Rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
Gesù oggi riceve la visita della Madre e dei suoi parenti. Questi vorrebbero parlargli, ma non possono. La folla è tanta. Gesù è inavvicinabile. Non per sua volontà, ma per le circostanze che si erano venute a creare. La Madre di Gesù e i suoi parenti non sono però in mezzo alla folla, non si confondono con essa. Stanno fuori in disparte. Sono alquanto isolati dalla gente. Qualcuno vede quanto sta succedendo e avvisa il Maestro: “Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti”. È questo un atto di interessamento, cortesia, gentilezza, rispetto sia verso Gesù che verso la Madre sua. Quando si può fare un po’ di bene è giusto che si faccia. Alcune volte è più che opportuno prendere delle iniziative in ordine al bene da fare. L’iniziativa nel bene è sempre da raccomandare, anche se poi è giusto che lasciamo agli altri tutta la libertà di farlo secondo i dettami della propria coscienza, che se è retta e santa, è sempre in perenne stato di obbedienza al Signore.
Apparentemente Gesù sembra disinteressarsi di sua madre e dei suoi parenti. Invece ad una analisi attenta dobbiamo dire che è proprio il contrario. Gesù non disconosce sua madre. Vede sua madre come il vero modello di ogni maternità vera nei suoi confronti. Vede i suoi parenti come esempio di ogni parentela spirituale, parentela allargata. Con la fede si entra veramente in un altro ordine di idee. Con la fede altri pensieri ci devono guidare e condurre. Con la fede cambia lo statuto stesso dell’uomo. La fede apre ad ogni uomo orizzonti infiniti. La fede non è solamente una relazione nuova che si instaura con Dio. La relazione nuova abbraccia tutti gli uomini di fede. Questi sono chiamati a pensarsi in modo diverso, a vedersi in modo diverso, a relazionarsi in modo diverso. Nella fede ogni uomo diviene vero parente di Gesù, diviene vero parente di ogni altro uomo di fede. Nella fede la legge della parentela si estende ad ogni uomo di fede. Nella fede l’altro non è un estraneo, uno straniero, un forestiero, un lontano. Nella fede l’altro è un fratello, un vero fratello. Nella fede l’altro è una madre, una vera madre. Questa la sorprendente novità che si apre a noi per mezzo della fede. Gesù estende la maternità della Madre sua e la fratellanza dei suoi parenti ad ogni uomo. Nella fede si esce dagli angusti e ristretti confini della parentela seconda la carne. Si entra nell’infinito mondo della parentela secondo lo spirito. Ogni altro uomo di fede diventa nostra madre e nostro fratello. Gesù indica la folla intera come sua madre e come suoi fratelli. L’universalità della parentela è la vera nuova legge della fede. Parentela vera e santa con tutti gli obblighi che essa comportava e comporta. Uno degli obblighi più grandi della parentela era proprio il riscatto. Gesù ha potuto riscattare l’umanità proprio in ragione della parentela naturale assunta con l’Incarnazione. Ciò che vale per la parentela secondo la carne vale molto di più per la parentela secondo lo spirito. Legge veramente sublime. Gesù ci salva e ci redime, ci riscatta e ci riconquista a Dio proprio in virtù della sua fratellanza con noi. Questa legge Gesù oggi pone a fondamento di ogni relazione tra i suoi discepoli. Con questa legge cambia lo statuto delle relazioni tra quanti credono in Lui. Questi non sono più singole persone, separate le une dalle altre, ma formano una vera famiglia. È questa la vera fratellanza che solo in Gesù può compiersi.
