazzo davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?» (1Sam 21,11-16). Un pazzo va considerato come pazzo e come pazzo trattato. Non merita alcuna considerazione.
Sappiamo che anche Eliseo, il grande profeta di Dio, da alcuni veniva ritenuto un pazzo: “Quando Ieu uscì per raggiungere gli ufficiali del suo signore, gli domandarono: «Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?». Egli disse loro: «Voi conoscete l’uomo e le sue chiacchiere». Gli dissero: «Non è vero! Su, raccontaci!». Egli disse: «Mi ha parlato così e così, affermando: “Così dice il Signore: Ti ungo re su Israele”». Allora si affrettarono e presero ciascuno il proprio mantello e lo stesero sui gradini sotto di lui, suonarono il corno e gridarono: «Ieu è re»” (2Re 9,11-13). Un pazzo può fare solo azioni da pazzo. Mai potrà dire o fare cose sensate. È un povero pazzo? Gesù è stato dichiarato pazzo dagli stessi suoi familiari. Tanto grande era la stima che essi nutrivano nei suoi confronti. Di un pazzo si deve solo avere commiserazione. In ordine alla missione di salvezza: chi potrà mai credere in un pazzo? Chi potrà mai confessare che Gesù è il Messia di Dio? Così viene svilita e dichiarata nulla ogni sua parola.
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «è fuori di sè».
San Paolo racconta al re Agrippa l’incontro con Cristo Gesù sulla via di Damasco. Festo sta ad ascoltare e alla fine cosa dice? “Tu sei pazzo, Paolo”. Traduciamo: “Le tue sono parole e visioni, pensieri e immaginazioni di un pazzo”. Credere in un pazzo è follia e stoltezza: “Perciò, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste, ma, prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di pentirsi e di convertirsi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione. Per queste cose i Giudei, mentre ero nel tempio, mi presero e tentavano di uccidermi. Ma, con l’aiuto di Dio, fino a questo giorno, sto qui a testimoniare agli umili e ai grandi, null’altro affermando se non quello che i Profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere, che cioè il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti».
Mentre egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: «Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!». E Paolo: «Non sono pazzo – disse – eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso infatti che niente di questo gli sia sconosciuto, perché non sono fatti accaduti in segreto. Credi, o re Agrippa, ai profeti? Io so che tu credi». E Agrippa rispose a Paolo: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!». E Paolo replicò: «Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che, non soltanto tu, ma tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino come sono anche io, eccetto queste catene!» (At 26,19-19). Oggi per annunciare il Vangelo nella sua purezza si deve essere realmente “pazzi” nello Spirito Santo. Chi oggi predica secondo verità la Parola di Dio è detto: “Fondamentalista, Integralista, Rigido”. È ritenuto persona fuori dal tempo e dalla storia. Oggi sono tempi veramente duri per quanti vogliono essere fedeli al Vangelo della salvezza. Realmente si è considerati pazzi e dementi.
Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri annunciatori del Vangelo della vita.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.