Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 21 Ottobre 2022

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VENERDÌ 21 OTTOBRE – VENTINOVESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

L’uomo è capace di verità, discernimento, logica, deduzione, argomentazione. Lui che è per creazione dalla verità eterna, divina, trinitaria, può innalzare la sua mente verso la contemplazione della sua essenza. L’uomo può sapere chi lui è. Non certo in una maniera piena, perfetta. Questa modalità è solo dalla rivelazione. Di sicuro in maniera adeguata. Da alcune verità iniziali può poi giungere a delle verità più complesse. Lui può. Può separare il vero storico dal falso storico, il giusto dall’ingiusto, il bene dal male, l’utile dal non utile. Può fare le differenze, le distinzioni, le comparazioni.

Può scoprire uguaglianze e disuguaglianze. Può. Se può in ogni campo giudicare sul giusto e sull’ingiusto, perché non opera questo giudizio? Non lo opera perché questo giudizio è frutto in lui di una sapienza, di una verità non soffocate dall’ingiustizia, dal peccato, dall’idolatria, dall’immoralità, dalla superstizione, dal male che alberga nel suo cuore. La mente dell’uomo è più potente che un telescopio super elettronico puntato ad esplorare le lontane galassie. Se però le sue lenti vengono ricoperte di fango, foglie, polvere o altro materiale inquinante, le sue capacità sono ridotte a zero. Manca della sua libertà visiva. Il materiale inquinante gli impedisce di guardare verso le stelle.

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Così è l’uomo. Ogni peccato che lui commette, ogni idolatria che viene messa nel suo cuore, ogni superstizione che infetta la sua anima, è materiale inquinante ogni sua capacità visiva. La verità che è in lui e fuori di lui, che è storica, empirica, deduttiva, argomentativa, metafisica, logica, divina, eterna, viene soffocata. Come il telescopio inquinato nelle sue lenti vede solo la materia che è su di esse, così l’uomo che pensa dal peccato, vede il peccato, ritiene il peccato unico e solo principio di “verità” della sua umana esistenza. Se l’uomo vuole vedere oltre, se vuole scandagliare gli abissi della verità dello stesso uomo, si deve liberare dal peccato.

Ma dal peccato uno solo libera: Gesù Signore. Solo Lui è l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Solo Lui toglie l’uomo da questa schiavitù inquinante la sua anima, il suo corpo, il suo spirito. Solo Lui può dare all’uomo l’uso del suo cuore, della sua mente, del suo corpo. Ma l’uomo di peccato, di menzogna, di idolatria, lo rifiuta, lo rigetta, lo rinnega, non vuole neanche vederlo appeso al legno. Gli dà fastidio tutto di Cristo Gesù. Preferisce un Dio fatto da lui, concepito su misura dei suoi vizi e dei suoi peccati. È evidente che non vi sarà per l’uomo alcuna possibilità di poter dare alle sue lenti tutta la loro capacità visiva ed esplorativa. Un tempo Gesù dava fastidio a quanti non credevano in Lui. Oggi dona fastidio a quanti si dicono suoi discepoli. La vera fede in Lui li obbliga a delle scelte. Poiché queste scelte li metterebbero in contrasto e in opposizione con il mondo, molti cristiani hanno deciso di credere in un falso Gesù, in un Gesù pensato da loro, eliminando dalla loro mente e dal loro cuore il Gesù dato al mondo intero dal Padre mediante lo Spirito Santo. Quali sono i frutti di questa scelta di non essere in contrasto con il pensiero del mondo? Il frutto è uno solo: il pensiero del mondo ha conquistato tutto il Vangelo, tutta la Rivelazione, inquinando la verità data a noi da Dio e trasformandola tutta in pensiero secondo il mondo.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 12,54-59

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Altra stranezza dell’uomo che attesta la sua incapacità visiva è la sua visione del male. Qual è la cosa aberrante? Ognuno vede il male che gli altri fanno a lui. Ma nessuno vede il male fatto da lui agli altri. Si vuole che il male non venga fatto, ma si ignora che il male si vince solo con la grazia di Cristo Gesù. Se una legge fosse sufficiente ad impedire il male, sarebbero tutti salvi, almeno per certi mali.

Nel mondo non vi sono forze che possano impedire che il male si compia, si faccia. Appena si distrugge una sorgente di male, da questa sorgente distrutta nascono altre sette forze peggiori della prima. E così di seguito, sempre. Nessuno si illuda. Uno solo vince il male. O si rimette Cristo al centro della Chiesa, al centro del cristiano, al centro della storia, al centro del mondo, al centro delle istituzioni, al centro dell’economia, al centro delle relazioni umane, al centro delle famiglie, oppure saremo sempre divorati dal male, anche perché oggi il male viene dichiarato bene per legge.

Dobbiamo affermare che anche la distruzione della stessa natura umana da molti Stati viene dichiarata cosa ottima per legge, insegnando fin dalla prima infanzia come essa vada distrutta, annientata, devastata. Quando la legge non solo autorizza il male, ma anche obbliga a farlo, è allora che una società raggiunge il baratro della sua autodistruzione. Sodoma, Gomorra per rapporto a questi Stati sono quasi giuste. Pensiamoci! Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a liberarci da da ogni male e peccato.

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