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LEGGIAMO IL TESTO Mt 12,46-50
Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
La fede non è una adesione pura e semplice a Cristo Gesù. La fede è vera solo quando si trasforma in obbedienza. È in questo solo momento che ogni uomo diviene suo fratello, sua sorella, sua madre. È in questo e solo momento che si costituisce la nuova famiglia umana sulla nostra terra. L’obbedienza al Padre di Gesù, che è il solo ed unico Creatore e Signore del cielo e della terra, è dato essenziale perché si diventi famiglia di Gesù. Quando si esce dal compiere la volontà del Padre suo, si esce anche dall’essere famiglia di Gesù e Gesù non può fare più niente per la nostra redenzione, non ci può più riscattare. Non ci può più riscattare, perché noi abbiamo deciso di non essere più suoi fratelli. La Vergine Maria è vera Madre di Gesù, Madre secondo la carne perché è stata prima Madre secondo lo spirito, Madre di obbedienza e di amore, Madre di totale abbandono nella volontà di Dio. È grande il mistero della Maternità della Vergine Maria. Ella è la Madre di tutte le madri di Gesù ed la Madre di tutti coloro che sono i fratelli e le sorelle di Gesù. La Vergine Maria è la Madre della nuova famiglia di acquisizione di Gesù. Gesù costituisce la sua nuova famiglia: Sono famiglia di Gesù tutti quelli che accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica. Questa famiglia è regolata da una sola legge: l’amore fino al dono di tutta la vita per la vita dell’altro. È quanto ha fatto Cristo Gesù con l’intera umanità. Avendo assunto la nostra carne è divenuto nostro familiare e come tale ha pagato per noi il riscatto, liberandoci dal peccato e dalla morte.
Ancora qualche ulteriore parola di luce è necessaria. Perché “chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”? È tutto questo perché viene in lui generato, nasce dal Padre. Osserviamo bene e comprenderemo. Maria ha dato la vita fisica al Figlio. Madre secondo la carne. Questa relazione è di natura, anche se in Maria è stata per purissima fede. In Maria si compie un altro altissimo prodigio. Maria è stata generata in Cristo, in Cristo elevata al sommo della perfezione, in Cristo portata al sommo della santità, in Cristo immersa interamente nello Spirito Santo senza alcuna misura. Maria è colei che genera Cristo ed è anche colei che è generata in Cristo per lo Spirito Santo. Questo stesso mistero, anche se in maniera totalmente differente, deve compiersi in ogni uomo. Il generato da Adamo deve divenire il generato in Cristo per lo Spirito. Questo duplice mistero che si è compiuto in Maria, ora soltanto intuito, meriterebbe ulteriori approfondimenti. Lo esige la grandezza della Madre di Dio.
Ecco il cambiamento di relazione. Si passa dalla vita ricevuta alla vita donata. Chi è il vero parente di Gesù? Chi è vera sua madre e vero suo fratello? Chi lascia che Cristo gli doni la sua verità, la sua grazia, la sua luce, la sua vita eterna, la sua Parola. È vero parente di Gesù chi rinasce in Lui. È vero parente di Gesù, perché suo vero fratello, chi si lascia rigenerare da acqua e da Spirito Santo, diviene suo corpo, e, come suo vero corpo, diviene figlio adottivo del Padre, partecipe della sua divina natura. Chi è vero fratello di Gesù? Colui che da Gesù, per opera del suo Santo Spirito, viene generato a vita nuova. Maria è vera Madre di Gesù perché dallo Spirito Santo fatta vera discepola del Figlio suo, vera ricevitrice della vita di Dio. Ecco chi è il vero fratello, la vera madre, la vera sorella di Gesù. La vera fratellanza con Gesù non è una semplice dichiarazione. È invece fratellanza per vera generazione, vera nascita in Cristo da acqua e da Spirito Santo. Se non si passa attraverso la via del battesimo, nessuna vera fratellanza con Cristo potrà essere creata. È vero. Gesù per il mistero dell’Incarnazione è fratello di ogni figlio di Adamo. Ogni figlio di Adamo deve divenire in Lui vero Figlio del Padre. Si crede in Cristo, ci si lascia battezzare. Si nasce in Lui come veri figli del Padre. Si è suoi fratelli secondo la fede.
La Madre di Dio ci aiuti a comprendere il mistero. Le altre fratellanze sono inficiate di peccato.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.