LUNEDÌ 21 MARZO – TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA [C]
C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro»
La missione di Gesù non è quella di compiere miracoli. È invece quella di insegnare ad ogni uomo la via perché sia lui a compiere ogni miracolo sia perla sua salvezza e sia per la salvezza dei suoi fratelli. Per comprendere questa verità di Gesù, è cosa santa lasciarci aiutare dall’Apostolo Paolo. Ecco cosa lui dice della sua missione: “Ringrazio Dio di non avere battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio, perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome.
Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefanàs, ma degli altri non so se io abbia battezzato qualcuno. Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.
- Pubblicità -
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini” (1Cor 1,13-25). L’Apostolo Paolo è mandato per predicare Cristo Gesù e Cristo Crocifisso. La fede in Cristo e in Cristo Crocifisso cambia ontologicamente la vita di ogni uomo. Da natura di peccato, nelle acque del battesimo, la trasforma in natura di luce, verità, giustizia, pace.
Ecco ora la missione che il Padre ha affidato a Gesù: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19). Gesù è venuto a leggere ad ogni uomo l’editto scritto dal Padre per ogni uomo.
Possiamo così formulare questo editto: “Uomini di tutta la terra, figli di Abramo e figli di Adamo, chiunque crederà nel nome di Cristo Gesù, il Crocifisso che è il Risorto, sarà liberato dalla sua povertà spirituale di peccato e di morte, sarà liberato dalla schiavitù del principe del mondo, sarà liberato dalla sua cecità spirituale e riceverà la vera vista per vedere Dio e il suo mistero di grazia e di verità. Tutti gli oppressi saranno rimessi in libertà. Sempre a condizione che essi credano nel nome di Gesù Cristo, il Crocifisso che è il Risorto. Sempre nel nome di Cristo Gesù e nella fede in Lui saranno perdonati tutti i peccati. Vi sarà per coloro che credono un giubileo universale. Nessuna loro colpa sarà considerata”.
I miracoli che Gesù compie hanno tutti un solo fine: aiutare la nascita della vera fede in Lui, mandato da Dio a proclamare questo editto di riconciliazione, liberazione, guarigione, perdono. Essendo Gesù vero profeta del Padre suo e mandato per proclamare questo editto, è in questo editto che tutti dovranno credere. Questo editto poi si compie per la fede in Lui e la fede consiste nell’accogliere ogni sua Parola come vera Parola di Dio. Anche l’editto deve essere accolto come vero editto di Dio e non di Cristo Gesù.
Cristo Gesù poi dovrà rendere possibile il compimento di questo editto e lo renderà possibile offrendo al Padre la sua vita in sacrificio e in olocausto per il perdono di ogni uomo. Ecco come questa verità viene rivelata dall’Apostolo Paolo: “Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2Cor 5,18-6,2).
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 4,24-30
L’editto non è stato proclamato una volta per tutti. Questo editto va proclamato giorno dopo giorno. Non solo va proclamato, ognuno deve operare per dare ad esso vero compimento in ogni cuore. Questo potrà avvenire se ognuno compirà la missione affidatagli con ogni obbedienza.