Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Settembre 2021

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Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Ora Gesù è di nuovo in Galilea. La folla fa ressa attorno a Gesù per ascoltare la Parola di Dio. È importante conoscere questa notizia. Da Gesù non si va solo per chiedere miracoli. Si va anche per ascoltare la Parola. La Parola di Gesù è Parola di Dio. Quando un uomo si presenta agli uomini con la Parola di Dio, molti sono coloro che vogliono ascoltarla. La Parola di Dio è di salvezza, speranza, pace, misericordia, perdono, riconciliazione, verità. La folla è molta, Gesù non può parlare attorniato da essa. Deve trovare un modo che gli permetta di poter far giungere a tutti la Parola. Lo Spirito Santo gli suggerisce di parlare dalla barca. Quando un uomo di Gesù, un predicatore del Vangelo, è nello Spirito Santo, sempre a lui sarà suggerito dallo Spirito, se da lui viene invocato, la via migliore di tutte perché il Vangelo giunga ad ogni cuore. Il Vangelo è per tutti. Se è per tutti è anche giusto che tutti lo possano ascoltare. Spetta allo Spirito del Signore indicare vie e modalità perché nessuno venga privato dell’ascolto del Vangelo.

Gesù sale in una barca. La barca è di Simone. Lo prega di scostarsi un poco da terra. Perché deve scostarsi un poco da terra? Perché nessuno possa attorniare la barca o peggio salire in essa. La predicazione avrebbe sofferto. Gesù siede e insegna alle folle dalla barca. Via divina per parlare in modo che tutti possano ascoltare. Così nessuno è di impedimento agli altri e anche Gesù potrà vivere la sua missione nel modo efficace. La Parola giunge a tutti. La barca è simbolo della Chiesa. La Parola di Gesù va sempre data all’uomo dal cuore della Chiesa che è il cuore di Cristo. Se la Parola non viene dal cuore di Cristo, cuore della Chiesa, essa mai produrrà un solo frutto di salvezza. Come il cuore di Cristo nello Spirito Santo attinge la Parola nel cuore del Padre, così il cuore della Chiesa deve attingere la Parola nel cuore di Cristo. Per il cuore del Padre a Cristo, per il cuore di Cristo alla Chiesa, nello Spirito Santo. Per il cuore della Chiesa, che è nel cuore di Cristo Gesù, che è nel cuore del Padre, nello Spirito Santo, la Parola dovrà raggiungere il cuore di ogni uomo. La Chiesa parla attraverso ogni membro del suo corpo secondo il dono di grazia.

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Ora viene dato un comando a Simone: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. In verità potrebbe sembrare una parola come le altre. Una parola che di solito si sua tra i pescatori. Invece l’ordine si riveste di purissima fede. Simone risponde: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Tutta la notte potrebbe significare tutto il tempo prima di Cristo Gesù. Tutto il tempo dell’Antico Testamento. Era un tempo senza missione. In questo tempo il figlio di Abramo rimaneva figlio di Abramo e il pagano rimaneva pagano. Spesso anche i figli di Abramo rimanevano pagani di mente e di cuore. Anzi. Divenivano grandi idolatri e immorali. Il regno rimaneva vuoto. Ora Simone aggiunge: “Ma sulla tua parola getterò le reti”. La Parola di Gesù dovrà essere rivolta ad ogni uomo. Se si getta la rete sulla Parola di Gesù molti entreranno nella rete del Regno di Dio. Mai essa sarà tirata vuota. Se la rete si tira ed è vuota è segno che noi non l’abbiamo gettata sulla Parola di Gesù. Ma è anche segno che non abbiamo gettato la Parola di Gesù come vera rete nel mare del mondo. Solo la sua Parola, Gesù garantisce. Simone obbedisce. Getta la rete per fede. Lui non è solo, è insieme con altri. Prendono una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Non è il mare che è cambiato. Il mare è lo stesso. Il mondo è sempre lo stesso.  Chi è cambiato è Simone. Prima era senza la Parola di Gesù. Ora è con la Parola. Prima era senza alcuna fede. Ora è nella fede. Prima era solo con se stesso. Ora è con Gesù . Simone cambia, la pesca cambia.  

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,1-11

Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Il lavoro non può essere fatto dal solo Simone o dai suoi compagni di pesca. I pesci sono così numerosi che occorre l’aiuto delle altre barche presenti nel lago. Tutte le barche presenti sono invitate a prestare il loro soccorso. Tutti devono vedere la differenza di pesca tra la rete gettata sulla Parola di Gesù con la fede in Gesù nel cuore e ogni altra rete gettata nel mare senza la Parola di Gesù e senza la fede in Gesù. Quest’ultima sarà sempre vuota. È obbligo di Simone, cioè di tutta la Chiesa di Cristo Gesù, mostrare ad ogni altra confessione religiosa la differenza che esiste tra la Parola di Cristo e le altre parole. Questa differenza urge.

Lo stupore sempre nasce quando dal naturale si passa al soprannaturale o quando dall’ordinario si passa nello straordinario, non però per opera dell’uomo, perché è opera solo del Signore. La pesca è altamente straordinaria. La Chiesa essendo il corpo di Cristo sempre attraverso i suoi figli deve compiere atti che stupiscono il mondo. Non si tratta però di atti che tutti gli uomini possono compiere. Un pezzo di pane ad un povero tutti lo possono dare e così anche un vestito. Gli atti della Chiesa sono il totale cambiamento della vita dei suoi figli per una vera santità. La santità è creatrice di stupore perenne. Quando un figlio della Chiesa manifesta la sua fede, vive la sua carità, compie il cammino della perfetta speranza, sempre crea stupore nel mondo. Gesù così creava stupore. Ogni discepolo di Gesù è obbligato a chiedersi: creo io stupore con la mia luce, la mia verità, carità, fede, speranza, le altre virtù con le quali è intessuta la mia vita? Creo stupore per la mia conformazione a Cristo Signore?

Lo stupore invade tutti coloro che sono nel lago e che assistono alla pesca miracolosa. Nel lago vi sono anche Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che sono soci di Simone. Questa notizia è contenuta sola in questo versetto. Dopo lo stupore, dopo la confessione di Simone che si dichiara peccatore dinanzi alla santità di Gesù, viene la chiamata di Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Ora Simone diviene socio di Gesù. Gesù è il pescatore del Padre sulla terra. Simone dovrà divenire il pescatore di Gesù nel mondo. Se sarà vero pescatore di Gesù, sarà anche vero pescatore del Padre. Sarà vero pescatore di Gesù, se da Lui apprenderà come si pesca.

Dopo la pesca le barche vengono tirate a terra. Simone e i suoi soci, Giacomo e Giovanni, lasciano tutto e seguono Gesù. Se essi vorranno essere bravi pescatori, dovranno “rubare” l’arte e la scienza a Gesù Signore. Nessuna scienza e nessuna arte si potrà apprendere senza la frequentazione di un ottimo Maestro. Gesù ha come Maestro il Padre e come Guida lo Spirito Santo. Gli Apostoli hanno come unico Maestro Cristo Signore.  Come Cristo Gesù sempre è rivolto verso il Padre, sempre abita nel seno del Padre, così anche i discepoli di Gesù. Devono essere sempre rivolti verso Cristo, devono abitare nella verità e nella grazia di Cristo Signore. Come Gesù segue il Padre dall’eternità, senza mai distogliere lo sguardo da Lui e senza mai uscire dal suo seno, così anche il discepolo. Sempre deve guardare verso Cristo Gesù e mai deve uscire dal suo cuore. Mai. La Madre di Gesù ci ottenga questa grazia. Amen

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.