MERCOLEDÌ 22 DICEMBRE – IV SETTIMANA DI AVVENTO [C]
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome.
La Vergine Maria si inabissa nel mistero di Dio. Dal mistero di Dio vede se stessa, vede la storia del suo popolo, vede la storia dell’umanità intera. Tutto è dal mistero di Dio e tutto si compie per il suo mistero e nel suo mistero. Dio è per la Vergine Maria il Grande, il Sommo, l‘Eccelso. Nessuno è sopra di Lui né per gloria né per onnipotenza. Egli è il Dio che fa la storia allo stesso modo che ha fatto la creazione. Tutto è nelle sue mani, nella sua volontà, nel suo amore, nella sua giustizia, nella sua verità. Per questo Dio deve essere magnificato, esaltato, celebrato, osannato, cantato. Egli è tutto e da lui è ogni cosa per grazia, per creazione, per rigenerazione, per santificazione, per elevazione, per amore, misericordia, pietà, compassione, giustizia.
L’anima della Vergine Maria magnifica il Signore. Il suo spirito invece esulta in Dio, gioisce nel Signore, che è confessato “mio salvatore”. La Vergine Maria si vede salvata da Dio. Redenta da Lui, giustificata, elevata. Non per immersione nelle acque del battesimo, come avviene per ogni credente, o per la fede nella parola di Dio, come per l’Antico Testamento. Ella è salvata da Dio per prevenzione dal peccato originale. Ella fu preservata, fu piena di grazia, fu resa giusta e santa in previsione dei meriti di Gesù. È Dio che l’ha fatta e voluta così. Dio per la Vergine Maria è vero salvatore. Per questa immensa grazia Ella esulta, gioisce, si rallegra nel suo Signore. La Vergine Maria è la sola creatura al mondo redenta e salvata per preservazione. Questa verità è tutta sua e di nessun altro.
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La Vergine Maria magnifica il Signore, esulta in Lui perché ha guardato l’umiltà della sua serva. Maria ora si proclama l’umile serva del Signore. Ella è colei che è tutta e solo del Signore, di nessun altro. Il Signore per questo l’ha scelta, perché a causa della sua umiltà Maria ha trovato grazia presso Dio. A causa della scelta operata su di lei da Dio, da questo istante, dall’istante cioè del concepimento del Verbo nel suo seno purissimo, fino alla consumazione dei secoli ogni generazione la proclamerà beata. Maria è stata scelta da Dio prima del suo stesso concepimento e nel suo concepimento fu preservata dal peccato originale e fu piena di grazia. C’è però la risposta della persona alla grazia di Dio. Ora cosa dice la Vergine Maria? Dice che Dio l’ha potuta scegliere quale Madre del suo Divin Figlio a motivo della sua umiltà, della sua obbedienza, della sua fede, della sua risposta, dell’essersi lei dichiarata la serva del Signore. Mai Dio può fare le sue cose con noi senza di noi. Ci può creare santissimi senza di noi, pieni di grazia senza di noi, ma non può realizzare le opere della sua salvezza senza di noi. La Vergine Maria si è consegnata tutta a Dio, dichiarandosi sua serva. Per questa umiltà Dio l’ha guardata e l’ha confermata nella sua scelta. Per la sua totale disponibilità e verginità del cuore, della mente, dello spirito, dell’anima, del corpo la Vergine Maria può essere Madre del Figlio dell’Altissimo.
