Nostro Signore GESร CRISTO RE DELLโUNIVERSO
Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป.
Sappiamo che Gesรน nel Vangelo secondo Giovanni solo alla donna di Samaria ha rivelato di essere Lui il Messia. Neanche ai discepoli, sempre secondo il Vangelo di Giovanni, questa veritร รจ stata loro rivelata. Nel quarto Vangelo tutti i grandi dialoghi di Gesรน sono, tranne qualcuno, con i Giudei. Donde Pilato attinge questa veritร ? โAllora Pilato rientrรฒ nel pretorio, fece chiamare Gesรน e gli disse: โSei tu il re dei Giudei?โโ. Anche se Gesรน si fosse proclamato re, neanche con questa accusa avrebbe potuto subire una condanna. Non ha compiuto nulla contro Roma.
La risposta di Gesรน va attentamente e sapientemente compresa. โDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?โ. Se tu, Pilato, lo dici da te, tu mai hai impedito la mia opera di evangelizzazione. Mi hai permesso ogni cosa. Questo significa che la mia Parola e le mie opere non erano contro Roma, perchรฉ mai ho pronunciato una sola Parola nรฉ contro lโImpero, nรฉ contro te, nรฉ contro le istituzioni che tu rappresenti. Non hai avuto motivi per impedirmelo. Se invece altri ti hanno parlato di me, anche in questo caso, deve prevalere la tua conoscenza. Tu sai la mia correttezza verso Roma. La loro parola non merita alcuna attenzione. La tua conoscenza attesta il contrario. Anche se io fossi re, sarei un re che non dona fastidio a nessun Re, a nessun Imperatore, a nessun Procuratore, a nessun Centurione, a nessun Soldato. Tu, Pilato, attesti per me. Non hai trovato in me nessuna parola o azione avversa.
Pilato รจ come se volesse confermare lโanalisi portata avanti da Cristo Gesรน con la sua risposta. Ecco le sue parole: โSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?โ. Tu, Gesรน, non hai fatto nulla a me, nulla allโImpero, nulla a Roma, nulla ad altra gente. Di sicuro hai fatto qualcosa alla tua gente e ai capi dei sacerdoti. Sono essi che ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto loro? Se loro hanno un odio cosรฌ grande contro di te, da volere te crocifisso e me che condanno un innocente perchรฉ venga crocifisso, qualcosa hai pur dovuto fare ad essi. Tu hai crocifisso il loro mondo e loro vogliono crocifiggere te. Non รจ una questione tra me e te, tra me, Pilato, e te, Gesรน. Ma รจ una questione tra te, Gesรน, e il popolo dei Giudei, a iniziare dai capi dei sacerdoti. Ora รจ anche una questione tra me, Pilato, e loro. Essi vogliono che io ti condanni.
A Pilato รจ chiesto di giudicare secondo giustizia. Per fare questo lui dovrร essere libero da ogni legame familiare, sociale, politico, religioso, finanziario, economico, amicale. Dovrร essere libero da chi sta sopra di lui e da chi รจ sottoposto a lui. Dovrร essere libero dal suo cuore, dalla sua mente, dai suoi desideri, dai suoi istinti, dai suoi sentimenti, dalle sue credenze, filosofie, antropologie, da ogni falsa scienza. Lui deve essere solo dalla veritร . Per questo dovrร avere tanta scienza, tanta sapienza, tanta intelligenza per sapere sempre separare le accuse vere dalle accuse false, le dicerie dalla veritร oggettiva, le invenzioni della mente dalla veritร storica, il suo pensiero dalla realtร che lui รจ chiamato a investigare. Anche un piccolissimo legame di amicizia diviene grave ostacolo. Dinanzi al suo ministero di giudice, anche lโamicizia piรน santa va rinnegata, dichiarata non esistente. Anche unโamicizia puรฒ orientare il giudizio verso la falsitร , distraendolo dalla veritร . Se poi il giudice cade nel tranello della sudditanza psicologica di chi sta sopra di lui, allora รจ la fine della giustizia. ร regola universale di giustizia ricordare senza mai dimenticare che il mandato sempre viene da chi sta in alto. Lโesercizio del mandato va svolto invece sempre dalla volontร di Dio. Se un giudice dovesse essere inviato per sopprimere gli innocenti, questo invio non รจ piรน per il giudizio. ร un invio per essere boia, non giudice. Chi riceve il mandato per indagare e in seguito alle indagini emettere un giudizio secondo purissima veritร storica, se dovesse constatare che il mandato non รจ per indagare ma