Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2022

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GIOVEDÌ 20 OTTOBRE – VENTINOVESIMA SETTIMANA T. O . [C]

D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera

La scelta di seguire Gesù obbliga a seguire Gesù. Si segue Gesù camminando nella sua verità, avanzando di fede in fede, obbedendo alla sua Parola, ascoltando la sua voce. La scelta è di ogni singola persona. Alla persona che lo sceglie, Gesù chiede il rinnegamento di se stesso, chiede cioè l’abbandono dei suoi pensieri per assumere e camminare con i pensieri di Dio. Ora noi sappiamo che i pensieri di Dio non sono i pensieri degli uomini e che le vie di Dio non sono le vie degli uomini.

Sappiamo altresì che la distanza tra i pensieri di Dio e quelli degli uomini è più grande di quanto dista l’oriente dall’occidente. Se chi sceglie Gesù, deve rinnegare i suoi pensieri, potrà mai camminare con i pensieri di un’altra creatura, Satana o uomo? Ecco dove nasce la divisione o la separazione. Pensieri del mondo, della creatura e pensieri di Dio camminano su due vie parallele e in senso contrario. I pensieri di Dio camminano verso la luce. I pensieri degli uomini camminano verso le tenebre. I pensieri degli uomini camminano verso la morte. Quelli di Dio verso la vita.

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Che oggi l’uomo sia governato dai pensieri dell’uomo lo attestano tutte le sue scelte di morte. Si uccide la vita appena concepita. Ci si priva della vita nel suo stato terminale. Si uccide la famiglia con il divorzio. La si uccide non costituendola affatto. La si uccide sostituendo la famiglia secondo natura con la famiglia secondo sentimenti che traggono la loro forza dalla Geenna del fuoco eterno.

Si uccide la Chiesa dichiarando inutile la grazia e la verità di salvezza. Si uccide il Vangelo privandolo del suo valore di Legge eterna. Si uccidono i sacramenti, perché ritenuti non più necessari per creare la propria conformazione a Cristo Gesù. Si uccide Cristo perché lo si vuole uno come tutti gli altri uomini, senza alcuna divinità, alcuna santità, alcuna rivelazione, alcuna Parola che è obbligo per ogni altro uomo. Si uccide la Beata Trinità con l’adorazione di un Dio unico per tutti, un Dio però senza Legge, senza Parola, senza Volontà, senza Scrittura, senza Comandamenti, senza vita, perché invenzione fantasiosa di alcuni cristiani. Si uccide la Chiesa perché non è più la luce visibile di Cristo Gesù, mandata nel mondo per illuminare le genti.

Dinanzi a questi pensieri di morte, il discepolo di Gesù dovrà camminare nella luce del Signore. Sarà diviso da tutti coloro che camminano in senso opposto e contrario. È una scelta obbligata per chi vuole raggiungere il regno eterno. D’altronde questa separazione tra luce e tenebra, vita e morte, si consumerà nella separazione eterna tra i due regni: quello della luce e quello delle tenebre. Ma oggi anche questa verità si è già uccisa. Si predica, si annunzia, si insegna da più parti che la misericordia di Dio alla fine assolverà da ogni male e tutti accoglierà nel suo grembo di luce e di gioia eterna.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 12,49-53

Ecco tre verità che sempre il cristiano dovrà custodire gelosamente nel cuore. Lo Spirito Santo è stato versato dal corpo crocifisso di Cristo Gesù nell’istante in cui il soldato con la lancia squarciò il suo cuore. Lo Spirito Santo sempre dovrà essere versato nel cuore di ogni uomo dal corpo di Cristo e viene versato dal discepolo di Gesù che vive come vero corpo di Cristo, come vera sua Chiesa. Lo Spirito Santo opera dal corpo di Cristo, nel corpo di Cristo, per il corpo di Cristo. Se un discepolo di Gesù non è nel corpo di Cristo, perché da esso si allontana, lo Spirito Santo mai potrà agire in lui.

Se il cristiano non lavora per formare il corpo di Cristo, lui attesta che lo Spirito del Signore non è in lui. Lo Spirito del Signore è nel discepolo di Gesù che lavora per Cristo Gesù e lavora per Cristo Gesù chi opera per la santificazione del corpo di Cristo e per aggiungere ad esso nuovi membri. Quando un discepolo di Gesù vive una relazione sfasata, fondata sull’errore, sull’eresia, sullo scisma con il corpo di Cristo, attesta che lo Spirito del Signore non è in lui. Oggi dobbiamo confessare che molti discepoli di Gesù sono privi dello Spirito Santo. Lo attesta la loro storia. Non lavorano per la santificazione del corpo di Cristo, non operano perché molti altri membri vengano aggiunti al corpo di Cristo.

Anzi, non solo non lavorano per Cristo, sono giunti a lavorare contro Cristo. Come può una persona che lavora contro Cristo pensare di essere mossa dallo Spirito del Signore? Uno che dice che Cristo e gli altri sono vie di salvezza, costui di certo non parla nello Spirito Santo. Lo attesta la falsità da lui proclamata contro Cristo Gesù. Gesù non è una via, non è una verità, non è una vita. “Io sono la via, la verità, la vita”. Io, Dio e Figlio di Dio, sono la salvezza e la redenzione di ogni uomo. Ogni uomo è redento per me, in me, con me. Altre vie di redenzione e di salvezza non esistono. Per ogni parola meno vera che diciamo su Cristo sempre attestiamo che lo Spirito di Dio non è in noi. Lo Spirito di Dio è purissima verità di Cristo Gesù. La Madre di Dio ci aiuti ad essere veri cristiani.

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