Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2020

Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?

IV DOMENICA 20 DICEMBRE (Lc 1,26-38)

Più si pieni di grazia e di Spirito Santo, più si è capaci di sentire con il Signore, più si è pronti nell’accogliere ogni sua Parola e su di essa edificare la nostra intera vita. Gesù è così pieno di grazia e di Spirito Santo da essere una cosa sola con il Padre nello Spirito di Dio. La volontà del Padre è la sua volontà. “Mio cibo è fare la volontà del Padre e compiere la sua opera”. Questa la sua professione di fede: “«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me»” (Gv 12,44-50). La Vergine Maria è piena di grazia e di Spirito Santo fin dal primo istante del suo concepimento. Giorno per giorno cresce nella grazia e nello Spirito Santo. Non appena ascolta le parole dell’Angelo, prova grande turbamento. L’Angelo le spiega il perché della sua venuta – ed è ora che la Vergine Maria manifesta tutta la sua sapienza nello Spirito del Signore – e lei subito chiede che le vengano manifestate le modalità. La volontà di Dio va eseguita secondo le modalità di Dio. Non si può obbedire a Dio seguendo noi vie umane, modalità della terra. L’Angelo le dice che Lei nulla dovrà fare, perché tutto farà lo Spirito Santo e Lei all’istante fa la sua professione di obbedienza: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Questo mi chiedi di fare e questo farò. Il Signore potrà contare interamente su di me. La mia vita è sua. Sarà sua per sempre.

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Quanto avviene nella Vergine Maria deve compiersi anche nella nostra vita. Le modalità dell’obbedienza a Dio non le possiamo stabilire noi. È il Signore che dona la Parola ed è il Signore che dice anche come la Parola va vissuta, annunziata, proclamata, compresa. Gesù non solo ha detto la Parola della vita eterna, ci ha anche mostrato le modalità secondo le quali obbedire, chiedendoci di imparare da Lui: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»” (Mt 11,28-30). Anche le modalità della missione apostolica vengono da Lui: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28.18-20). Se c’è distacco da queste modalità, non c’è vera missione.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che agiamo secondo le modalità rivelate.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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