per sopprimere ed eliminare, allora รจ suo obbligo non accogliere il mandato. Esso va rifiutato. Se lui accetta il mandato e anzichรฉ esercitare un giudizio secondo purissima indagine per mettere in luce secondo purissima veritร divina e storica, ogni fatto cosรฌ come esso รจ avvenuto, lo esercita da boia e non da giudice, รจ responsabile in eterno dinanzi a Dio e agli uomini. Esercitando il mandato da boia e fingendo di esercitarlo da giudice, calpesterebbe la coscienza degli indagati, deriderebbe la loro vita, la disprezzerebbe. Anche questo รจ gravissimo peccato dinanzi al Signore. Ogni coscienza e ogni vita sono sacre dinanzi Dio. Esse vanno rispettate, confortate, aiutate. Veritร mai da dimenticare. Se un giudice vuole giudicare secondo veritร deve essere colmo di sapienza e grande onestร . Se il giudice รจ corrotto nel cuore e nellโanima, mai potrร svolgere il suo mandato secondo veritร . ร privo di ogni sapienza e onestร . Lo svolgerร secondo le regole del peccato che sono nel suo cuore e che governano i suoi pensieri. ร allora che il giudice dona peso alle falsitร e ridicolizza la veritร storica sulla quale dovrร giudicare.
LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 18,33b-37
Pilato fece chiamare Gesรน e gli disse: ยซSei tu il re dei Giudei?ยป. Gesรน rispose: ยซDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?ยป. Pilato disse: ยซSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?ยป. Rispose Gesรน: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป. Allora Pilato gli disse: ยซDunque tu sei re?ยป. Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป.
Gesรน rassicura Pilato: โIl mio regno non รจ di questo mondoโ. Pilato puรฒ stare tranquillo. Se il suo regno non รจ di questo mondo mai vi potrร essere contrasto, opposizione, violenza, agitazione contro nessun regno di questo mondo. Ora Gesรน spiega a Pilato perchรฉ il suo regno non รจ di questo mondo: โSe il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudeiโ. Osserviamo bene la chiarezza di Gesรน. Gesรน non dice: โI miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato a te, Pilatoโ. Dice invece: โI miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudeiโ. Pilato e Roma vengono lasciati fuori. Sono i Giudei che hanno consegnato Gesรน ai Romani. Se Gesรน fosse stato re di questo mondo, avrebbe avuto i suoi servitori, i suoi soldati, il suo esercito e si sarebbe opposto alla cattura. Invece รจ stato lui stesso a consegnarsi. Ma il mio regno non รจ di quaggiรน. La mia storia, dice Gesรน, attesta che veramente non sono re di questo mondo. Realmente il mio regno non รจ di quaggiรน. Non vi sono opposizioni, invasioni, contrasti, guerre.
Ora nuovamente interviene Pilato: โDunque tu sei re?โ. Anche se non sei re di questo mondo, sei comunque re! Di sicuro Pilato non sa di che natura sia questo regno che non รจ di questo mondo. Lui conosce solo questo mondo. Ora Gesรน lo rassicura. โTu lo dici: Io sono reโ. Si, sono re. Ma sono un re particolare. Sono re della veritร . โPer questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo: per dare testimonianza alla veritร โ. Questa รจ la mia regalitร . Io sono il difensore della veritร oltre che il suo annunziatore. Io sono il re della Veritร , il difensore della Veritร , lโannunziatore della Veritร . Non conosco altra regalitร . Anche in questo sono re particolare. Io annunzio la Veritร . La Veritร non la impongo. Perchรฉ non la impongo? Perchรฉ chiunque รจ dalla Veritร , ascolta la mia voce. Anche per questa ragione non vi รจ alcun contrasto con gli uomini, con nessun uomo. Lโaccoglienza della Veritร รจ dal cuore. Si annunzia la Veritร , si mostra la Veritร , si dona la Veritร , ma non si impone. Chiunque รจ dalla Veritร lโaccoglie. Ascolta la mia voce. Chi non รจ dalla Veritร , la rifiuta. Nessuno mai gliela imporrร . La Veritร รจ la luce. La sola luce. La veritร รจ lโessenza eterna di Dio che รจ mistero di unitร e di trinitร , ma anche mistero di creazione. La Madre di Dio ci faccia testimoni della veritร .
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto lโautore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .