Il commento alle letture del 22 Febbraio 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Le potenze degli inferi non prevarranno su di essa
SABATO 22 FEBBRAIO (Mt 16,13-19)
San Paolo così parla della Chiesa, scrivendo a Timoteo: “Ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità: egli fu manifestato in carne umana e riconosciuto giusto nello Spirito, fu visto dagli Angeli e annunciato fra le genti, fu creduto nel mondo ed elevato nella gloria” (1Tm 3,14-16). La verità della Chiesa è Cristo Gesù, e la missione della Chiesa è formare nella storia il corpo di Cristo Gesù. Ma quale chiesa è colonna e sostegno della verità? Ecco, sempre secondo San Paolo, questa chiesa: “Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. La Chiesa che è sostegno e colonna della verità è la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, perché è in questa Chiesa che sussiste la pienezza della grazia e della verità. Tutte le altre chiese mancano della pienezza della grazia o della verità.
Questa Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, vive l’unità nella comunione dei molti carismi e delle molte missioni dati dallo Spirito Santo: “A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità” (Cfr. Ef 4,1-16). Le potenze degli inferi non prevarranno mai contro questa Chiesa, perché in essa agisce lo Spirito Santo e sempre interviene per vie misteriose e riporta la barca guidata da Pietro nelle acque della verità e della grazia, della piena obbedienza al Vangelo.
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Sempre vi sono stati momenti di grande turbolenza, burrasca, tempesta per questa Chiesa. Sempre di questi momenti ve ne saranno. Oggi è uno di questi momenti. La tempesta della falsità, dell’indifferentismo, della riduzione del soprannaturale e della trascendenza a puro naturale e immanenza, dell’immoralità e dell’idolatria, dell’abbandono pieno di Cristo Gesù e della grazia per consegnare la vita al peccato e alla negazione del Vangelo, sembra voler conquistare tutti i cuori. Ma anche questa tempesta è permessa dal Signore al fine di provare i cuori dei suoi fedeli. Chi si lascia travolgere dalla tempesta non ama Dio, non ama Cristo, non ama lo Spirito Santo, non ama il Vangelo, non ama la verità, non ama la grazia. Ha abbandonato la via del cielo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani si ravvedano e tornino a Cristo Gesù.