A causa dell’umiltà di Maria il Signore ha fatto per lei grandi cose. Quali sono queste grandi cose? L’essere stata scelta per essere la Madre del suo Figlio Unigenito, del Verbo della vita che nel suo seno si fece carne; ma anche l’essere stata scelta per essere la Madre di ogni vivente in Cristo Gesù. Le grandi cose sono nella duplice maternità della Vergine Maria: Madre di Dio e Madre della Redenzione, Madre del Redentore e Madre dei redenti. La maternità divina e la maternità universale è la grande cosa che il Signore ha fatto per lei. In ragione di queste due maternità ogni altra grande cosa – e sono veramente infinite queste grandi cose – il Signore l’ha fatta per la Vergine Maria. L’ultima grande cosa è questa: l’assunzione della Vergine Maria in corpo ed anima in cielo e l’incoronazione a Regina di tutti gli Angeli e Santi.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 1,46-55
Dio si rivela al mondo come il Signore. I superbi vengono dispersi nei pensieri del loro cuore. Costoro non temono il Signore, non sono umili dinanzi a Dio. Costoro vogliono prendere il posto di Dio. Vogliono gustare i frutti che produce Dio. Invece sperimentano nella loro vita il fallimento, la vanità, il nulla. Nulla sono e nulla rimangono perché chi vuole divenire qualcosa lo può solo in Dio, perché solo Dio è capace di fare grandi cose. Potente è chi confida in se stesso, nella sua forza, nella sua alterigia. Quale benefico risultato potrà mai avere uno che confida solo in se stesso e nei suoi mezzi? Nessuno. Il nulla, la distruzione, il fallimento, la catastrofe attende tutti costoro. Senza Dio al timone della propria vita è il buio, il caos, il niente, la fine. I potenti rovesciano se stessi dai troni a causa della loro stoltezza che fa prendere loro decisioni errate, false, sbagliate, non vere. Basta una sola decisione non buona, non giusta, non appropriata, non conveniente, fuori tempo e fuori luogo e si è già scalzati dal proprio trono. L’uomo senza Dio è la rovina di se stesso e di tutti coloro che sono sotto di lui, se questi non sono ancorati saldamente in Dio. Gli umili invece vengono innalzati. Perché? Forse perché sono più capaci degli altri? Niente affatto. Vengono innalzati perché affidano ogni loro pensiero, opera, decisione, volontà al Signore perché sia Lui a ricolmare ogni pensiero, azione e decisione di grazia e di verità. È la verità e la grazia che innalza. Grazia e verità vengono solo da Dio.
Anche gli affamati vengono ricolmati di beni. Perché? Perché bussano alla porta del Padre e il Padre li nutre con miele di frumento. I ricchi invece se ne vanno a mani vuote perché loro confidano solo nelle proprie sostanze e nelle proprie forze. Non sono le cose che nutrono l’uomo. Sono invece la grazia e la benedizione di Dio. Chi ha Dio, ha tutto. Chi non ha Dio, non ha niente. È questo in fondo il significato di questo cantico della Vergine Maria: Lei è tutta da Dio, in Dio, per il suo Signore. Il suo Dio l’ha elevata al sommo della santità, della carità, della fede, della misericordia, della bontà. Quanto il Signore ha fatto per lei a causa della sua umiltà lo farà – in relazione alla propria vocazione e missione – con ogni altra persona che si dichiarerà umile dinanzi a Lui. Quanti invece escludono il Signore dalla propria vita non possono usufruire dei beni di Dio che sono grazia e verità e sono dispersi dalla loro stessa scelta. Costoro sono simili a quei viandanti nel deserto che hanno escluso l’acqua come fonte della loro vita. Sono condannati alla morte. La morte è il frutto della loro scelta sconsiderata, stolta, insensata.
Nella Vergine Maria Dio compie ogni promessa precedentemente fatta. Le compie solo per misericordia, per amore, per bontà eterna ed infinita. Siamo redenti, salvati, giustificati, elevati dall’amore di Dio, solo per amore e dall’amore di Dio. Questo amore è stato promesso ad Abramo e a tutta la sua discendenza. Questo amore mai verrà meno per Israele, suo servo. Israele in qualsiasi momento della sua vita potrà sempre usufruire della misericordia di Dio. Questa mai le sarà tolta. La Vergine Maria è il frutto della grazia e della misericordia di Dio. Questa grazia e questa misericordia Dio le dona agli umili. Anche Israele dovrà rivestirsi di umiltà e lasciarsi ricolmare dalla grazia e dalla misericordia di Dio. La Vergine Maria però non si situa fuori della promessa di Dio ad Abramo. È Lei la Donna attraverso la quale Dio dona inizio al compimento di ogni sua promessa. Lei è Figlia di Abramo e perché Figlia di Abramo Dio può compiere tutte le sue promesse. La Vergine Maria è anche Lei figlia della storia della Salvezza. Madre di Dio, aiutaci ad esseri umili e puri di cuore.