Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 23 Aprile 2021

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Colui che mangia me vivrà per me

VENERDÌ 23 APRILE (Gv 6,52-59)

Quando si vive per Cristo? Quando si consacra la vita a Cristo, come Cristo l’ha consacrata al Padre. Si consacra la vita a Cristo, se la si consacra alla sua verità, Parola, grazia, luce, vita eterna. Ecco perché Cristo Gesù va sempre mangiato nella fede. L’Apostolo Paolo rivela però che è possibile mangiare Cristo solo con il corpo, ma senza la partecipazione dell’anima e dello spirito. Lo si mangia senza la fede, cioè senza pensare a chi si va a ricevere: “Mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio. Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo. Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta” (1Cor 11,17-34). Come Cristo Gesù va mangiato tutto intero: parola, verità, vita, luce, grazia, corpo, sangue, anima, divinità, così chi lo mangia lo deve mangiare con tutto se stesso: intelligenza, volontà, sentimento, desiderio, cuore, anima, spirito. Tutto l’uomo deve mangiare tutto Cristo. Se si mangia una parte di Cristo non si mangia tutto Cristo. Lo si mangia invano. Così se solo una parte dell’uomo mangia Cristo, anche in questo caso lo si mangia invano. Tutto l’uomo deve mangiare tutto Cristo.  

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Oggi in verità sono molti coloro che si accostano all’Eucaristia. Ma come Cristo Gesù viene mangiato? Lui è mangiato solo in parte da una parte dell’uomo: solo con la bocca. Cuore, anima, spirito, volontà, sentimento, desiderio, pensiero sono altrove. È mangiato senza purissima fede. Questo è un mangiare vanamente il corpo di Cristo. Se non è peccato di sacrilegio, di certo è grave peccato di profanazione.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che mangiamo Cristo con vera fede.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.