Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 22 Luglio 2021

773

«Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».

Maria sta all’esterno, vicino al sepolcro, e piange. Mentre piange, si china verso il sepolcro, sperando che quanto da lei vissuto fino al presente fosse un sogno. Gesù era lì e lei non lo aveva visto. Guardando di nuovo forse lo avrebbe visto. Il grande amore annulla ogni razionalità, ogni scienza e ogni sapienza. Annulla anche ogni sofferenza. Chinandosi verso il sepolcro, ecco cosa vede: “due Angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù”. Si tratta di una vera teofania, vera manifestazione celeste. Il cielo viene in aiuto a questa donna. Quando Cristo Gesù è cercato con tutto il cuore, l’anima, la mente, lo spirito, i pensieri, i desideri, la volontà, sempre il Cielo viene in aiuto, in soccorso. Mai il Signore lascia soli o abbandona. È verità eterna. Dio sempre si lascia trovare da chiunque lo cerca. Anzi Lui stesso spinge gli uomini a cercare Lui. Se Lui non spingesse, l’uomo si sommergerebbe nel suo peccato e in esso troverebbe la morte.

I due Angeli parlano alla donna. Le chiedono il motivo del suo pianto. “Donna, perché piangi?”: qual è il motivo delle tue lacrime? La risposta è immediata: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”. Maria piange perché il suo Signore, il suo Dio, la sua vita non c’è più. È stata portata via. Gesù non è per Maria persona della terra. Un uomo come tutti gli altri uomini. Per Maria Gesù è il suo Signore, il suo Dio, il suo tutto. Come fa un’anima a vivere senza il Signore che è la sua vita? Impossibile. Come fa un uomo a vivere senza la sua anima, che è la sua vita? Impossibile. Come l’anima è necessaria al corpo, così Gesù è necessario a Maria. Come l’anima fa vivere il corpo e senza l’anima il corpo è nella morte, così Gesù fa vivere Maria e senza Gesù, Maria è nella morte. Per questo Gesù va cercato. Egli è l’anima, la vita, il soffio, il respiro dell’anima di Maria.  Maria è vera figura di come Gesù va cercato.

- Pubblicità -

Gesù non è nel sepolcro. Gli Angeli non possono darle nessun conforto. Se vuole trovare Gesù, deve continuare a cercare, chiedere, interrogare. “Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù”. Gesù non si manifesta a Maria assumendo le sue sembianze fisiche, quelle che Maria già conosceva. Assume altre sembianze. Per questo motivo lei non lo riconosce. Da dove si riconosce Gesù, il vero Gesù? Dalla Parola. La Parola da sola però non basta. Occorrono anche i suoi gesti. Parole e gesti lo fanno riconoscere. Ecco perché qualsiasi visione di Gesù, qualsiasi Parola, sempre dovrà essere accompagnata ai suoi gesti. Se però vi è divergenza, discrepanza, dissonanza tra la sua Parola lasciata a noi dallo Spirito Santo e quella che si ascolta nella visione di Lui, di certo la visione non gli appartiene. È sicuramente inganno. Vale questa regola per tutti i predicatori della Parola. Ogni uomo può presentarsi ad un altro uomo, dicendogli di essere per lui vera teofania celeste e divina. Da dove lo si riconosce che è un messaggero del Signore? Dalla Parola che è di Gesù. Dai gesti che sono di Gesù.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 20,1-2.11-18

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Gesù rivolge a Maria due domande: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Maria piange perché ha perso qualcuno. Chi ha perso? Chi sta cercando? Non è una cosa che Maria ha perso. È una persona. La domanda è vera rivelazione. Chi chiede sa perché Maria sta piangendo. Non chiede: “Che cosa cerchi?”. Chiede invece: “Chi cerchi?”. Il chi è riferito ad una persona. Maria ha perso una persona a lei cara e la sta cercando. Gesù sa che sta cercando Lui, Gesù. Maria, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. In questa risposta, Maria omette di dire che lei cerca Gesù, il Crocifisso, deposto nel sepolcro. Lei in questo momento sta pensando, è convinta che tutti conoscano il motivo del suo pianto e chi lei sta cercando. Lo rivela il fatto che omette di dire il nome al custode del giardino. “Se lo hai portato via tu”: chi ha portato via? La ricerca di Gesù assorbe così tanto il suo cuore e la sua mente da farle credere che tutto il mondo conosca l’oggetto della sua ricerca. Invece il mondo non sa nulla né del suo cuore né della sua mente. Il mondo è indifferente.

Ora Gesù si fa riconoscere attraverso la sua voce. Infatti la chiama per nome: “Maria!”. La voce è inconfondibile. Lei la potrebbe distinguere anche in un miliardo di altre voci. La voce di Gesù è unica. Non ve ne sono altre. Gesù sa come parlare al cuore. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “‘Rabbunì!’ – che significa Maestro!”. È bastato sentire la voce di Gesù e all’istante Maria riconosce il suo Maestro. Veramente le sue pecore riconoscono la sua voce. Maria è vera pecora dell’ovile di Gesù. È questo il motivo per cui all’istante riconosce la voce del suo Maestro, del suo Pastore. Oggi è proprio questa la grande difficoltà del cristiano: egli non riconosce più la voce del suo Maestro. Se non si conosce la voce del Pastore, del Maestro, neanche lo si può seguire. Se non si segue Lui non si è gregge del suo ovile, del suo pascolo. Lui non può condurci alle sorgenti delle acque della vita. Siamo fuori dalla salvezza. Maria ha visto Gesù. Questo le deve bastare. Non deve pensare di stare lì a contemplare l’Amato dell’anima sua. A lei il Signore affida una grande missione. Lei avrà modo di vederlo ancora. Gesù non è ancora salito al Padre. Resterà sulla terra in modo visibile ancora per quaranta giorni. Ecco perché le dice di non toccarlo, non afferrarlo, di non volerlo tutto per sé: “Noli me tangere”. Lei deve recarsi dai suoi fratelli e recare loro una grande notizia. Gli Apostoli sono ora chiamati fratelli di Gesù. Fratelli che devono condividere con Lui la stessa missione. Fratelli che Lui vuole pronti per portare nel mondo il lieto messaggio. Gesù dovrà lasciarli. Dovrà salire o ritornare al Padre. Chi è il Padre al quale Gesù ritorna? È il Padre di Gesù e il loro Padre. È il Dio di Gesù e il loro Dio.

Il Padre di Gesù per la loro parola dovrà divenire il Padre di ogni uomo. Il Dio di Gesù per la loro parola dovrà divenire il Dio di tutti. Ecco la grande missione degli Apostoli, dei fratelli di Gesù. Gli Apostoli sempre dovranno vigilare, ponendo attenzione, affinché mai si separi il Padre da Gesù e Dio da Gesù e mai si separi il Dio e il Padre di Gesù dal loro Dio e Padre. Un Dio senza Cristo Gesù per un apostolo mai dovrà esistere. Il Padre senza Gesù per un apostolo mai dovrà esistere. Se non deve esistere per un apostolo, non dovrà esistere per nessun altro discepolo di Gesù. La fede degli apostoli non può essere diversa da quella di Cristo Gesù. Dio è il Padre di Gesù. Dio, che è il Padre di Gesù, è il Dio e Padre dell’apostolo di Gesù. Per questo Gesù e gli apostoli sono fratelli. Sono della stessa fede e della stessa verità nel Padre. Esiste un solo Dio e questo solo Dio è il Padre di Gesù e degli apostoli. Madre di Dio, aiutaci a non smarrirci nella fede. Ottienici ogni forza perché mai ci stanchiamo di cercare Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.