Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 23 Febbraio 2022

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MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO – SETTIMA SETTIMANA DEL T.O. [C]

«Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.

Proviamo ad applicare la legge della guerra data da Dio al suo popolo anche agli Apostoli del Signore: Chi è il loro nemico? Loro nemico è chi fa loro del male, chi li perseguita, chi la scaccia dalla loro città, chi li uccide. Da questi si dovranno guardare. Chi invece li aiuta, chi presta loro soccorso, chi dona un bicchiere d’acqua, chi invoca il nome di Gesù mai potrà recare loro un danno. Tutti costoro sono come gli alberi da frutto della campagna attorno alla città che loro dovranno espugnare con il Vangelo per sottrarla a Satana e consegnarla a Cristo Signore. Anche questa pagina di Scrittura Antica, letta nella purissima luce della verità dello Spirito Santo, è utile per comprendere il mistero di Cristo e del suo Vangelo, così che lo si possa vivere nella purezza della sua verità.

“Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e forze superiori a te, non temerli, perché è con te il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto. Quando sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo e gli dirà: “Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri nemici. Il vostro cuore non venga meno. Non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro, perché il Signore, vostro Dio, cammina con voi, per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi”. Gli scribi diranno al popolo: “C’è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non l’abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro inauguri la casa. C’è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il primo frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro ne goda il primo frutto. C’è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l’abbia ancora sposata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro la sposi”.

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Gli scribi aggiungeranno al popolo: “C’è qualcuno che abbia paura e a cui venga meno il coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo”. Quando gli scribi avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo. Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà. Ma se non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l’assedierai. Quando il Signore, tuo Dio, l’avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti i maschi, ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda. Mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il Signore, tuo Dio, ti avrà dato. Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di popolazioni a te vicine. Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun vivente, ma li voterai allo sterminio: cioè gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato di fare, perché essi non v’insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore, vostro Dio.

Quando cingerai d’assedio una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai: l’albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell’assedio? Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d’assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta (Dt 20,1-20). C’è un albero che produce frutti. Puoi tu impedire all’albero di produrre buoni frutti solo perché non lo hai piantato tu? Se un uomo buono produce frutti buoni nel giardino del mondo, chi lo ha piantato è lo Spirito Santo. Mai vanno distrutti gli alberi piantati dallo Spirito del Signore. Questi alberi vanno aiutati perché producano frutti sempre più buoni. Mai vanno sradicati perché non piantati da noi o perché non sono con noi nel nostro giardino. Ogni uomo di Cristo Gesù sempre deve prendere decisioni nello Spirito di Cristo Gesù. Mai dal suo cuore.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 9,38-40

Il discepolo di Gesù è mandato dal suo Maestro nel mondo. Nel mondo incontrerà tanti uomini, tante donne, tanti giovanni, tanti adulti, tanti bambini. Quale dovrà essere il suo ministero? Esso dovrà consistere nell’invitare alla conversione e alla fede nel Vangelo per essere battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Dovrà inoltre insegnare a vivere il Vangelo secondo l’esempio che gli ha lasciato Cristo Signore. Dovrà inoltre aiutare ogni germe di fede che vi è in ogni cuore, anche se il cuore ancora non si è convertito a Cristo. Mai dovrà impedire che il germe del bene che è in una persona da lui venga ostacolo o addirittura impedito. Il dono di Cristo e della sua grazia è il bene supremo. Se però a questo bene supremo non si può arrivare, sempre si potrà lavorare perché il bene che è nell’uomo non venga estirpato. Nel mentre il discepolo prega perché il Signore possa far maturare il seme del Vangelo in questi cuori. La Madre di Dio ci aiuti a lavorare per il più grande bene.