Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 22 Novembre 2019

Il commento alle letture del 22 Novembre 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Non sapevano che cosa fare

1 Mac 4,36-37; C 1 Cr 29,10.11abc.11d-12a.12bed; Lc 19,45-48

Quanto il Signore promette a Geremia, molto di più lo promette a Cristo Gesù. Quanto è detto a Gerusalemme per bocca del profeta Zaccaria, molto di più vale per Gesù.

Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore (Ger 1,17-19).

Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”». «Su, su, fuggite dal paese del settentrione – oracolo del Signore – voi che ho disperso ai quattro venti del cielo. Oracolo del Signore. Mettiti in salvo, o Sion, tu che abiti con la figlia di Babilonia! Il Signore degli eserciti, dopo che la sua gloria mi ha inviato, dice alle nazioni che vi hanno spogliato: Chi tocca voi, tocca la pupilla dei miei occhi. Ecco, io stendo la mano sopra di esse e diverranno preda dei loro schiavi. E voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato (Zac 2,5-13).

Capi dei farisei e scribi hanno già deciso di uccidere Gesù. Nulla possono, perché attualmente il Padre ha posto attorno a Lui un muro di folla che non può essere attraversato. Questo muro durerà finché non sarà venuta per Gesù l’ora di passare da questo mondo al Padre. Quando quest’ora sarà giunta, il muro sarà legato e di Gesù capi dei sacerdoti e scribi potranno fare ciò che hanno già deciso. Dal primo istante del suo concepimento il Padre ha costruito diverse mura attorno al Figlio suo. Erode lo cerca per ucciderlo appena nato. Quelli di Nazaret lo hanno portato sul ciglio del monte per gettarlo giù. I Giudei hanno mandato le guardie per arrestarlo. Le pietre erano già pronte per la sua lapidazione. Sempre questo muro divino lo ha protetto, custodito, salvato. Mai Gesù è caduto nelle loro mani. Quando invece è venuta l’ora è stato Gesù stesso a consegnarsi nelle loro mani. Nessuno ha potere su di Lui. Lui per il Padre è più che la pupilla dei suoi occhi. Io sarò con te per salvarti, proteggerti custodirti. Questa verità è attestata e confermata da ogni pagina del Vangelo.

Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Purificando il tempio, Gesù si rivela agli occhi del suo popolo come vero profeta del Dio vivente. Conservare o riportare il tempio nella sua vera santità era stata nel passato sempre attività dei veri profeti del Dio vivente. La santità di Dio si manifesta attraverso la santità del culto. Il Dio santo vuole un culto santo in un tempio santo. Perché il tempio sia santo, esso va purificato da ogni traccia di peccato dell’uomo, sia traccia di peccato invisibile, del cuore, della mente e sia traccia di peccato visibile. Usare i cortili del tempio come luoghi di mercato offende la santità del sacro luogo che è casa di preghiera. Se è casa di preghiera, si deve togliere da essa il mercato che disturba e impedisce ogni vero incontro dell’uomo con il suo Signore. Questa regola di santità vale anche per noi. Anche a noi è chiesto di fare del tempio di Dio una casa di preghiera. Per questo anche noi siamo chiamati a togliere ogni traccia di peccato dalla nostra vita, dal nostro corpo, anima, spirito, sia traccia visibile che traccia invisibile. Si fa una casa di preghiera quando si ha coscienza che ci si presenta dinanzi al trono dell’Altissimo. Anche l’abbigliamento esteriore dovrebbe manifestare la nostra fede, il nostro amore, il nostro desiderio di parlare con Dio, di porsi alla sua presenza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani sempre purifichino il tempio del cuore.

 

Fonte@MonsDiBruno

Read more

Local News